La fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste ha presentato la nuova Stagione Lirica e di Balletto 2024 25.
In realtà si tratta di un primo abbozzo, perché per alcuni spettacoli non è stato definito il cartellone e quasi per nessuno sono stati stabiliti secondi cast e comprimari, ma comunque si tratta di una proposta di grande interesse.
Innanzitutto rilevante che il Teatro, che ha sanato le criticità finanziarie, proponga ben sei nuovi allestimenti, rendendo decisamente accattivante la proposta e mettendo nel giusto rilievo i talenti e le potenzialità dei suoi laboratori.
Notevoli le collaborazioni con il Teatro Comunale di Bologna per il Trittico di Puccini, ma ancora di più per ‘Candide’, che dopo le prove e le repliche a Trieste, si sposterà, con il medesimo cast, al Comunale, in una interessante soluzione di continuità che, immaginiamo, consentirà di tagliare tempi e costi e che potrebbe aprire la via a nuove tipologie collaborative quanto mai interessanti.
Difficile, con dei dati parziali, valutare se e quanto siano state tenute in considerazione le indicazioni ministeriali . Certo la dichiarazione del Ministro che dice che “risulta necessario incentivare produzioni e artisti italiani, restituire identità nazionale alla produzione artistica.” , cozza con il cast di ‘Tabarro’ nel quale al momento non siano previsti interpreti italiani e con la presenza di protagonisti stranieri nei grandi titoli del repertorio italiano: ‘Lucia di Lammermoor’, ‘Gianni Schicchi’, ‘Rigoletto’.
Risulta evidente anche come molti degli artisti previsti al momento facciano capo ad una agenzia particolarmente ‘forte’, la Ariosi, ma certamente la stesura definitiva del cast punterà a riequilibrare la situazione.
Al di là di queste considerazioni, tecniche ma non per questo irrilevanti, certamente una stagione così strutturata raccoglierà il gradimento del grande pubblico, in particolare con i titoli affidati alla bacchetta di Oren, ma anche degli appassionati, che troverà proposte come ‘Die Entfuhrung aus dem Serail’, diretto dalla Venezi, ‘Der Flegende Hollander’, con la direzione di Calesso, ‘Candide’ di Bernestein.
La stagione si aprirà con ‘La Traviata’, un titolo ampliamente presente nelle recenti programmazioni triestine, che trova l’elemento di maggior interesse nella direzione del Maestro Calesso, direttore principale del Verdi ed apprezzatissimo dal pubblico nelle recenti ‘Ariadne auf Naxos’ e ‘La Cenerentola’, capace di esaltare le potenzialità dell’organico orchestrale e di una lettura personale di un titolo che conosce a fondo.
La regia sarà di Arnaud Bernard, che a Trieste ha già firmato ‘I Capuleti e Montecchi’, mentre fra le voci brilla in modo particolare il grande ritorno di Roberto Frontali, che a Trieste esordì nel lontano 1988 e che è lontano dal Verdi da una decina di anni.
Nel ruolo di Violetta si alterneranno Maria Grazia Schiavo e Francesca Sassu, specialiste di questo ruolo, mentre ad Alfredo daranno la voce Antonio Poli, che ricordiamo intenso Macduff e Klodjan Kacani, che ha interpretato Pollione diretto da Muti.
Lo spettacolo andrà in tournée regionale ad Udine e Pordenone.
Il mese di dicembre vede il ritorno del corpo di ballo della SNG Opera in Balet di Ljubljana con un classico del repertorio: ‘Don Quixote’ di Minkus, con le coreografie di Denis Matvienko.
Il 2025 si aprirà con ‘Die Entfuhrung aus dem Serail’, diretto da Beatrice Venezi, che continua il suo percorso mozartiano a Trieste affiancata da Ivan Stefanutti, nell’auspicio che questo nuovo allestimento rinnovi il successo di ‘Die Zauberflote’ dello scorso anno.
Nel cast è previsto, fra gli altri, l’Osmin di Andrea Silvestrelli, fresco del successo di ‘Il castello del duca Barbablù’.
Dopo mezzo secolo ritorna a Trieste il Trittico pucciniano.
Si tratta di un grosso impegno per il teatro, anche perché viene messo in campo un cast decisamente importante, diretto da Francesco Ivan Ciampa : in ‘Il Tabarro’ verranno schierati Roman Burdenko, Olga Maslova e Mikheil Sheshaberidze ; protagonista di ‘Suor Angelica’ sarà Anastasia Bartoli; ‘Gianni Schicchi’ avrà nuovamente la voce di Burdenko, affiancato, fra gli altri, da Sara Cortolezzis, Riccardo Rados, Nicolò Ceriani, prestigiosa voce triestina che meriterebbe ben altre attenzioni .
Nel mese di marzo il Verdi accoglierà sul suo palcoscenico Wagner con ‘Der Flegende Hollander’. Ci aspettiamo uno spettacolo di grande impatto, grazie alla direzione di Calesso, raffinato conoscitore della musica di area tedesca ed alla regia preziosa di un Maestro del palcoscenico come Henning Brockhaus.
Il cast allinea degli specialisti wagneriani come James Rutherford, Clay Hilley, Elena Batoukova-Kerl, Albert Dohmen e questo titolo è sicuramente una delle punte di diamante della stagione.
Fra aprile e maggio ritorna a Trieste, dopo il tormentato ‘Nabucco’ che pare aver lasciato più d’uno strascico, Daniel Oren, con ben due titoli del grande repertorio: ‘Lucia di Lammermoor’ e ‘ Rigoletto’.
In ‘Lucia di Lammermoor’ debutta Trieste un soprano di fama mondiale come Jessica Pratt, affiancata da un tenore che trionfa nei principali teatri internazionali e che a Trieste mosse i suoi primi passi: Stefan Pop.
Di grande rilevanza anche la presenza, nel ruolo di Raimondo, di Carlo Lepore, applaudito don Magnifico della recente ‘Cenerentola’.
‘Rigoletto’ viene programmato per la quinta volta in meno di venti anni. Un titolo amatissimo , che verrà presentato in decentramento ad Udine e che trova il motivo di maggior interesse nella presenza, nel ruolo del protagonista di Amartuvshin Enkhbat, voce importante, contesa dai principali teatri internazionali, cui si alternerà Youngjun Park, che ha cantato nell’ultimo ‘Nabucco’.
La stagione verrà chiusa da un titolo di rara programmazione: ‘Candide’ di Bernestein, con il debutto alla regia di Renato Zanella, famoso coreografo, attualmente a capo della SNG Opera in Balet di Ljubljana e la direzione di Kevin Rhodes.
Una proposta articolata ed interessante, che , nell’auspicio che assicuri omogeneità nei secondi cast, merita il sostegno degli abbonati e testimonia la determinazione a ritrovare meritatamente un posto fra i teatri nazionali più importanti.
Gianluca Macovez
1 luglio 2024