Martedì, 25 Marzo 2025
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Al posto sbagliato: allo Spazio Diamante in scena la memoria da non dimenticare

Recensione dello spettacolo Al posto spagliato in scena al Teatro Spazio Diamante dal 20 al 23 marzo 2025

 

Quello in scena allo Spazio Diamante è uno spettacolo che si assume un compito: vuole ricordare, raccontare e scuotere le coscienze. Perché troppo spesso e troppo in fretta ci si dimentica che le vittime degli atti mafiosi non sono solo coloro i cui nomi diventano noti, ma anche coloro che si trovavano al posto sbagliato nel momento sbagliato. Le vittime collaterali della violenza mafiosa sono sempre vittime innocenti, per lo più minori, ed è giusto render loro giustizia ricordandoli.

Scritto, diretto e interpretato da Francesco Pupa, lo spettacolo si ispira al libro di Bruno Palermo Al posto sbagliato. Storie di bambini vittime di mafia, e porta in scena le storie vere di tutti quei minori spesso ignorati o dimenticati dalle cronache mondane. Ecco quindi, che grazie a questo spettacolo il palcoscenico teatrale diventa anche un luogo di memoria collettiva: Pupa si fa portavoce di questi racconti, terribili e terrificanti da far accapponare la pelle, che riesce a trasmettere senza alcuna retorica ma puntando dritto al cuore del pubblico. 

La sua interpretazione passa dalla nuda e cruda testimonianza diretta di quegli atroci momenti a scene più poetiche in cui l’attore assume quasi il ruolo di cantastorie, creando così un contrasto tale da aumentare l’impatto emotivo. A tale scopo contribuiscono anche una regia essenziale e una scenografia sobria e l'uso sapiente delle luci danno vita a un'atmosfera sospesa, dove parole e gesti assumono un peso specifico. L’intento, infatti, è proprio quello di lasciare spazio alle parole e alla fisicità dell’attore che, pur solo, riempie lo spazio scenico con un’interpretazione che si rivela intensa ed equilibrata, in cui si alternano attimi di delicatezza e di rabbia a momenti di denuncia ed empatia. L’adattamento drammaturgico fedele al testo originale mantiene inalterata la forza narrativa delle storie raccontate, evidenziandone la brutalità senza cadere vittima di facili sensazionalismi.

Pupa diventa il mezzo attraverso il quale si intende restituire dignità, un volto, un nome e una sorta di giustizia simbolica a quelle giovani vittime, affinché il loro sacrificio non sia dimenticato. La messinscena tutta esorta il pubblico a non restare indifferente di fronte a certe realtà che troppo spesso si percepiscono lontane da sé e di cui poco si ha memoria: la violenza della criminalità organizzata si ripercuote anche su chi non ha colpe, e che si trovava solo al posto sbagliato. 

 

Diana Della Mura

23 marzo 2025

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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