Sabato, 23 Novembre 2024
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Recensione di ‘Eri con me’ concerto di Alice su musiche di Battiato in scena al Castello di San Giusto di Trieste il 9 luglio 2023

 

Alice, ormai da molti anni,  porta in tournée  uno spettacolo dedicato a Franco Battiato. Con il passare del tempo la scaletta è cambiata, è cresciuta con il mutare degli eventi ed adesso è un assoluto ed affettuoso omaggio al musicista siciliano.

Una sequenza lunghissima di sold out, testimoniano il valore di questa proposta, straordinariamente intensa e soprattutto  di rara autenticità.

La collaborazione fra la cantante forlivese ed il Maestro Battiato è decisamente antica: inizia oltre quaranta anni fa.

Dal loro incontro sono nati ‘Per Elisa’, ‘ I Treni di Tozeur’, ‘Veleni’ e tanti altri gioielli, per parafrasare  parte del titolo di un album del   1985 nel quale Alice già reinterpretava i capolavori del musicista siciliano.

La serata triestina è stata di enorme presa emotiva.

Accompagnata da due superlativi musicisti, Carlo Guaitoli al pianoforte e Chiara Trentin al violoncello , Alice si è fatta strumento per Battiato.

Al servizio della musica e dei testi del compositore, ha proposto una scaletta di grande impatto,  scegliendo sempre di stare un  passo dietro al Maestro, pur mostrando uno strumento vocale di magnifica estensione, omogeneo, ricco di colori ed opulento  negli armonici.

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Un’ottima opportunità per tutti gli amanti della musica classica e, diciamolo, della musica in generale. Al Teatro Vascello, importante polo culturale sotto l’egida di Manuela Kustermann, lunedì 29 Maggio alle ore 21, risuoneranno le note dolci di due giganti delle colonne sonore, il maestro Ennio Morricone e il talento di Ryūichi Sakamoto. L’evento perfetto non solo per i musicofili ma anche per i cinefili incalliti.

Nonostante i due appartengano a generazioni diverse, hanno saputo anche collaborare con gli stessi registi, senza competizioni, come nel caso di Bertolucci. Le loro note sanno ugualmente trasmettere regalità ed epicità. A completare l’esperienza sensoriale, delle immagini scorreranno sullo schermo ad accompagnare le melodie.

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Sul suo canale Youtube, Giuseppe Accame, in arte Giu', si presenta come uno che scrive l'amore melodico dolce romantico malinconico deciso ironico speranzoso e comunque mai banale. In effetti, di grandi amori da strapparsi i capelli nel suo primo EP dal titolo Ragazza rossetto fragola non c'è nessuna traccia. Al suo posto, canzonette quiete da amore allegro e fatato, in atmosfere zuccherose e quasi disneyane.
Il progetto è promosso dalla Label Maionese Project di Matilde Dischi e distribuito da Artist First ed è uscito sia su Youtube sia su Spotify. 

L'album è composto da quattro tracce non troppo lunghe.Il progetto appare unitario senza difficoltà, visto che tra una traccia e l'altra non ci sono differenze di tono e l'ascolto fila senza troppi dissidi d'orecchio quando, finito un pezzo, attacca secco subito l'altro. La voce di Giù è una voce aperta che sembra sorridere: ed in effetti c'è grande coerenza con quelle che sono le tematiche delle tracce. A fare l'atmosfera non basta solo la tematica e la musica ma serve anche una voce che sia idonea: e questa, in effetti, lo è.

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Recensione dell’album Pezzi di Pentesilea, pubblicato da Ipologica 

 

«I pezzi sono pezzi di vita lasciati andare, pezzi di storie, pezzi che si perdono durante il cammino per trovarne di nuovi, pezzi di passato nostri e di chi ci affianca, che ci ricordano quanto siamo fragili e mutevoli, i pezzi che troviamo nel tempo che costruiscono la nostra identità».

(Pentesilea)

 

Pezzi: è così che si intitola il primo lavoro di Pentesilea, cantautrice romana al suo debutto discografico annunciato dal singolo Pulizie di primavera e accompagnato da un video realizzato da Ultravioletto, lo studio di interaction design che è anche dietro l’art work dell’album. Entrambi sono stati prodotti attraverso l’uso dell’Intelligenza Artificiale e già dal solo filmato sarebbe possibile intuire l’universo musicale di Pentesilea:

«Abbiamo suddiviso il testo in ‘Prompt’ da sottoporre all'intelligenza artificiale che ci rispondeva con degli scenari visivi applicati alle varie inquadrature. A differenza di quello che si pensa, l'AI non fa tutto da sola, in particolar modo se non si vuole subire una tecnologia ma metterla al servizio del racconto. È stato un processo e un dialogo molto lungo. La possibilità di creare i propri modelli facilita di molto il processo nell’ottenimento del giusto risultato, anche se le risposte dell’AI rimangono sempre imprevedibili. Ma questo è anche il suo fascino».

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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