Dall’1 all’11 ottobre approda sul palcoscenico del Teatro India la nuova creazione del giovane talento Fabio Condemi, regista residente del progetto Oceano Indiano di ritorno dalla Biennale Teatro 2020 con LA FILOSOFIA NEL BOUDOIR, in un adattamento ad opera dello stesso Condemi, di D.A.F. de Sade con la drammaturgia dell’immagine, il dispositivo visivo e i costumi di Fabio Cherstich. In scena Carolina Ellero, Marco Fasciana, Candida Nieri, Gabriele Portoghese, Elena Rivoltini.
Cosa rende tanto immorale la scrittura di de Sade, la cui produzione ha spinto lo scrittore e critico teatrale Maurice Blanchot a scrivere, riguardo ai romanzi Justine e Juliette: «si può affermare che in nessuna letteratura, di nessuna epoca, esista un’opera altrettanto scandalosa»? Perché provoca gli stessi effetti disturbanti in coloro che leggevano le opere del Marchese alla fine del ‘700, in chi era appena scampato agli orrori della Seconda guerra mondiale e in noi che lo leggiamo oggi? De Sade riesce nella difficile e intensa opera di mettere il proprio pubblico davanti a uno specchio, analizzando in modo implacabile il nostro rapporto con il limite. Con questo lavoro il regista e drammaturgo Fabio Condemi prosegue un’indagine artistica iniziata con Bestia da stile di Pasolini (2015) e con il premiato Jakob Von Gunten di Robert Walser (2018); storie e testi di formazioni “alla rovescia”, i cui autori sono accomunati da vite assolutamente fuori dal comune, nonché da una propensione – o una condanna – a uscire dal mondo e a scomparire, lasciando però una traccia di cui non riusciamo a liberarci.