Martedì, 04 Marzo 2025
$ £

Paolo Nani: ’La lettera’ senza parole che viaggia fra sorrisi e riflessioni

Recensione di   ‘La Lettera’ all’Auditorium La Fratta di San Daniele del Friuli il il 27 febbraio 2025

 

Unica tappa in Friuli Venezia Giulia, nella stagione, arriva a San Daniele del Friuli: ‘La Lettera’, spettacolo interpretato da Paolo Nani che lo ha ideato assiema a Nullo Facchini che firma la regia.

Diciamo subito che è uno spettacolo da vedere.

Non fosse altro perché è in tournée del 1992. In trentatré anni  più di 1600 repliche, in quattro continenti, con continui successi. Quindi un pezzo di storia del teatro contemporaneo che l’Ert FVG regala ai suoi abbonati.

Ma anche perché Nani è uno straordinario interprete, mimo  sagace, capace di intrattenere per più di un’ora il pubblico con uno spettacolo che sostanzialmente è  senza trama: un uomo entra in scena, beve un bicchiere di vino, lo sputa, scrive una lettera, guarda la fotografia della madre, mette il foglio in una busta, la apre dopo averla affrancata, getta il foglio, peraltro bianco, a terra ed esce di scena.

Tutto questo si ripete per quindici volte.

Fine dello spettacolo.

Detto così, assicurando di essere stati fedeli nella descrizione, lo spettacolo parrebbe di nessuna attrattività, noioso, persino soporifero.

Invece… innanzitutto teatro esaurito da giorni, con un pubblico che arrivava da lontano. Perché Nani, che vive in Danimarca, ha uno zoccolo duro ed amplissimo di estimatori, che cerca di non perdersi le sue preziose incursioni sulla scena italiana.

A ragione veduta, perché a fronte della non trama, triste e ripetitiva, abbiamo assistito ad un trionfo di colori, di sfumature, di giochi, ad una girandola di suoni, di gag, di trovate .

Prima di tutto, la presentazione dello spettacolo: l’attore arriva, saluta prima in danese, supponiamo, ma, vista l’espressione della sala, vira in inglese, si accorge che il pubblico non è anglofono e prova in francese, in tedesco e quando tutti di aspettano prosegua con chissà quale paese, ecco che appare un foglio  con il quale presenta la serata in friulano, ritrovando frasi tipiche, modi di dire antichi, stupendo e lasciando piacevolmente sbigottita la platea.

Poi si parte con una sequenza di cartelli, alcuni dei quali invitano agli applausi, altri commentano l’accaduto, altri ancora annunciano il  taglio avrà la narrazione che andremo a vedere.

La scena sconclusionata ed inspiegabile verrà ambientata, di volta in volta,  nel Far West, in un Horror, sarà letta in chiave volgare o circense, senza mani o secondo lo stile del cinema muto, in un mulinello pirotecnico di gag che dimostrano una consapevolezza del corpo, un dominio della scena, tempi comici strepitosi ed una capacità di interagire con la sala realmente magistrale.

Niente è scontato. Quando appare il cartello ‘pigro’, il personaggio non entra in scena, sostituito da una nuvola di fumo: sta riposando! Quando invece è ubriaco, le gag grandinano veloci ed inaspettate, fanno sobbalzare il pubblico che teme cadute rovinose , mentre invece Nani vola sicuro prima sulla sedia, poi con la sedia, che lo imprigiona.

È uno spettacolo senza parole, ma con frasi smozzicate, suoni, che giocano con le ottave con bravura assoluta. Suoni gutturali che sprofondano nel magma sono controbilanciate da vertiginose salite verso l’ottava superiore che dimostrano una solidità tecnico espressiva di livello assoluto.

Ci si diverte moltissimo. Si ride subito di gusto, ma anche un attimo dopo, perché lo spettacolo non è sempre immediato, dato che sotto la maschera della gag disimpegnate si nascondono anche tante citazioni dotte, come quella dadaista, e manciate abbondanti di poesia.

Alla fine applausi, applausi, applausi, applausi, che vengono ripagati da dei bis esilaranti, che fanno lievitare ancora le interpretazioni ed una  ‘discussione finale tipo cineforum anni Settanta’ in cui Nani risponde alle domande che si fa da solo, cui si aggiungono un paio di quesiti dalla sala. Momento interessantissimo, sia perché spiega la genesi di questo lavoro, sia perché sentire la voce dell’attore ci fa cogliere appieno la bravura delle escursioni sonore, sia perché tempi e risposte sono altrettanto divertenti come lo spettacolo.

Alla fine, spente le luci sulla scena, Nani, supponiamo giustamente stremato, scende, saluta e si intrattiene con  i presenti, con la cordialità e la modestia che sono solo dei grandi Artisti. Quelli veri.

 

Gianluca Macovez

28 febbraio 2025

 

informazioni

San Daniele del Friuli, Auditorium alla Fratta, 27 febbraio 2025

LA LETTERA

Ideato da Nullo Facini e Paolo Nani

Con Paolo Nani

Regia di Nullo Facini

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori

Search