Lunedì, 04 Novembre 2024
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Quello tra Lady Macbeth e suo marito è l’unico matrimonio davvero funzionante in Shakespeare, dice con ragione molta della critica ufficiale. Un’unione fatta di amore, ambizione, attrazione e certamente, complicità. Fino ad un certo punto, fino a quando lei, come potrebbe capitare e capita in molti matrimoni, non vede un lato di lui che la delude profondamente. Fino a quando Shakespeare smette di mostrarceli in scena assieme. Fino a quando lei si suicida.
La protagonista spiega e analizza con macabra ironia tutto questo ed altro, come una ricercatrice di laboratorio, costretta in una sorta di limbo, forse quello cui sono condannati i suicidi, dove rivive la sua storia d’amore e la scompone per il pubblico. Lo fa in modo crudo e crudele. Prima di tutto con sé stessa.

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L’autore e giornalista Emanuele Tirelli va in scena con una performance sull’amore insieme al musicista Ciro Staro: sabato 19 ottobre (ore 20:00) e domenica 20 maggio (ore 19:00) in scena al Teatro Civico 14.
Ofelia ha pensato che l’amore fosse meraviglioso, almeno fino a quando Amleto non ha ritrattato, dicendole cordialmente di andarsi a chiudere in convento. E pure Desdemona era innamorata di Otello, fino a quando non si è resa conto di chi fosse davvero suo marito e non è morta sotto le sue mani, proprio come Emilia, moglie di Jago. Ma quanto era bello davvero l’amore tra Romeo e Giulietta? Non è andata meglio nemmeno a Cordelia in “Re Lear”, ma non è morta Ermione ne “Il racconto d’inverno”. E quindi, cosa accade all’amore e alle donne ne in “Come vi piace” e in generale in gran parte della produzione di Shakespeare?

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“La bellezza è di tutti!”. Inizia con una produzione inedita la Stagione di prosa 2019/2020 dell’Altrove Teatro Studio. Venerdì 25 e sabato 26 alle 20 e domenica 27 ottobre alle 17, si inaugura il terzo anno di attività di un luogo che, negli anni, è diventato un polo culturale di riferimento per il quartiere Prati e per la città di Roma.
In scena Le Sorellastre di e con Ottavia Bianchi, accompagnata sul palco da Patrizia Ciabatta, Flaminia Cuzzoli e Giulia Santilli per la regia di Giorgio Latini. La dinamiche familiari sono al centro dello spettacolo, con un intreccio che affronta temi - spesso irrisolti - comuni a tanti nuclei affettivi, che disperdono nel “non detto” l’amore filiare e fraterno.

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Cantautori in prosa per un percorso catartico al femminile dalla violenza subita alla felicità.

De André, Renato Zero, Cocciante, Lucio Dalla e altri cantautori hanno regalato al mondo della musica e alle donne in particolar modo testi intensi e pieni di significato. In questa performance teatrale, che dura circa un'ora, le canzoni selezionate vengono usate come monologhi, che, con la potenza delle loro parole, descrivono perfettamente varie tipologie di donna.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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