Lunedì, 25 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo ‘Un finale da sogno’ in scena al Teatro 7 di Roma il 4 e il 7 luglio 2019

 

Come ogni fine anno che si rispetti, il Teatro 7 diretto da Michele La Ginestra dedica due serate ai suoi aspiranti attori e attrici che durante l’anno han preso parte alle lezioni del Lab 7 e che sono pronti ad affrontare gli applausi o i fischi del pubblico in sala. Quest’anno, diretti da Sergio Zecca, i dieci corsisti hanno portato in scena un testo originale della loro stessa insegnante, Maria Paola Conrado, che ha messo duramente alla prova le loro abilità in termini di coordinazione, memoria, interpretazione e resistenza fisica, perchè mettere in scena un atto unico a volte può rappresentare un ostacolo anche per i migliori. Invece i corsisti, malgrado qualche piccolo lapsus, sono stati in grado di affrontare il pubblico da veri professionisti.

Il testo della Conrado si rivela da subito un interessante spunto di riflessione sul teatro stesso, sui suoi protagonisti e sui personaggi che prendono vita sul palco e che per un po’ fanno sognare gli spettatori catapultandoli in un mondo altro in cui vivere avventure ed emozioni diverse dal quotidiano. Ma chi sono i personaggi che gli attori interpretano? Se potessero avere parola indipendentemente dal loro creatore, quale sarebbe il loro personale finale da sogno? Ecco quindi che, intrappolati a teatro a causa del temporale, uno sceneggiatore, una regista e due attori ricevono le visite degli spiriti di personaggi velocemente abortiti dalla mente dei loro creatori e per questo in cerca di aiuto per realizzare il loro finale da sogno: tra il fratello maggiore di Amleto e la cugina romana di Giulietta, tra Godot che scappa da Didi e Gogo, le tre sorelle di Cechov, una baccante ribelle e il settimo personaggio di Pirandello, i nostri eroi vivono una notte surreale che porta loro nuova ispirazione e nuove idee.  

Il testo sembra prendere in prestito la magia tutta shakespeariana di ‘Sogno di una notte di mezza estate’ per elaborarla a livello più personale e con un tocco di modernità: l’esposizione corale degli stessi concetti e idee durante la messinscena risulta a volte troppo pesante e ridondante facendo perdere quell’alone di mistero creato dall’incipit iniziale, sicuramente l’idea proposta ha stregato la sala dato che il pubblico era realmente partecipe dele disavventure vissute dai personaggi. 

A livello di scena e di regia, notevole appare il lavoro di Sergio Zecca, che ha saputo ben coordinare i corsisti e indirizzarli verso un’interpretazione del proprio personaggio che fosse il più naturale e realistica possibile: ciò si evince bene in chi tra loro è riuscito a non risultare artefatto e stucchevole agli occhi del pubblico, che ha apprezzato in particolare i battibecchi tra Laudemio e Guendalina, o tra lo sceneggiatore e i suoi attori o ancora la danza della baccante, mentre una menzione speciale va alla scena in cui tutti i protagonisti aiutano un Godot ormai disperato a liberarsi dal suo legame con l’opera di Beckett.

Senza null’altro pretendere che intrattenere il pubblico per un’ora e mezza, lo spettacolo risulta piacevole e facile da seguire anche per un pubblico non appassionato di teatro.

 

Diana Della mura

7 luglio 2019

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Recensione dello spettacolo Le opere complete di Shakespeare in 90 minuti in scena al Globe Theatre nei giorni 26, 27 e 28 giugno, 15 luglio e 12 e 19 agosto 2019

 

Alcune sono famosissime, altre meno note, in totale sono 37: sono le opere teatrali di William Shakespeare. Ma come metterle in scena tutte insieme in soli 90 minuti? 

Ci sono sicuramente riusciti, a modo loro, Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield. 

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Recensione dello spettacolo Shakespeare & Cervantes in Ghost Writer andato in scena il 21, 22 e 23 giugno 2019


“Io non sono uno di quei cattivi scrittori che dicono di scrivere solo per se stessi.
C’è una sola cosa che si scrive per se stesso, ed è la lista della spesa.
E quando hai comperato le cose che dovevi, puoi distruggerla.
Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno.”
Umberto Eco


Per la prima volta la stagione romana del Silvano Toti Globe Theatre diretto da Gigi Proietti si apre con uno spettacolo inconsueto. Abituati a vedere in scena da più di quindici anni le opere del Bardo, questa volta a mettere in discussione la paternità dei capolavori attribuitigli ci pensa un testo scritto e diretto da Stefano Reali: Shakespeare & Cervantes in Ghost Writer.

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Recensione dello spettacolo Mirrorless in scena al teatro Cometa Off dal 19 al 21 giugno 2019

 

È difficile scrivere di un esordio: è complicato almeno quanto esordire davanti a un pubblico.

Le gambe tremano, la voce anche, la tensione non si scioglie almeno fino al primo applauso e gli spettatori sono tanti che sembrano anche di più.
Ecco: così come un esordio è complicato da portare in scena, lo è anche parlarne e scriverne subito dopo.
Il testo inedito della giovane penna di Sabrina Scansani va in scena, grazie alla regia del giovane Cristiano Ciliberti, al Cometa Off e sarà sul palcoscenico fino al 21 giugno.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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