Recensione dello spettacolo Locandiera B&B andato in scena al Teatro della Pergola di Firenze dal 14 al 19 marzo 2017
In questa messinscena dimenticatevi della Locandiera di Carlo Goldoni, ma immaginatevi di vedere una commedia intrisa di mistero e humor nero in perfetto stile Agatha Christie. Questo è il lavoro che ha fatto Edoardo Erba prendendo in mano il copione del drammaturgo veneziano.
La vicenda si svolge in un’antica e tetra villa della Toscana che sta per essere tramutata in un albergo. La proprietaria della villa Mira (Laura Morante) si ritrova al centro di una cena con quattro invitati organizzata dal marito, che però non si presenterà per tutta la durata dello spettacolo. Gli ospiti sono: Albi (Bruno Armando), Poli (Roberto Salemi) e le due attrici Orte e Deja (Giulia Andò e Eugenia Costantini). Mira si trova improvvisamente sola a dovere gestire la serata anche quando l’unica persona che conosce, il contabile della società Brizio (Vincenzo Ferrera) a metà della cena, lascia la tenuta. Finché ad un certo punto arriva un ospite misterioso a chiedere una stanza, il signor Riva (Danilo Nigrelli) e…
Dalla trama si può notare che sono presenti, sia elementi della Locandiera soprattutto nei nomi dei personaggi (ad esempio Mira è la Mirandolina goldoniana e Brizio il cameriere Fabrizio), sia elementi che ritroviamo in quasi tutti i romanzi gialli di Agatha Christie (basti pensare a Trappola per topi o Dieci piccoli indiani), o in film come Invito a cena con delitto e Signori, il delitto è servito: un numero ristretto di ospiti/personaggi, la classica villa isolata e un enigma da risolvere. Non è un caso che Erba abbia tradotto tutta la drammaturgia della Christie in lingua italiana.
Perfetta la recitazione di tutti gli attori, ed in particolare spicca l’interpretazione di Laura Morante molto naturale e convincente nelle sue battute. Ognuno contribuisce con il suo essere a creare una perfetta atmosfera intrisa di mistero.
Anche la scenografia e la minima illuminazione, entrambe curate da Gianni Carluccio, giocano un ruolo importante, contribuendo alla creazione del clima di suspense. Nel primo atto una parete divide la sala da pranzo e la cucina, nel secondo atto è ricreato invece il primo piano della villa con le porte delle varie camere. Perfettamente intonati al tempo ed all’ambiente i costumi creati da Alessandro Lai.
Lo spettacolo ha ottenuto un buon successo, anche se alla fine ci sono stati commenti discordanti divisi tra coloro che, essendosi informati, sapevano cosa aspettarsi, e altri che si aspettavano, ingannati dal titolo, qualcosa molto vicino alla Locandiera di Goldoni. Certamente è uno spettacolo che merita di essere ricordato, anche perché il genere “giallo” non va tanto di moda.
Gabriele Isetto
21 marzo 2017