Sabato, 21 Dicembre 2024
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Cari lettori,

è arrivato il momento di ufficializzare l’annuncio anche online. A partire dal prossimo mese di Gennaio il vostro giornale, La Platea, diventerà cartaceo. Una scelta controcorrente, in un momento di crisi per il teatro, che ha però le sue buone ragioni. In questi primi mesi di attività ci siamo difatti resi conto che all’interno dei teatri manca qualcosa, un ponte, un punto di congiunzione in grado di fare da tramite, informativo, fra voi, la platea, e chi il teatro lo fa vivere.

 

Per questo motivo abbiamo deciso di scommettere su questa nuova avventura per darvi ciò che manca e che crediamo possa darvi la possibilità di vivere ancor meglio l’esperienza di una bella serata (è vero dipende sempre dallo spettacolo che si sceglie di vedere) passata a teatro. La nostra sarà una rivista, in uscita bimestrale, che conterrà approfondimenti, interviste, suggerimenti, recensioni e riflessioni che vi faranno comprendere ancora meglio ciò che spesso rimane nell’ombra al calare del sipario.

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E' il maestro Pupi Avati a dare l’avvio, con la sua lezione sul grande cinema, al nuovo anno Accademico di Eutheca. Conoscere da vicino un così importante regista ed  apprendere dalle sue stesse parole il significato della “passione” cinema sarà il grande inizio  per gli studenti del nuovo corso di Eutheca ed anche per i giovani laureati che proprio quel giorno riceveranno il BA(HONS) in acting.

Il Degree Bachelor of Arts Honours (BA Hons) in acting è il titolo britannico corrispondente alla laurea triennale italiana e sarà conferito direttamente dall’University of Wales, tramite l’illustre rappresentante Richard Dover, agli studenti EUTHECA che hanno completato con successo il Programma di Studio Triennale in Recitazione e che hanno maturato 180 crediti formativi.

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Ci meravigliamo sempre di più per ciò che appare sugli schermi. Televisori, tablet, smartphone o computer non importa, ciò che sembra attrarre maggiormente la nostra attenzione è la spasmodica ricerca dell'immagine migliore, del display retina più performante e dello schermo che meglio sia in grado di riportare le notifiche dei social network.

Un modo di fare che ci porta ad alienarci dalla realtà, quella effettiva, per preferirne un'altra, quella virtuale. Un modo, anche, per fuggire dai pensieri. Colmare i momenti di libertà con la tecnologia non è solo passare il tempo, ma anche un modo per non rimanere soli con noi stessi e quindi pensare, ragionare, sulle cose che ci succedo, su come abbiamo agito e come potremmo affrontare il futuro. Manca in poche parole quell'atto di riflessione interiore fondamentale per capire il proprio io. 

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Da un anno a questa parte sto seguendo un corso per imparare la Lis, ovvero la lingua dei segni italiana. Questo articolo di riflessione nasce per chiarire alcuni pregiudizi che ruotano intorno a questa lingua ed, in generale, a questa disabilità.

Spinto da una curiosità personale, avuta fin da quando ero piccolo, sulla lingua dei segni italiana ho deciso, come detto, di seguire il corso di primo livello del gruppo Silis che da anni cerca di far valere i diritti dei sordi e di questa straordinaria lingua. Come avviene spesso, fra gli udenti, il primo impatto è stato  brusco e perfino imbarazzante. 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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