Sabato, 21 Dicembre 2024
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Recensione della mostra Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO - Il corpo veggente presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma dal 28 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023

 

Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO è l’ambiziosissimo progetto espositivo per celebrare i cento anni dalla nascita del regista e intellettuale bolognese, portato avanti in sinergia da Azienda Speciale Palaexpo, Gallerie Nazionali di Arte Antica, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e declinato rispettivamente ne Il corpo poetico, Il corpo veggente e Il corpo politico. 

A Palazzo Barberini, sede insieme alla Galleria Corsini delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, trova spazio l’aspetto più visionario e assieme, visivo, di Pasolini: e non potrebbe essere altrimenti, considerando i riferimenti all’antico, all’arte e alla pittura di cui le sue opere sono colme. Del resto «Tutto è santo» - battuta pronunciata da Chirone all’interno del film Medea con come protagonista un’indimenticabile Maria Callas che dà il titolo all’intera operazione - pare sposarsi a meraviglia con gli sguardi, i visi, le carni che emergono dai quadri, dalle fotografie, dai fotogrammi selezionati per l’esposizione e alternati a volumi e riproduzioni che aiutano a inquadrare l’universo sia iconografico sia tematico di Pier Paolo Pasolini. 

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Recensione della mostra Impronte presso Sacripante Gallery a Roma dal 7 al 30 luglio 2022

Domande sul corpo, proiezioni floreali, il gioco della creazione per sovrapposizione: questo è molto altro suggeriscono le interessanti opere che sanno di sapienza artigiana e che vanno a comporre la mostra Impronte di Maria Donata Papadia. L’artista, dopo essersi laureata all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, si appassiona al mondo del teatro: è infatti scenografa e costumista per il Teatro Due Mondi per diverso tempo. In quello spazio visionario può dar libero sfogo alla propria fantasia e lasciar germogliare i semi di una ricerca sul rapporto tra colore ed energia che dura ormai da trent’anni. E che l’accompagna ovunque, declinandosi nelle diverse sfaccettature con cui la Papadia ha deciso di esprimersi: pittrice, scenografa, costumista, ricercatrice cromatica. 

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Recensione della mostra PINO PASCALI. Fuori Museo dal 15 giugno all’11 luglio 2022 presso la Galleria la Nuvola 

 

In una delle strade più cinematografiche e suggestive della capitale, la storica Galleria La Nuvola accoglie nel suo nuovo spazio di via Margutta 41 la mostra: PINO PASCALI. Fuori Museo.

Da mercoledì 15 giugno, trentacinque opere del geniale artista pugliese, morto in un incidente motociclistico a Roma a soli 33 anni, ripercorrono nella galleria la breve e sorprendente carriera artistica di Pascali. In mostra sono esposti, grazie al curatore Alberto Dambruoso e all’architetto Lorenzo Locci, i folgoranti archetipi con cui l’artista si cimenta: le balene e i pescecani, i velieri e le abitazioni rocciose, le vedute totemiche e tribali, le sue armi e le sue bizzarre pubblicità. Soggetti che appaiono fortemente eterogenei e contrastanti, ma che ad una lettura più approfondita esprimono il senso del tragico che la vita inevitabilmente sottende. Nell’intera opera di Pino Pascali, il tragico viene sempre proposto in chiave “giocosa” e ironica, grazie all’utilizzo di materiali fragili ed effimeri, quali la plastica, la lamiera, la paglia, la raffia. Una sorprendente produzione artistica, intrisa del romanico pugliese e del bestiario medievale dell’architettura sacra, che Pascali contrappone in risposta alle nuove tendenze americane degli anni sessanta: la Pop Art, la Minimal Art, fino a precorre l’Arte Povera, di cui diverrà esponente di spicco.

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Recensione della presentazione Dai primitivi a Filippo Lippi: il nuovo allestimento di Palazzo Barberini dal dal 29 aprile 2022 presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma

 

Con l’inaugurazione delle sale al piano terra dedicate ai cosiddetti Primitivi, il riallestimento della collezione permanente di Palazzo Barberini - una delle due sedi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma – può dirsi finalmente concluso. Un programma delicato e complesso, sicuramente ambizioso, iniziato nel 2019 e fortemente voluto dal direttore Flaminia Gennari Santori. Che, oggi, può giustamente affermare: «il progetto di riallestimento della collezione e di riorganizzazione degli spazi e dei percorsi del palazzo è stato al centro del lavoro di questi anni, e da questo nucleo si è dipanato tutto il lavoro di ripensamento delle Gallerie Nazionali. Il risultato è una enorme soddisfazione per tutti noi. Abbiamo inventato un museo che non c’era, un luogo dove il nostro pubblico riflette e continua a tornare perché sa che troverà sempre spunti nuovi». E gli spunti, in effetti, non mancano in ciascuna delle 11 sale presentate. A cominciare dalla Sala Orientamento, detta anche delle Scimmie per via dei soggetti affrescati nel soffitto intorno al 1630 da Agostino Tassi e Simone Lagi: dove non solo una timeline si snoda tra le pareti per raccontare episodi del palazzo e del museo ma propone anche un avveniristico tavolo multimediale tramite cui persino 5 persone contemporaneamente possono ottenere informazioni e approfondimenti sia in italiano sia in inglese.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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