Sabato, 23 Novembre 2024
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Ben Frost al Romaeuropa Festival: troppo rumore per nulla

Recensione del concerto Live AV di Ben Frost presso Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone l’8 ottobre 2023

 

Molti non ne conosceranno il nome ma ne ricorderanno la musica, tenendo conto del successo planetario di Dark - la serie tedesca prodotta da Netiflix - di cui ha curato la colonna sonora: Ben Frost, nato in Australia ma dal 2005 residente in Islanda, da tempo si è guadagnato la fama di compositore in grado di passare dal minimal al massimalismo con creazioni che fanno da ponte tra la musica elettronica e il rock estremo. I suoi paesaggi sonori, basati su rumori industriali, violenti muri sonori e sinfonie che sanno di cosmico, sono capaci di condensare in essi l’angoscia del quotidiano, la minaccia del futuro e paure ataviche. Considerando anche le importanti collaborazioni – basti citare Brian Eno e Bjork - le aspettative per il live di Ben Frost al Romaeuropa Festival 2023 sono, giustamente altissime. Spiace, dunque, verranno frustrate. 

Il compito di aprire l’evento è affidato alla svizzera Noémi Büchi che, per una trentina di minuti, plasma suoni con gesti un po’ troppo plateali producendo momenti sonori monolitici che non si riesce a penetrare perché quando si sta per farlo son già sostituiti da altri. Il tempo di sistemare il palco e sulla scena appare Ben Frost accompagnato dal chitarrista Greg Kubacki, esponente della band mathcore Car Bomb, e dalle proiezioni dell’artista visuale Tarik Barri. Ma subito ci si accorge che c’è qualcosa che non va nel dialogo tra i due musicisti: mentre alle trame glaciali di Ben Frost dovrebbero corrispondere le risposte heavy di Greg Kubacki, tra un dive bomb e l’altro quest’ultimo inizia a lamentare problemi tecnici alle casse monitor facendo segni sempre più stizziti ai tecnici del suono. In un crescendo parossistico che lo porta a muoversi da un posto all’altro del palco, spostare le casse, salirci sopra e prenderle a calci. Tutto ciò mentre Ben Frost, con un vago sorriso, cerca di portare ugualmente a termine la performance.

Performance che termina dopo neanche un’ora, ma già parte del pubblico aveva iniziato a infilare la porta d’uscita: non solo perché quanto visto sul palco, nonostante pose e proiezioni, dopo i primi dieci minuti è risultato noiosamente ripetitivo ma perché un simile comportamento non è decisamente professionale né rispettoso nei confronti degli spettatori. I problemi tecnici possono accadere ma chiunque svolga una professione artistica all’interno di uno spettacolo dovrebbe essere in grado di andare avanti come meglio può invece di gesticolare continuamente fino a giungere all’insulto. Ben Frost, relegato in un angolo, pare non abbia alcun potere per mitigare la situazione: si limita a fare il suo senza tradire alcun sentimento particolare a riguardo. Il set finisce, gli applausi non sono tantissimi e mentre i presenti temporeggiano in attesa di qualcosa di più le luci si riaccendono. La delusione, a questo punto, è tanta e atteggiamenti del genere sono irrimediabilmente una minaccia per la reputazione dell’artista che, a giudicare dalla serata, va benissimo da ascoltare in streaming: di certo lì non ci si aspettano le scuse. 

 

Cristian Pandolfino

11 ottobre 2023

 

Immagine: Foto di Salar Kheradpejouh - Ben Frost 

 

Informazioni

LIVE AV

Ben Frost 

feat. Greg Kubacki & Tarik Barri
opening: Noémi Büchi

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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