Lunedì, 25 Novembre 2024
$ £

Recensione dello spettacolo Winston vs Churchill in scena al Teatro Ambra Jovinelli dal 13 al 25 febbraio 2019

 

Giuseppe Battiston si confronta con un personaggio illustre e complesso. Con una carriera politica di quasi 60 anni, Churchill ha scatenato accesi dibattiti. Politico, giornalista, militare, scrittore e designato premio Nobel per la letteratura Winston Churchill è il leader più ammirato di tutti i tempi, ma molte ombre gravano su di lui. 

 La politica è eccitante quasi quanto la guerra, ma è altrettanto pericolosa: perché in guerra puoi essere ucciso una volta sola, in politica molte volte”. 

Infatti, si ritirerà in esilio lontano dalle scene politiche afflitto dal cane nero, la depressione.

Add a comment

Recensione dello spettacolo di improvvisazione teatrale “Naked – Studi Nudi d’Improvvisazione”, in scena al Teatro Stanze Segrete di Roma nei giorni 15, 16 e 17 Febbraio 2019

 

Naked è un pregiato prodotto di raffineria teatrale, uno spettacolo di trascinante empatia che convoglia il pubblico verso il mondo, intimo e profondo, dei suoi protagonisti. 

Uno spazio, un tempo e due attori costretti muovercisi intorno senza poter oltrepassare quel ristretto universo ai bordi del quale gli spettatori assistono quasi con il timore di disturbare, tanta è la vicinanza ai sussulti, ai fremiti e ai sospiri della coppia di interpreti. Fabrizio Lobello e Patrizio Cossa salutano con inebriante magistralità l’affezionato pubblico di “Naked – Studi Nudi d’Improvvisazione”, progetto che, sotto l’accurata e onnipresente regia di Giorgia Giuntoli, nasce nel 2016 e volge ora al termine non prima di aver nuovamente convinto pubblico e critica delle infinite potenzialità di un’improvvisazione spogliata di ogni orpello, nuda in tutta la sua sconvolgente bellezza, ridotta al più minimale grado di esistenza, quello dove gli attori altro non hanno che due sedie sopra le quali prendono forme le anatomie di due protagonisti, ogni sera diversi e ogni sera spinti ai confini della loro esistenza, scandagliata in ogni direzione.

Add a comment

Recensione dello spettacolo Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij, con Giorgio Marchesi e Camilla Diana regia di Francesco Giuffrè in scena al teatro Ghione dal 12 al 17 febbraio 2019

 

Il racconto della solitudine di uomo che vive la propria esistenza distaccato dal mondo e incapace di comunicare: mai realmente uscito dall’oscurità della notte...e dalla propria. Vorrebbe anch’egli vivere un’esistenza normale, montare su una carrozza e partire insieme agli altri...ma nessuno lo invita. Cerca di andare incontro alla gente e di essere da questa soccorso per uscire dalla sua notte, ma non ha le parole giuste per far sentire il suo grido, e il coraggio viene a mancare. Ritorna così nella propria solitudine, quasi scusandosi per aver cercato di tradirla, e immagina da solo il dialogo che avrebbe voluto avere con gli altri irraggiungibili. Egli allora si rifugerà nel sogno perchè la realtà è divenuta proibitiva e deludente. E poi? Poi ci sono le notti bianche, ovvero, come lo stesso Dostoevskij ci informa, quell’epoca dell’estate in cui a San Pietroburgo, come in tutta la Russia del Nord, il sole tramonta verso le nove di sera e si alza all’una del mattino. In quelle notti è facile per il nostro sognatore perdersi nelle sue fantasie e smarrire se stesso, a tal punto da non capacitarsi come tutto ciò che ha sognato e immaginato non sia di fatto successo realmente. Il mondo reale si fa sempre più invisibile agli occhi del sognatore che passa in mezzo agli altri ignaro di loro, preda di un suo pensiero, di una sua suggestione e fuori sincrono con il mondo reale.

Add a comment

Recensione dello spettacolo I fratelli Karamazov, in scena al Teatro Eliseo dal 5 al 17 febbraio 2019

 

Non è la prima volta che la compagnia Mauri-Sturno porta in scena la (dis)umanità dei personaggi di Dostoevskij. Dopo L’idiota e Delitto e castigo tocca a I fratelli Karamazov: la più grande delle opere letterarie dello scrittore russo.

Non è la prima volta neppure per Glauco Mauri che, già nel lontano 1952, interpretava un giovanissimo Smerdjakov, il quarto e più disturbato dei fratelli Karamazov; mentre, oggi, a distanza di sessantasette anni, si agita divinamente nei panni di Fëdor Pavlovič: il padre abietto, dissoluto e buffone che ricorda come il genere umano, capace di compiere azioni meravigliose, scelga spesso e volentieri di dare il peggio di sé.

Add a comment

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori