Mercoledì, 05 Febbraio 2025
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Servillo legge Montesano. Un'inno alla vita e all'uomo vero

Recensione dello spettacolo Tre modi per non morire, in scena al teatro Argentina dal 8 al 19 gennaio 2025

 

Intensa prova di Toni Servillo che si cimenta in un reading dai toni accesi e sferzanti, da Parigi all'inferno, fino all'antica Grecia.

Egli interpreta l'omonimo scritto di Giuseppe Montesano, noto scrittore e vincitore del premio Campiello, che in quest'opera intreccia poesia e filosofia partendo dalle voci di Charles Baudelaire e di Dante Alighieri e dall'esempio dei Greci.

Servillo cavalca i versi del “poeta maledetto” francese, ci racconta il pensiero civile, profondo e umano del “dandy dai guanti rosa”, con ritmo andante e passione emotiva. Arriva inevitabilmente a invettive contro gli uomini contemporanei, contro la nostra società, frivola, corrotta, vacua, uniformata al brutto e ai potenti acclamati dagli ignoranti. Accecata. Attacca il capitalismo digitale e non solo. “Tutti ballano come scimmie commerciali.”

Montesano in quest'opera risponde ai grandi poeti profetici e universali, precursori del presente, “Ehi Charles, Charles!! monsieur Baudelaire..” riuscendo a conservare il loro carisma e densità, “altezza” verbale. Ricava nella sua elaborazione tenace il valore morale e i messaggi più profondi sulla vita e sulla collettività, intrinsechi ai poeti suddetti.

Segue lo stesso procedere anche con i versi danteschi e nella descrizione del mondo dei Greci, illuminati cultori del pensiero, della giustizia e del teatro, visto come mezzo di catarsi e di rilettura della realtà, in confronto al nostro mondo smarrito, posseduto da “fantasmi elettronici in cui la salma di Eros giace gelida”.

I Greci sapienti “non hanno paura di guardare in faccia il male e i mostri”, “escono da teatro pronti a vivere la libertà”. Mentre noi “abbiamo una guerra di idioti non di eroi e siamo pieni di sentimentalismi”, loro danno valore al pensiero nella forma più alta.

Le parole di Montesano sono feroci e forti, impegnate e civili, non lasciano scampo, vanno dritte al punto, accusano in particolare l'ignavia dell'uomo attuale partendo dai versi dell'inferno di Dante. Servillo cambia registro con il poeta fiorentino, più riflessivo, compito e pacato, ne riporta vocalmente i timori e smarrimenti del viaggio, partendo dall'ingresso in questa famosa “selva oscura” per attraversare abissi e folle umane miserabili e impaurite. Si sofferma poi sugli ignavi di oggi, sull'egoismo, l'invidia e il possesso, sulle guerre politiche. Vi contrappone l'Ulisse di Dante che benchè all'inferno rappresenta colui che, uomo vero, intero, per la conoscenza ha sfidato l'ignoto come Baudelaire secoli dopo. 

Servillo “sente” i personaggi e si tuffa a capofitto in fondo all'abisso come Ulisse alla ricerca dell'uomo.

Un'inno alla vita, all'uomo integro e senza paura, contro il “Totem elettronico che ci strangola”.

Un'inno al valore alto della “Poesia.. che è come spezzare il pane”. All'Amore, una ginnastica da praticare quotidianamente.

 

 

Demian Antonio Aprea

19 Gennaio 2025

 

informazioni

dal 8 al 19 Gennaio 2025

Teatro Argentina

TRE MODI PER NON MORIRE

Testo: Giuseppe Montesano

Con: Toni Servillo

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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