Lunedì, 16 Settembre 2024
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“Salveremo il mondo prima dell’alba” al teatro Vascello: per una nuova drammaturgia italiana

Recensione dello spettacolo “Salveremo il mondo prima dell’alba”, in scena al teatro Vascello dal 5 al 17 Marzo 2024

 

Carrozzeria Orfeo sposta il suo obiettivo. Non siamo più nella bidonville di Cous Cous Klan, abbiamo lasciato il seminterrato invaso dai liquami di Miracoli metropolitani. In scena non ci sono più reietti, emarginati, scarti della società. La vicenda è ambientata in un lussuoso centro di riabilitazione, dove alcuni rappresentanti dei piani definiti alti della società sono in cura per liberarsi da dipendenze di ogni tipo. Per essere meglio osservato dalla lente dell'entomologo, lo spazio della rappresentazione viene isolato addirittura dal pianeta Terra: siamo su un satellite orbitante.

Il parterre dei pazienti è quanto mai eterogeneo: c’è Jasmine (Alice Giroldini), una popstar dipendente da sesso e tranquillanti, in calo di consensi dopo aver espresso opinioni impopolari; una coppia omosessuale composta da Omar (Sergio Romano), cinico produttore di farine di insetti, incapace di staccarsi dal telefono e dagli affari e dal tenero compagno Patrizio (Roberto Serpi), logorroico, insicuro e desideroso di paternità; William (Ivan Zerbinati) è un misterioso creatore di fake news al servizio dei governi mondiali, accompagnato dal suo cameriere indiano Nat (Sebastiano Bronzato), giovane, idealista ed appassionato di etologia. A prendersi cura di loro, l'estroso psicologico Coach (Massimiliano Setti). Mentre i nostri si curano coltivando piantine e snocciolando i loro drammi esistenziali, il mondo, visto da un oblò, va a rotoli.

Nel testo è riconoscibilissimo lo stile di Carrozzeria Orfeo e del suo drammaturgo Gabriele Di Luca: umorismo dissacrante e scorretto e satira caustica si alternano a momenti di forte intensità emotiva o addirittura lirismo, per raccontare un pessimismo amarissimo ed apparentemente senza uscita, riscaldato da flebili fiammelle di speranza. Come un marchio di fabbrica, sempre presenti ed efficaci le battute fulminanti simili ad aforismi, che costellano abitualmente i testi della Compagnia. Caratteristica riscontrabile costantemente nella scrittura di De Luca è la particolare cura nella costruzione del personaggio femminile, disegnato con palpabile partecipazione affettiva. Sono infatti le parti di Jasmine a riservare le emozioni maggiori, grazie anche alla vibrante interpretazione di Alice Giroldini. Avere spostato il piano dell'osservazione non asciuga la penna di chi scrive e soprattutto il sapore del suo inchiostro. Il dramma rappresentato appare ancor più disperato, in un panorama desolante dove l'incapacità dell’uomo di oggi di avere empatia con il prossimo viene individuata come causa principale del disastro imminente.

Rispetto agli altri copioni di Carrozzeria Orfeo si nota però una semplificazione dell'architettura drammaturgica. Le parti didascaliche sono affidate alla voce fuori campo, relazioni importanti dei personaggi sono sviluppate con contributi filmati. I personaggi sono immediatamente simbolici degli oggetti focalizzati: l'ingordigia senza scrupoli del capitalismo, la necessità della prestazione, la manipolazione della verità nella comunicazione, il mondo dell’effimero; e dall’altra parte, in un giusto contrappunto, l’idealismo ingenuo o la semplicità di sentimenti. Per contro, se, come sempre, le tematiche affrontate sono inerenti a problematiche di carattere globale, sembra si sia ricercata una ulteriore amplificazione del discorso, oltre ad un ispessimento della riflessione, come testimoniato dal ricorso alla consulenza filosofica di Andrea Colamedici. Il risultato è un testo che non mantiene quella mirabile unità di comicità e dramma, di amarissimo e ridanciano, di crudeltà e tenerezza, che ha caratterizzato in particolare gli ultimi spettacoli. Si avverte talora una crasi fra le parti comiche, assolutamente esilaranti come nella miglior tradizione, e gli inviti alla riflessione. Alcune tirate danno l'idea di monologhi assestanti inseriti comunque nel copione, mentre le parti destinate al sentimento sono sempre intense e toccanti.

Di ottimo livello le recitazioni. Abbiamo già menzionato la performance di Alice Giroldini, che ben omaggia il suo bel ruolo; altrettanto coinvolgente Roberto Serpi, che crea inevitabile affezione al suo personaggio. Sebastiano Bronzato, nei panni del servitore bengalese strappa risate con i giusti tempi comici e uno spassoso accento esotico. Sergio Romano e Ivan Zerbinati con colorazioni appropriate raccontano personaggi diversamente respingenti; Massimiliano Setti ci rende un Coach ambiguo quanto basta.

Da anni gli spettacoli di Carrozzeria Orfeo costituiscono un evento culturale. La Compagnia, con la forza di una scrittura assolutamente originale, ha creato un format riconoscibile, che si è tradotto in allestimenti di elevato livello qualitativo. Ad oggi Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti si presentano nel panorama teatrale, non forse come un unicum, ma sicuramente come un riferimento per lo sviluppo, o meglio la rinascita, di una moderna drammaturgia italiana. Il loro lavoro continua. Auspichiamo che altri possano seguirli.

 

Valter Chiappa

8 Marzo 2024

 

 

informazioni

TEATRO VASCELLO

dal 5 al 17 marzo

SALVEREMO IL MONDO PRIMA DELL’ALBA

Uno spettacolo di CARROZZERIA ORFEO

drammaturgia Gabriele Di Luca

con: Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Massimiliano Setti, Roberto Serpi, Ivan Zerbinati

regia: Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi

consulenza filosofica: Andrea Colamedici – TLON

musiche originali: Massimiliano Setti

scenografia e luci: Lucio Diana

costumi: Stefania Cempini

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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