Lunedì, 25 Novembre 2024
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Recensione della lectio magistralis di Luca Serianni e Claudio Strinati al Teatro Argentina svoltasi il 24 ottobre 2021

 

Nella suggestiva location del Teatro Argentina, si è concluso il ciclo di lectio magistralis del professor Serianni e del professor Striati sulla Divina Commedia. L’ultimo appuntamento ha per oggetto la Cantica più complessa e meno nota: il Paradiso e la sua condizione interna, ossia la beatitudine. Con la capacità che lo contraddistingue di rendere fruibile anche ai non addetti al settore una materia di non immediata comprensione, il professor Serianni ci conduce nell’esperienza di Dante Alighieri uomo, personaggio dell’opera e scrittore in questo luogo che è anche un simbolo, quello della sua personale felicità. Gli incontri avuti da Dante nella sua ascesa ai cieli sono tra i più difficili da comprendere e da ricordare, dato che la presenza umana nella sua dimensione corporea si riduce progressivamente. La grandezza delle immagini a cui ha assistito e la progressiva rarefazione delle presenze dei Beati, non sono state interamente trattenute dalla memoria umana. Più volte Dante ripete di non poter esprimere attraverso il linguaggio umano, il punto più alto della beatitudine e la visione di Dio, essendo la memoria umana labile di fronte a un’esperienza di tale portata.

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Recensione del romanzo “Piercing” di Murakami Ryū edito da Atmosphere Libri.

 

Chiacki tirò forte in avanti l'anello al capezzolo. Non sentiva nulla, nessun dolore. Allora provò a tirare ancora più forte, finché il seno non  le si allungò come una piccola tenda conica e un rivolo di sangue colò dal foro che attraversava orizzontalmente il capezzolo” (Murakami Ryū, Piercing)

 

Piercing è un oggetto letterario particolare. È un thriller psicologico atipico, dove le caratteristiche di genere del passato e del presente (contemporaneo all'opera) si amalgamano in un cocktail esplosivo, ma è anche una storia d'amore (malatissima) mancata tra due anime, in tutti i sensi, gemelle e la catabasi nei propri inferni interiori di un uomo e una donna che hanno provato in tutti i modi ad emergere dal loro passato e restare a fatica a galla.
Kawashima è controllato (forse anche troppo), metodico e preciso. Chiachi, invece, il self control non sa proprio cosa sia, è un'autolesionista di vecchia data, che ha fatto del masochismo il suo lavoro, meticolosa in tutto ciò che fa al limite della maniacalità.

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Recensione dell'antologia Ballo di famiglia di David Leavitt edito da SEM, piccola casa editrice con sede a Milano che pubblica libri dal gennaio 2017 e si è fatta notare rapidamente: soprattutto perché il suo cofondatore Riccardo Cavallero veniva dall’essere stato direttore generale della più grande delle case editrici italiane, la Mondadori.

 

I classici sono libri che esercitano un'influenza particolare sia quando s'impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale.” (Italo Calvino, Perché leggere i classici)

 

Si abbracciarono come fratelli; soltanto quando sono al sicuro nell'automobile della madre di Neil hanno il coraggio di baciarsi. Riconoscono l'odore dell'altro e tornano a sentirsi a loro agio
(David Leavitt, Territorio, in Ballo di famiglia)

 

Come tanti altri scrittori della New Lost Generation, Leavitt esordisce in modo sparso e disordinato all'alba della decade degli anni '80. Nel 1984 mette insieme parte del materiale pubblicato nei quattro anni precedenti e l'Editore Knopf dà alle stampe Ballo di famiglia. A 23 anni, non solo diventa, dall'oggi al domani, un autore di successo ma, neanche tanto inconsapevolmente, fa deflagrare, negli ambienti intellettuali d'oltreoceano, una vera e propria bomba che lo proietterà, cogliendolo notevolmente impreparato, nell'Olimpo dei più famosi scrittori americani.
È ironico notare come sia la sua scrittura sia la sua vita, sin dal principio sono state emblematiche del periodo storico nel quale si vanno a contestualizzare.

I nove racconti dell'antologia (in questa nuova traduzione ed edizione della SEM dieci) narrano con tenerezza e saggezza la fine di un'epoca di contestazione e messa in discussione, gli anni '70, e l'inizio di un'altra, gli anni '80, contrassegnata nel suo progredire e giungere a termine dall'edonismo, narcisismo e materialismo più sfrenati.

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Recensione de “Tutto a posto tranne l’amore” di Anna Premoli 2021, Newton Compton Editori.

 

La storia è ambientata nel periodo del lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19 e ciascun lettore ritrova nel romanzo i difficili momenti dettati dall’emergenza epidemiologica in atto. I protagonisti, Ludovico e Ginevra, sono ormai due ex coniugi che vivono la quotidianità del tempo che trascorre molto lentamente tra le mura domestiche impegnati con lo smart working ed hanno la possibilità di riflettere sugli eventi felici del loro passato ripercorrendo, nella più perfetta solitudine, le loro vite. Il distanziamento sociale imposto dalla contingenza degli eventi consente loro di riflettere su quello che considerano un rapporto ormai chiuso e di dare una svolta definitiva alla loro storia. 

Il matrimonio ha permesso loro di potersi considerare, per un brevissimo tempo, una coppia stabile ma entrambi non hanno saputo mantenere viva la fiamma del loro amore. Il loro rapporto è mutato radicalmente in seguito ad alcune circostanze che lo hanno deteriorato definitivamente fino a portarli al divorzio.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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