“Nel teatro, come nella peste, c’è qualcosa di vittorioso
e insieme di vendicatore.”
A. Artaud
Antonin Artaud, nel suo saggio Il teatro e la peste, paragona l’impatto dell’epidemia a quello dell’arte della scena, parla dei due fenomeni come forze distruttrici e rigeneratrici, capaci di annullare gli ordini prestabiliti e di illuminare il punto della ripartenza.
Nella lontananza forzata a cui l’epidemia in corso ci costringe, noi della redazione de La Platea stiamo cercando dei modi alternativi per rimanere vicini ai nostri lettori.
La necessità ci tiene lontani dai teatri, ma la situazione ci permette anche di ripensare l’arte di Melpomene sotto un’ottica diversa, che va oltre la presenza fisica.
A partire da oggi ogni giorno vi racconteremo, attraverso una serie di piccoli approfondimenti, i nostri testi drammaturgici preferiti, che spesso la frenesia della quotidianità ci impedisce di riprendere in mano, per scoprire, o riscoprire, le parole con cui ci siamo innamorati del teatro.
Volete partecipare? l'invito è inoltre quello di inviarci le vostre letture preferite, da riprendere dallo scaffale più alto della propria libreria e rispolverarle in queste lunghe giornate fra le mura delle proprie case, magari condividendole con noi de La Platea sui nostri canali social!
redazione
13 marzo 2020