Domenica, 08 Settembre 2024
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Il film della settimana – La freccia azzurra

Un vecchio detto una volta diceva “L’Epifania, tutte le feste si porta via”. Eh sì! Questo sabato sarà l’ultimo giorno di festa di questo periodo inverale. Via alberi, luminarie e pupazzi canterini. Per i bambini, però, i regali non sono finiti: il 6 infatti arriva la Befana! In molte città – soprattutto a Roma e in provincia – questa festa è molto sentita: i regali grossi (secondo la tradizione) non li porta l’anziano sulle renne, ma una vecchina a cavallo di una scopa, che regala doni ai buoni e carbone ai cattivi. Su questa notte magica, Gianni Rodari scrisse un romanzo intitolato La freccia azzurra: romanzo che nel 1996 ispirò un lungometraggio animato dall’omonimo titolo, diretto da Enzo D’Alò.

Nella città di Orbetello, è situato il piccolo ma importante negozio della Befana, che durante tutto l’anno riceve letterine da tutti i bambini: letterine a cui verrà fatta la cernita se meriteranno o meno i doni richiesti. Francesco – orfano di padre che aiuta la famiglia lavorando – porta la sua letterina sperando di ricevere “la freccia azzurra”, un trenino. Ad accoglierlo però è il nuovo aiutante della Befana, il dottor Scarafoni, che lo tratta in malo modo cacciandolo. L’uomo infatti ha fatto volontariamente ammalare la vecchina, per prenderne il posto e poter consegnare giocattoli solo ai ricchi o a chi lasci un buon compenso. 

Tutto sembrerebbe pronto, ma Scarafoni non ha considerato un dettaglio: i giocattoli non sono d’accordo. Indispettiti dalla cattiveria dell’aiutante e dotati di vita propria, fuggono e decidono di consegnarsi loro ai bambini che più riterranno degni. Guidati dal cane di pezza Spicciola, vagheranno per il paese di casa in casa, braccati da Scarafoni; mentre Francesco dovrà vedersela con due ladri che cercano di incastrarlo. A risolvere tutto però sarà comunque la Befana colei che conosce da anni la bontà e la falsità, furba e abile da secoli.

Vincitore del David di Donatello per il Miglior Musicista (andato a Paolo Conte), La freccia azzurra è un cartone di altri tempi, primo firmato da D’Alò: per chi non lo ricordasse, è lo stesso regista de La gabbianella e il gatto. Dai disegni semplici e lineari, il lungometraggio animato ci conduce in un mondo di fantasia, sia degli umani che dei giocattoli. Questi, infatti, immaginano come gli umani e, come loro, sono buoni, cattivi e provano invidie, ardiscono piani e possiedono sogni. Leggera critica al consumismo, è destinato veramente ad un pubblico di bambini e alla loro infinita immaginazione. Da segnalare la voce della Befana, doppiata da Lella Costa; e quella di Scarafoni, doppiato dal Premio Nobel Dario Fo, che aumenta la natura buffa e goffa dell’antagonista.

 

Francesco Fario

07 gennaio 2023

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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