Lunedì, 25 Novembre 2024
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Il berretto a sonagli, in scena al Teatro degli Audaci dal 26 al 29 novembre 2015

#segnalazione

Uno spicchio di Sicilia arriva a Roma: al Teatro degli Audaci saranno la voce, il volto e la passione del Maestro Salvo Saitta a dar vita dal 26 al 29 novembre allo scrivano Ciampa, protagonista de “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello, commedia scritta nel 1916 ma quanto mai attuale.

Nata dalla folle genialità dello autore siciliano, a quasi cento anni di distanza dalla sua prima stesura, “A birritta cu' i ciancianeddi” (titolo della prima versione) racconta le vicende di un presunto tradimento, similarmente a quanto al giorno d’oggi accade all’interno delle moderne produzioni televisive.
Un precursore dei tempi Pirandello, capace di sdoganare temi come l’emancipazione femminile attraverso una commedia che, interpretata per la prima volta da Angelo Musco, racchiude in sé il sapore della sicilianità. Per questo il Teatro degli Audaci ha deciso di affidare la sua rappresentazione a “Il Teatro dei Saitta”, compagnia catanese che dal 1967 entusiasma il pubblico della propria terra con i classici del teatro italiano: dalle traduzioni dei testi veneziani di Goldoni in lingua siciliana, alle trasposizioni teatrali delle produzioni cinematografiche italiane ed internazionali, fino appunto alle opere dei grandi drammaturghi siciliani come Pirandello e Martoglio. «Nel nostro repertorio abbiamo tanta varietà- esordisce Eduardo Saitta, 36enne regista della pièce-  è giusto offrire al pubblico sempre qualcosa di nuovo e di diverso. Il nostro fiore all’occhiello però rimane Pirandello, un autore del quale sia io che mio padre siamo innamorati».
Fondata dal Maestro Salvo, “il teatro dei Saitta” è oggi una realtà guidata oltre che dall’esperienza di Saitta senior, 70enne attore con 55 anni di carriera alle spalle, anche dalla passione del giovane figlio Eduardo, il quale nonostante l’età può già vantare 25 anni d’esperienza.
«Ad undici anni ho avuto la fortuna di lavorare con Lamberto Puggelli interpretando Dorò ne “La nuova colonia” – continua Eduardo- Non immaginavo, nonostante mio padre faccia questo mestiere, di poter diventare un attore. Ed invece adesso il teatro è la mia vita. Ho la fortuna di avere accanto un Maestro come mi padre, fonte inesauribile di insegnamento e saggezza che passo dopo passo mi sta donando tutto il suo sapere». A più di quart’anni dalla prima edizione, Eduardo Saitta decide così di riprendere in mano il testo pirandelliano e riproporlo in una versione che ha già illuminato i più bei palcoscenici di Sicilia.
Dopo l’approvazione del pubblico di casa, la compagnia oltrepassa lo stretto e arriva a Roma carica di aspettative e voglia di stupire: «Quest’opera ci ha portati in moltissimi teatri, riuscendo ad ottenere sempre ampi consensi. Siamo certi che anche il pubblico romano apprezzerà la nostra interpretazione e speriamo di poter incontrare allo stesso tempo tanti nostri conterranei che sappiamo essere numerosi nella Capitale. Saremo felici di poter regalare loro aria di casa, aria di Sicilia».
 
 Note di Regia

“…possibile che io col mio senso dl teatro, col mio senso di misura, mi sia ingannato, smarrito, perduto nello scrivere una commedia non costruita affannosamente e faticosamente, ma venuta di getto in meno di sette giorni, nata e non fatta?”
Fu questo il primo pensiero di Luigi Pirandello quando lesse la recensione del giornale “La Tribuna” del suo “Il berretto a sonagli” dopo la prima a Roma. Sembra strano, ma in realtà quella prima de “A burritta ccu i ciancianeddi” interpretata da Angelo Musco, lasciò il pubblico sbalestrato. Era impossibile che un testo come quello, pieno di contenuti fondamentali per la vita, non fosse stato recepito dalla platea. Il problema stava nel linguaggio. Il genio che era in Pirandello gli suggerì allora di tradurre la commedia in lingua, conservando comunque lo stesso spirito: la costruzione delle frasi, così come erano state scritte in siciliano, così dovevano essere fedelmente tradotte, in modo tale da conservare i suoni della nostra “lingua”, quella siciliana appunto. Consegnato poi il copione a Musco, col suggerimento d’interpretare Ciampa così come aveva fatto in precedenza, cioè con la stessa sicilianità, ecco che venne fuori quel grande capolavoro di cui adesso stiamo parlando. A 42 anni dalla nostra prima edizione mi sono sentito in dovere di pensare alla riedizione di uno spettacolo che trova in Salvo Saitta uno straordinario Ciampa, così come Sergio Sciacca, noto giornalista e critico siciliano, lo definisce il 16 maggio 2001 sulle pagine del quotidiano “La Sicilia” (Salvo Saitta è stato uno straordinario Ciampa: consapevole ma guardingo, pronto a fuggire dalla convenzione della recitazione verso la metafora, la considerazione psicologica: una vera controfigura di Pirandello)
Tutto questo per far sì che il pubblico possa godere ancora una volta di quei concetti, di quella filosofia pirandelliana, di quell’estratto di vita, di verità che l’autore riuscì a mettere su carta facendone divenire per il teatro opera intramontabile.


informazioni

IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello
Regia: Eduardo Saitta
 
con
Salvo Saitta (Ciampa)
Katy Saitta (Beatrice Fiorica)
Eduardo Saitta (Fifì La Bella)
Aldo Mangiù (Il delegato Spanò)
Loredana Scalia (La Saracena)
Eleonora Musumeci (Fana)
Francesca Maria Tornello (La signora Assunta La Bella)
Annalise Fazzina (Nina Ciampa)
 

Redazione

28 novembre 2015
 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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