Martedì, 26 Novembre 2024
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Recensione della perfomance teatrale W.H.I.T.E., andata in scena il 28 e 29 Giugno 2018 presso lo Spazio Nomade

 

Dall’equilibrata commistione di retorica e ricerca, dispiega le ali W.H.I.T.E., opera di teatro sensoriale che oltrepassa il confine della rappresentazione per varcare la soglia della partecipazione, in cui non esistono personaggi ma abitanti di uno spazio disegnato dal suono, evocato da un odore, dal contatto con un corpo o dalla sollecitazione del gusto, attraverso l’approfondimento di un linguaggio e di una poetica, quella dei sensi, le cui fondamenta appartengono a tutti gli esseri umani.

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Recensione dello spettacolo Miti d’acqua, andato in scena il 27 Giugno 2018 dal Teatro Biblioteca Quarticciolo al Parco Alessandrino di Roma

 

Nonostante il freddo intorpidisca la pelle, la brezza sconvolga le pettinature cotonate dell’ultimo minuto, la terra bagnata di umidità serale sporchi i piedi e le mani, quando una storia e un canto riescono, con sincera e genuina semplicità, a distrarre le affaticate menti di una platea accomodata su un prato, allora è lì che il teatro esiste davvero.

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Recensione di Teresa santa, puttana e sposa capitolo 5 in scena al Teatro Studio Uno dal 14 al 17 giugno 2018

 

E la fine arrivò anche per Teresa a coronamento di un anno di sforzi registici, logistici e recitativi che hanno fatto ancor più grande il Teatro Studio Uno e regalato a chi ha seguito l’intera vicenda una sfilza di personaggi, invenzioni e situazioni assolutamente indimenticabili. 

In questo ultimo capitolo - intitolato Lo sciopero del canestro e andato in scena il 14 e il 15 giugno - Teresa si trova costretta a fronteggiare l’ennesimo prepotente di turno: stavolta si tratta di forze dell’ordine corrotte, che vogliono relegare tutte le prostitute di Bàia, piccola località marittima che si affaccia sul Mediterraneo, in abitazioni sordide di una squallida zona desolata.

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Recensione dello spettacolo La Bohème, in scena al teatro dell'Opera di Roma dal 12 al 24 giugno 2018

 

La Boeheme secondo Ollè: Scompare Parigi, rimane Mimì dalla gelida manina

 

Cancellate tutto ciò che ricordate a proposito de La Boheme. Cancellate Parigi, mettete da parte l’Ottocento e la Scapigliatura con tanto di soffitte, artisti, sospiri e quell’incanto un po’ d’antan della metropoli dai cieli bigi. Estraniati da tutto questo, catapultatevi in un non meglio identificato ammasso di palazzoni periferici in stile Manhattan anni ’80-’90, magari in quella Brooklyn tutta ferro, luci al neon, nebbia e fumi di spirito ben lontana dalla citta de la Tour; datele un tocco di lingua, cadenza e sfumatura francese qui e lì e fate recitare tutti i protagonisti, in abiti contemporanei tipici di una decadenza e di un logorio attuale, con l’originale testo che fu di Giacosa ed Illica, accompagnato dalle memorabili musiche del maestro Puccini: ed ecco La Boheme di Alex Ollè, al teatro Costanzi fino al 24 giugno.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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