Mercoledì, 20 Novembre 2024
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#segnalazione

“Palma seppe restare coerente a un tipo che oggi può apparire in via di estinzione, quello del funzionario statale, e alla logica degli interessi istituzionali. Unica donna in un ruolo maschile, che seppe interpretare con grande leggerezza femminile, senso della vita e dei suoi piaceri.”

Queste parole che Renato Nicolini ha scritto su Palma Bucarelli, rappresentano simbolicamente l’interesse e il fascino che oggi più che mai, in questi tempi così difficili per la cultura in Italia, esercita su di noi la figura della creatrice della GNAM cioè della galleria d’arte moderna e contemporanea più prestigiosa del nostro paese.
Solida formazione da storica dell’arte, simbolo di cultura, eleganza, bellezza e mondanità fu la prima a portare in Italia l’astrattismo e l’informale.

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#segnalazione

Arriva per la prima volta a Teatro la Commedia Musicale tratta dalla sceneggiatura del film di Mario Monicelli, diventato ormai un vero e proprio “cult”.

Questa amatissima pellicola del 1981, prendendo ispirazione da una figura storica realmente esistita, racconta la Roma papalina di inizio ‘800 attraverso la sottile ironia, il sarcasmo e il divertimento del Marchese Onofrio del Grillo, e consegna un grande Alberto Sordi e il film stesso alla Storia della comicità di tutti i tempi.

In questa “prima” versione teatrale musicale, un altro grande protagonista della Scena italiana è chiamato a prestare tutta la propria verve e il proprio carisma al personaggio del Marchese Onofrio del Grillo, segnando un’altra importante pagina della Storia della Commedia Musicale italiana: il mattatore Enrico Montesano.

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#segnalazione

Dal 17 al 20 dicembre il Teatro Kopó ospita Padroni delle nostre vite, una produzione di Sciara Progetti in collaborazione con Studio Nois, scritto da Ture Magro e Emilia Mangano, in scena Ture Magro, in video Cosimo Coltraro, Emanuele Puglia, Fiorenzo Fiorito, Gabriele Arena, Stefano Brivio, Rosario Minardi, David Marchese, Alfio Zappalà.

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#segnalazione

L'Inferno dantesco è la descrizione di un antico carcere.
I suoi canti sono carichi di orrore e di condanna per le crudeltà umane, ma anche di pietà per gli sconfitti, di sdegno per le vergogne dei potenti e dei loro servi.
La società contemporanea è ancora permeata dalla visione antica del carcere come luogo di espiazione.
La Costituzione e il nuovo Diritto Penale rovesciano quest'idea: se carcere dev'essere, almeno sia il luogo dove si offre a chi ha sbagliato una nuova opportunità.
Scuola e Formazione, Lavoro e Letteratura, Arti e Teatro sono i termini della grande riforma possibile della Pena.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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