Recensione dello spettacolo LOGIN in scena al Teatro Studio 1 dal 19 al 28 gennaio 2017
Attraverso un profilo social, chiunque può essere massimamente sincero o falso: il motivo è sempre lo stesso, non bisogna reggere lo sguardo del proprio interlocutore. Lo scenario del virtuale si presta perfettamente, quindi, a infinite possibilità teatrali: un attore, in fondo, non fa che assumere un’altra identità in scena e, se bravo, riesce a convincere lo spettatore.
Avrà pensato anche a questo Giorgia G. Mazzucato quando ha deciso di mettere in scena LOGIN? Forse, perché ognuno dei 4 attori sul palco interpreterà sera dopo sera un nuovo e diverso ruolo. Una identità non già decisa dal regista o lasciata esclusivamente alla capacità di improvvisazione del commediante ma, bensì, frutto anche del capriccio di un pubblico che, sin dall’inizio, viene istruito sul da farsi: all’ingresso è consegnata a ognuno una busta. Dentro ci sono la sagoma di un “mi piace” come quello di Facebook e una scheda su cui inserire i dati di un ipotetico profilo: l’unica raccomandazione è quella di esagerare con la fantasia.
Saranno queste le estemporanee caratteristiche su cui i 4 attori dovranno basarsi per creare, sviluppare e far interagire i propri personaggi. In questo modo ogni replica sarà un unicum, come i dettagli che uno spettatore invece di un altro deciderà di inventare. A noi son toccati un pastore di anime con la passione per i gatti, una produttrice di bottoni in piena crisi di coppia, una croupier francese disonesta e un confusionario e spassosissimo vedovo bolognese. Le loro vicende si intrecciano, confondono, ispirano ma quasi subito il pubblico è chiamato a scegliere: la storia che riceve il minor numero di “mi piace” viene abbandonata e il profilo del suo protagonista cancellato. Si arriverà, così, a conoscere un unico epilogo: quello del personaggio che ha suscitato maggior gradimento.
LOGIN è uno spettacolo interattivo intelligente e stimolante, sia per chi guarda sia per chi interpreta: la preparazione degli attori da cui scaturisce la capacità di dare vita e sostanza alle idee del pubblico, il format semplice eppure efficace, la sensazione di irripetibilità in ogni scena che questa scelta implica confermano Giorgia G. Mazzucato come una delle nuove autrici più interessanti nel panorama italiano. Il suo punto di vista è fresco, ferocemente ironico e, ancora una volta, coinvolgente: una poetica a cui, con LOGIN, possiamo contribuire anche noi.
Cristian Pandolfino
21 gennaio 2017