Recensione dello spettacolo "La Divina", in scena al teatro Sala Umberto dal 12 al 22 gennaio 2017
“Nel 2009 Papa Ratzinger annuncia al mondo che il Purgatorio, come luogo fisico, non esiste più.
Dante Alighieri, saputa la notizia, si precipita per la seconda volta nell’Oltretomba per dipanare la spinosa questione e riscrivere la Divina Commedia. Ma dove mettere ora gli invidiosi? Gli iracondi? Gli accidiosi? Dubbi e tormenti attendono il Poeta, che inoltre scopre che l’amore per Beatrice, dopo sette secoli, si è un po’ appannato”.
Quello che avete appena letto è la parte iniziale della presentazione dello spettacolo “La Divina”, in questi giorni in scena al teatro Sala Umberto di Roma. Proprio quell’idea, quella di una riscrittura creativa della Divina Commedia, scaturita dalla scelta di Ratzinger di abolire il purgatorio, ci aveva convinto ad andare a vedere il nuovo spettacolo di Alessandro Fullin. Le premesse sono buone, clima disteso, una scena essenziale ma pulita, gradevole e un racconto che comincia con ritmi incalzanti, senza annoiare con battute che rientrano nel registro consolidato di Fullin ma che adattate al testo non dispiacciono.
Lo spettacolo rimane godibile per i primi venti minuti, poi qualcosa si spezza. Forse a causa dell’assenza di una trama in grado di dare un senso a quelle righe di presentazione che ci avevano convinto ad andare a teatro a vedere lo spettacolo. Difatti la scelta di Ratzinger di abolire il purgatorio viene a mala pena accennata nella seconda parte dello spettacolo, rendendo così il ritorno di Dante nell’aldilà unicamente concentrato nel suo fare outing e far capire a tutti, Beatrice compresa, che i suoi gusti negli ultimi settecento anni sono decisamente cambiati. Per questo motivo i restanti sessanta minuti di spettacolo, seppur scorrono via veloci, senza troppe difficoltà, ci lasciano delusi dal potenziale creativo che la storia avrebbe potuto prendere. Sì, le incursioni canore, danzereccie, e alcuni cammeo (ad un certo punto vediamo comparire persino Dart Fener e Joda) mantengono alta l’attenzione e lì per lì divertono assai poiché lasciano spiazzati, ma anch’essi rimangono totalmente scollati da quel filo narrativo che meriterebbe una revisione.
Sul palco troviamo un ensemble di attori affiatati fra i quali spicca Tiziana Catalano (Beatrice). Alessandro Fullin, che ha scritto e diretto questa “Divina” riesce sicuramente nel suo intento di far divertire, ma viste le premesse ci si aspettava molto di più.
Enrico Ferdinandi
21 gennaio 2017
informazioni
ALESSANDRO FULLIN
LA DIVINA
con Tiziana Catalano | Sergio Cavallaro | Simone Faraon
Paolo Mazzini | Paolo Mazzini | Mario Contenti
Ivan Fornaro
coreografie di Sergio Cavallaro | costumi di Monica Cafiero
scritto e diretto da ALESSANDRO FULLIN
distribuzione Terry Chegia