Domenica, 08 Settembre 2024
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La valle della paura al teatro Ciak: Una valle poco paurosa per Sherlock Holmes

Recensione dello spettacolo La valle della paura in scena al teatro Ciak dal 2 Febbraio al 3 Marzo 2024

 

Anna Masullo in collaborazione con “Lo Stabile del Giallo” porta in scena uno dei quattro gialli cult del personaggio leggendario Sherlock Holmes, assieme a “Uno studio in rosso”, “Il mastino dei Baskerville” e “Il segno dei quattro”, tutti opera del grande Arthur Conan Doyle. Nei panni del mitico risolutore di enigmi e crimini abbiamo Paolo Romano, attore ormai negli anni “abbonato” ai gialli in diversi ruoli scenici.

“La valle della paura”, storia divisa in due parti apparentemente indipendenti, è forse il romanzo più misterioso e sorprendente dell'autore britannico. Essa narra una classica indagine di omicidio del nostro celebre detective di Baker Street, legata ad un passato insospettabile della vittima, cioè di infiltrato d'una crudele loggia massonica negli Stati Uniti.

Curioso che la vicenda letteraria prenda spunto da fatti realmente accaduti nel 1800 in Pennsylvania e relativi all'organizzazione criminale “Molly Maguires”.

Nella messinscena si dà molto spazio alla parola, alla deduzione e ricerca dei protagonisti che passeggiano sul palco per arrivare alla soluzione, a volte in modo un po' prolisso.  La recitazione e le scelte registiche seguono per lo più la tecnica dello straniamento dell'attore, le azioni sceniche sono spesso esteriori, la vicenda è più narrata e mostrata che vissuta veramente, risultando nel complesso sì piacevole ma non molto intrigante nè coinvolgente. Alcune intuizioni sono buone, ma non portate fino in fondo.

Nel secondo atto la storia decolla maggiormente e ci sono scene degne di nota, quali l'interrogatorio o la confessione di Douglas, ma si prepara male il momento più cruciale della storia e si risolve la narrazione in modo sintetico bruciando malamente il grandioso colpo di scena del libro, relativo alla loggia. 

I costumi d'epoca sono credibili, la scenografia molto azzeccata: belle gabbie, terrazze di sbarre, ringhiere e scale di ferro che danno un'atmosfera sinistra, ma potrebbero essere sfruttate di più scenicamente e maggiormente usate nell'azione. 

Positive le musiche molto evocative, con il violino spesso presente, elemento narrativo del personaggio di Holmes che è risaputo suoni tale strumento.

Si accenna un uso di video sullo sfondo per amplificare le scaramucce e azioni della Loggia, idea interessante ma non molto sviluppata.

I personaggi principali non rendono il fascino e le sfumature di quelli letterari, così noti ai cultori del genere, in particolare Watson viene interpretato da un attore con caratteristiche totalmente diverse e poco credibili.

Lo spettacolo risulta più adatto ad un pubblico per lo più giovane o poco esigente, non regge il confronto col libro, manca il pericolo, il vero rischio per i personaggi, non c'è una reale suspance, elemento chiave che ci si può aspettare da un grande giallo come “La valle della paura”.

Tuttavia in sala è stata abbastanza positiva la risposta del pubblico, coinvolto inoltre, durante l'intervallo, nella soluzione interattiva del caso tramite la compilazione di un breve questionario. Il vincitore come di rito negli spettacoli dello “Stabile del Giallo” riceve sul palco in omaggio una bottiglia.

 

 

Demian Antonio Aprea

8 marzo 2024

 

 

informazioni

dal 2 Febbraio al 3 Marzo 2024

Teatro Ciak

 

LA VALLE DELLA PAURA

di Arthur Conan Doyle

Adattamento teatrale : Michele Montemagno 

Regia : Anna Masullo

Con : Paolo Romano, Guido Targetti, Linda Manganelli, Mauro Santopietro, Enrico Ottaviano, Marco Manchi, Francesco Mancarelli, Andrea Ruggeri 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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