Lunedì, 25 Novembre 2024
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Tina ha ventisette anni, ma ne dimostra sessanta. È una donna comune, colpita dal destino, ma non si arrenderà mai. Ha individuato il tempo a sua disposizione come risorsa-energia-fortuna- possibilità e se n’è impadronita produttivamente: lo ha conquistato. Ad un certo punto della sua vita, sollecitata da un evento, decide di affrontare e concludere molte delle faccende ordinarie e straordinarie, delle aspirazioni e passioni che ha sopportato, aspettato o rimandato per molto tempo. Siano esse familiari, d’amore, di lavoro o di divertimento, vanno affrontate adesso. Il tempo stringe.

Come il pirandelliano protagonista de L’uomo dal fiore in bocca si rifugia nell’immaginazione, così Tina si rifugia nella grande medicina che è la fantasia, pur non perdendo mai di vista il concreto.

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Va in scena dal 25 al 27 novembre al Teatro de’ Servi, nell’ambito della Stagione Fuoriclasse dedicata alla drammaturgia contemporanea, IO NON SONO COME MOIRA, spettacolo scritto e diretto da Susanna Laurenti e Riccardo Viola.

Protagonista è Andrea, giovane, bello, ambizioso e METROSESSUALE, il quale si prepara a recarsi ad una conferenza dove presenterà ad un gran numero di uomini e di investitori la sua nuova linea di prodotti cosmetici “Il Nuovo Maschio”. L’evento segna per lui, il primo passo verso la realizzazione di un sogno, il suo sogno: la creazione del più grande impero di cosmetici per soli uomini esistente sul mercato.

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«Mangiamo e parliamo con lo stesso organo. Cibo e parole convivono nella nostra bocca e si nutrono a vicenda. Per questo l'atto di mangiare rappresenta uno degli aspetti più evidentemente culturali nell'uomo. Ho raccolto pagine memorabili di Cervantes, Proust, Vicent, Montanari, Scarpellini, Montalbàn, Fernando de Rojas: pagine che parlano di cibo, di fame, di nutrimento, di ritualità… le ho messe assieme a tante ricette e le ho sparpagliate sulla tavola da pranzo. Così è nata questa letteratura ai fornelli, una sorta di fumetto a parole sulla storia dell’alimentazione: due pentole, un tavolo lungo, dei commensali, testi e riflessioni sull'atto di mangiare. Si cucina, si racconta, si mangia. Perché col cibo non si gioca, ma ci si può divertire».

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Come tutte le storie, questa è una storia d’amore. E di amicizia.

Billo ha quarant’anni e vive a Londra. Con Giulia, Ricky e Mia sono cresciuti insieme a Pian Palude, un piccolo paese sperduto nelle campagne del nord Italia. Amici fin dall’infanzia, hanno vissuto fianco a fianco per vent’anni, fino a quando Billo ha deciso di trasferirsi all’estero per inseguire il suo sogno di diventare chitarrista blues.

Ora, vent’anni dopo, Billo è un musicista e produttore di successo ed è seduto nella sala d’aspetto di un ospedale.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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