Venerdì, 22 Novembre 2024
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A spasso con Daisy al teatro Quirino: Riconoscersi nell'altro

Recensione dello spettacolo A spasso con Daisy, di Alfred Uhry. Con Milena Vukotic, Salvatore Marino e Maximilian Nisi. Regia di Guglielmo Ferro. In scena al Teatro Quirino dal 30 aprile al 5 maggio 2024

 

Scorbutica, intransigente, severa. Rigidamente fedele alle sue abitudini e al suo credo. Daisy Werthan ( Milena Vukotic), anziana e benestante signora ebrea, vedova, è perfettamente in grado di pensare a se stessa e non vuole nessun aiuto, nonostante le insistenze di suo figlio Boolie ( Maximilian Nisi), dirigente di fabbrica, ad affiancarle qualcuno che le faccia anche da autista. Hoke Colburn ( Salvatore Marino)  signore di colore di mezza età, disoccupato da diversi mesi, dal carattere brillante e schietto, sembra essere la persona “giusta” da ingaggiare. Il rapporto tra la signora Werthan e  Hoke inizia decisamente in salita, sviluppandosi fin da subito per opposti e contrasti,  dove ognuno è la forza antagonista dell’altro. Non è facile per il sign. Colburn sopravvivere alla inospitalità di Daisy, nonostante la rigidità dell’anziana signora sembra mostrare più di qualche malcelata crepa, dalle cui fessurazioni si intravvede un passato difficile che ha indurito solo l’involucro esterno del carattere, come a voler proteggere la delicatezza del cuore.  Ed è proprio a partire dalle risonanze delle loro storie che i due gradualmente si potranno riconoscere nell’altro.

Pur nascendo in origine come opera teatrale scritta da Alfred Uhry, lo spettacolo sembra rifarsi  brillantemente alla pellicola datata 1989. Sin da subito si è apprezzata la scelta registica, da parte di Guglielmo Ferro, di mantenere l’intelaiatura drammaturgica originale caratterizzandone lo sviluppo attraverso sequenze a taglio cinematografico. L’interpretazione attoriale di livello superiore trova il suo compimento ed apice  nella figura di Milena Vukotic, perfettamente credibile e sorprendente nel sintetizzare la doppia anima  del suo personaggio dove ironia, malcelata severità e dolcezza si rincorrono. Decisamente apprezzabile e interessante l’interpretazione di Maximilian Nisi che arricchisce di vitalità il suo personaggio attraverso una ritmica recitativa brillante e costante che custodisce nella corporeità e nelle azioni il fulcro interpretativo. Pur rimanendo perfettamente riconoscibile, se comparato con la pellicola, il personaggio di Hoke, interpretato da Salvatore Marino, si lascia degustare per un taglio caratteriale ancora più deciso che contribuisce a trasferire ed esaltare ulteriormente l’aspetto comico e quello drammatico. 

Tra le pieghe di un racconto solo apparentemente semplice ed immediato, si celano nuclei di sofferenza, discriminazione e paura di fidarsi ed affidarsi all’altro. Non è un caso che il rapporto tra Daisy e il suo autista inizia a defluire in un punto ben preciso della narrazione, in occasione di una dimostrazione di onestà e correttezza da parte di quest’ ultimo che consente a Daisy di dismettere una maschera ormai desueta. Entrambe le figure hanno bisogno dell’altro che aiuti loro a sperimentare quella parte di sé rimasta in penombra: Daisy attraverso Hoke si è potuta concedere la fiducia di poter dire “Sì” e questi ha potuto rivendicare i propri “No”.

All’accuratezza dei  costumi d’epoca (Graziella Pera) risponde un rifinito allestimento scenico, elegante e sobrio ( Fabrizio di Marco). Interessante l’idea della pedana  mobile che con l’occasione simula l’interno dell’auto con la quale Hoke accompagna Daisy nei suoi vari spostamenti: immagini filmate, simulanti la strada alle loro spalle, corredano e impreziosiscono la scena. Tuttavia, proprio in questi passaggi si è notata una certa approssimazione registica e attoriale circa la credibilità di determinate azioni da parte di Salvatore Marino che trasferiscono in modo assai poco verosimile la sensazione che i due si trovino realmente all’interno di una vettura.   

Efficacemente restituita la sensazione dello scorrere del tempo (si inizia dagli anni ’50 per arrivare alla seconda metà dei ’60) attraverso l’espediente dello speaker radiofonico  che annuncia, nei saluti di inizio trasmissione, la data e l’anno correnti. Riuscito  inoltre il cambiamento dei tratti somatici dei tre protagonisti  coerentemente con il passare degli anni.

La nutrita partecipazione del pubblico e il suo costante coinvolgimento hanno tributato il giusto successo per uno spettacolo di pregevole fattura .

 

Simone Marcari

3 maggio 2024 

 

Informazioni

A Spasso con Daisy, di Alfred Uhry

Con:

Milena Vukotic,

Salvatore Marino,

Maximilian Nisi

Regia: Guglielmo Ferro

Musiche: Massimiliano Pace

Scene: Fabrizio di Marco

Costumi: Graziella Pera

Produzione: Spettacoli Teatrali

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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