Sabato, 02 Novembre 2024
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Tre ragazzi (un diciannovenne, la sorellina di nove, una compagna di scuola di diciassette) entrano trafelati in una piccola baita e si barricano dentro.

I genitori hanno detto loro di rifugiarsi in quel posto isolato in montagna. Hanno promesso che arriveranno tra non molto, ma non arrivano, e li lasciano soli mentre le scorte finiscono e il freddo e le minacce aumentano.

Di fuori il mondo ha cominciato a finire.

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Lo spettacolo BARBABLÙ, di Costanza Di Quattro, con Mario Incudine sarà in scena al Teatro Carcano di Milano da martedì 19 novembre a domenica 24 novembre 2019. Le musiche di Mario Incudine sono eseguite dal vivo da Antonio Vasta. Regia di Moni Ovadia.

Barbablù è una favola antica, un racconto marcatamente noir i cui contorni rosso sangue attraggono e ripugnano al contempo. È una favola vera, immersa fra castelli incantati e chiavette magiche, amori infiniti e amori tragicamente distrutti.

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Tratto da uno dei più bei romanzi di Michela Murgia nonché uno dei libri più letti in Italia negli ultimi anni (vincitore Premio Campiello 2010), Accabadora è lo spettacolo di Veronica Cruciani interpretato da Anna Della Rosa. Il testo teatrale è stato scritto da Carlotta Corradi in forma di monologo, partendo dal punto di vista di Maria, la figlia di Bonaria Urrai l’accabadora di Soreni.

 

Michela Murgia racconta una storia ambientata in un paesino immaginario della Sardegna, dove Maria, all'età di sei anni, viene data a fill’e anima a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che all'occasione fa l'accabadora. La parola, di tradizione sarda, prende la radice dallo spagnolo acabar che significa finire, uccidere; Bonaria Urrai aiuta le persone in fin di vita a morire. Maria cresce nell'ammirazione di questa nuova madre, più colta e più attenta della precedente, fino al giorno in cui scopre la sua vera natura. È allora che fugge nel continente per cambiare vita e dimenticare il passato, ma pochi anni dopo torna sul letto di morte della Tzia. L’accudimento finale è uno dei doveri dell’essere figlia d’anima, una forma di adozione concordata tra il genitore naturale e il genitore adottivo.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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