Recensione de La lucertola nera di Edogawa Ranpo edito da Atmosphere Libri
“Sul braccio sinistro di quella donna bellissima si stava contorcendo una lucertola nera, e più il braccio si muoveva, più lei seguiva i suoi movimenti, facendo scivolare le sue zampe a ventosa. Dava l'impressione che si sarebbe mossa dalla spalla al collo, poi dal collo al mento e infine dal mento sino alle sue labbra rosse brillanti. Ma in qualche modo invece l'animale era rimasto a dimenarsi solo sul suo braccio. Era un tatuaggio che raffigurava una lucertola nera, ed era sorprendentemente realistico” (Edogawa Rampo)
È vero “l'assassino torna sempre sul luogo del delitto”. Chi scrive, infatti, dopo aver recensito La danza del nano e altri racconti torna a parlare, a distanza di poco meno di un anno, di Edogawa Rampo.
Atmosphere Libri, neanche un mese fa, ha dato alle stampe la prima e unica traduzione italiana de La lucertola nera.
Uscito in Giappone nel 1934 è il settimo romanzo della serie con protagonista Akechi Kogoro, il primo dove, rispetto alle precedenti opere dedicate all'investigatore, avviene una vera e propria rottura col passato: l'evoluzione stilistica, del personaggio, e narrativa, del dipanarsi di trama e sottotrame, si fa più netta.
La protagonista indiscussa del romanzo è Madame Midorikawa, vera e propria dark lady degli ambienti malavitosi di Tokyo. Una donna esibizionista, amante della bellezza fine a se stessa. Un'abile trasformista, capace di truccarsi e travestirsi secondo le occasioni in altre persone che interpreta alla perfezione. A spingerla al crimine non sono né il desiderio di ricchezza né la ricerca di vendetta ma l'ebrezza del confronto con avversari alla sua altezza. Contestualizzandola una figura femminile controversa e insolita, mutuata sicuramente dalla passione, mai celata, di Edogawa per l'Arsenio Lupin di Maurice Leblanc. La Lucertola Nera, a conti fatti, non è altro che una ladra gentildonna vera e propria copia carbone al negativo del gentiluomo normanno.
L'autore nel dare forma a questa storia, ricca di azione e colpi di scena, non solo riprende tematiche e suggestioni tipiche del suo mentore letterario E. A. Poe (il doppio, la folla, l'obitorio...) ma addirittura lo omaggia inserendo nella narrazione una raffinata rilettura de Il cuore rivelatore che darà avvio a una escalation di reazioni emotive inaspettate e piccoli fatti inspiegabili che finiranno per scombinare tutte le carte messe in tavola fino ad allora e per essere risolutive all'interno dell'economia del racconto.
È interessante scoprire come lo scrittore giapponese si sia divertito a inserire all'interno delle sue opere citazioni più o meno esplicite a se stesso, più precisamente, in questo caso, al racconto La poltrona umana del 1925. Non un atto di autoreferenzialismo fine a se stesso ma un rimando che assume la funzione d’indizio, una dichiarata sfida rivolta al lettore che giunto alla fine del romanzo si renderà conto che, anche se, molte pagine prima non se n'era accorto, aveva avuto fin da subito la soluzione davanti agli occhi.
L'ultima parte del romanzo per dinamiche, descrizioni di ambienti, e scioglimento della trama ricorda, col senno di poi, le spy fiction di Ian Fleming. Sarebbe curioso a questo punto appurare se il noto romanziere inglese, creatore dell'agente segreto 007, abbia letto, a suo tempo, i gialli di Tarō Hirai.
Concludendo, Akechi pur non essendo, sicuramente, un James Bond ante litteram darà a suo modo fin troppo filo da torcere alla Lucertola Nera. Senza svelare troppo, il nostro detective dimostrerà non solo di essere il contraltare di Madame Midorikawa ma anche di essere, ancora una volta, lo Sherlock Holmes Del Sol Levante.
Edogawa Ranpo, pseudonimo di Hirai Tarō (1894-1965), è il fondatore del genere noir giapponese. Ranpo ha dato vita a una vasta produzione letteraria che ha ispirato gli scrittori giapponesi del periodo pre e post-bellico, gettando le basi per una completa fusione tra il mistery di fattura occidentale e la tradizione autoctona. Nel 1963 fonda la “Associazione degli scrittori mystery del Giappone” (Nihon suiri sakka kyōkai) che gli dedica l’omonimo premio Edogawa Ranpo (Edogawa Ranposhō), assegnato ogni anno in Giappone dalla casa editrice Kodansha al miglior scrittore del panorama mistery.
Fabio Montemurrro
20 gennaio 2022
Informazioni
La lucertola nera
di Edogawa Ranpo
a cura e traduzione di Alessandro Tardito
Atmosphere Libri
Pagine 201
Cartaceo € 17,00