Mercoledì, 06 Novembre 2024
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La Grande Magia al San Ferdinando: aprire la scatola non conviene quasi mai

Recensione dello spettacolo La Grande Magia, di Eduardo De Filippo. Con Nando Paone, Claudio Di Palma, Alessandra Borgia, Gino Di Luca, Angela De Matteo, Gennaro Di Colandrea, Luca Iervolino, Ivana Maione, Francesco Procopio, Antonella Romano, Luciano Saltarelli, Giampiero Schiano. Regia, scene e costumi di Lluis Pasqual. Musiche dal vivo eseguite da Dolores Melodia e Raffaele Giglio. Andato in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli dal 17 Ottobre 2019 al 10 Novembre 2019

 

Nel grande spettacolo della vita, l’essere umano necessita di rendere la propria esperienza più controllabile e meno imprevedibile, cambiando il finale del suo copione o saltandone qualche pagina. Essere dentro un’illusione, che annebbi ciò che della realtà risulta sgradito, diviene espressione di una precisa richiesta implicita dell’uomo, necessitante di dare un significato nuovo ed accettabile alle vicissitudini dell’esistenza. Otto Marvuglia (Nando Paone) è uno squattrinato mago illusionista, costretto ad esibirsi nelle caserme o negli alberghi, nonostante l’evidente insoddisfazione di sua moglie Mariannina (Alessandra Borgia), sua aiutante in scena con il nome di Zaira.

Lo stesso illusionista durante il suo numero più gettonato, in accordo con Mariano D’Albino ( Luca Iervolino), l’amante della signora Marta Di Spelta, farà “sparire” proprio quest’ultima, dando così modo ai due innamorati di stare insieme, mentre il gelosissimo marito, Calogero Di Spelta (Claudio Di Palma), assisterà ignaro allo spettacolo. Tuttavia questi, reclamando quasi immediatamente l’apparizione della moglie, metterà in forte difficoltà il mago che, per salvare la situazione farà credere al marito di aver trasposto, con un’altra straordinaria magia, la signora Di Spelta all’interno di una scatola. Ma attenzione: il marito solo con la fede nell’illusione potrà ritrovare la moglie all’interno del contenitore, in caso contrario...ella sparirà per sempre.

La perdurante indecisione di Calogero, sospeso tra l’aprire e non aprire la scatola, sarà metafora dell’umano bisogno di salvarsi dalla realtà quando essa si incupisce e ci “ costringe” a credere anche nell’impossibile...pur di non vedere. Non è il mago infatti il vero illusionista, ma siamo noi a protrarre il nostro autoinganno quando la realtà diviene più amara dell’illusione. L’importante è rimanere dentro al “giuoco”, ovvero seguitare a recitare la parte all’interno della propria illusione: guai ad aprire gli occhi prima, guai a guardare dentro il doppio fondo di un contenitore...guai a risvegliarsi. Calogero, infatti, era stato informato dell’infedeltà della moglie e non avrebbe avuto alcun vantaggio nel farla “riapparire”. Per tale motivo, quando la signora Di Spelta (Angela De Matteo) ritorna dal marito, egli non la riconoscerà: la vedrà cambiata ed invecchiata, convincendosi che quella in carne ed ossa appartiene ad un esperimento precedente, perchè la sua vera sposa si trova ancora nella scatola...che egli non aprirà...

La nostra illusione, quindi, crea il mondo e ciò che sembra una parete o un muro invalicabile può divenire una piccola staccionata al di là della quale c’è il mare. La regia di Lluis Pasqual restituisce il fascino ed il sapore originari della pièce scritta da Eduardo De Filippo nel 1948. I costumi, la scenografia (curati dallo stesso Pasqual) e le musiche dal vivo (Dolores Melodia e Raffaele Giglio) si fondono in una figura unitaria ed armoniosa che diviene espressione sensoriale. La recitazione spontanea ed espressiva è apparsa di alto livello, impreziosita e speziata dall’inflessione napoletana. Nando Paone e Claudio Di Palma hanno egregiamente sintetizzato le diverse cromature emotive dei loro personaggi, passando con disinvoltura dal dramma alla risata, esaltando così la densità della drammaturgia dal sapore pirandelliano: questa è espressione del bisogno umano di evadere dalla realtà e crearsi illusioni magiche a cui credere. La medesima scrittura originale avrebbe meritato forse un leggero sfoltimento in alcune trame centrali in cui si è notato un certo calo di ritmo dopo un coinvolgente crescendo iniziale.

Il pubblico, entusiasta, decreta il meritato successo dello spettacolo con il tutto esaurito al Teatro San Ferdinando di Napoli.

 

Simone Marcari

12 novembre 2019

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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