Martedì, 03 Dicembre 2024
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“Buonanotte, mamma” al teatro Sala Umberto: la madre o la morte

Recensione dello spettacolo “Buonanotte, Mamma”, in scena al teatro Sala Umberto dal 15 al 25 febbraio 2024

 

Jessica (Mariangela D’Abbraccio) ha deciso di tirare una linea: a fine serata si suiciderà. Il ticchettio di un orologio segna lo scandire del tempo verso l’ineluttabile scadenza. Con lei, come da sempre, sua madre (Marina Confalone), che all'annuncio emerge da una vita fatta di televisione e di insignificanti piaceri.

Il dramma di Marsha Norman, Premio Pulitzer nel 1983, in scena alla Sala Umberto fino al 25 Febbraio nell’allestimento diretto da Francesco Tavassi, è una inesorabile resa dei conti.

Tutto il testo, nel fluire della conversazione con il suo inevitabile crescendo drammatico, è il doloroso bilancio del rapporto tra madre e figlia. Dallo svelarsi della vicenda si apprenderà come nel sofferto vissuto di quest’ultima, gravato dalla tara della malattia, costellato da fallimenti e da eventi avversi, il ruolo della madre sia stato sempre influente in maniera decisiva. Azioni, omissioni, imposizioni, che hanno segnato il destino della protagonista e che emergono dall’oblio del non-detto solo dopo il tragico annuncio che apre la rappresentazione e dà la stura a tutto. Quello fra le due donne è un rapporto simbiotico, viscerale, vincolante, in cui la più debole finisce avviluppata e condotta inconsapevolmente a un destino di quotidiana infelicità. Ma Jessica non lo rinnega, né maledice la madre e il suo passato. Nella vita da cui si sta allontanando vuole lasciare tutto a posto. Le ultime ore vengono trascorse con calma rassegnata e forse con inedita serenità. A nulla valgono i tentativi della madre di dissuaderla, riproponendo i gesti con cui è stata costruita la loro quotidianità. Il titolo racconta tutto: un commiato definitivo, ma affettuoso. “Buonanotte, mamma” è il saluto al mondo di una donna che finalmente ha trovato la forza di decidere da sola, anche se l'unica opzione che rimane nel suo futuro è quella più estrema. Perché abbandonare la madre è per lei abbandonare la vita.

Correttamente la scenografia riempie il palcoscenico con i simulacri della familiarità: un arredo, la cucina, il televisore. Ma è chiaro che il fuoco della rappresentazione è nelle due protagoniste o meglio nelle loro parole. Di altro quasi non ci sarebbe bisogno.

Forti dell’esperienza Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio costruiscono la loro performance traducendo, replicando a amplificando il contrasto contenutistico che permea il testo proprio grazie alla contrapposizione vocale: l’alternanza ritmica fra la piana imperturbabilità dell’eloquire di D’Abbraccio ed il concitato parlottìo di Confalone; addirittura un contrappunto fra il registro grave della prima ed il vocalizzo sul registro alto, prima vacuo, poi disperato, della seconda. Come ogni buono spartito musicale, il testo crea un continuo alternarsi di tensione e rilassamento. In alcuni momenti la conversazione fra le donne appare quasi rilassata, convenzionale, colorata di garbata ironia, toni quasi inattesi in un copione dove il dramma è comunque la tonalità d’impianto. Ma, pur nelle variazioni, tutto è costruito secondo un crescente emotivo costante ed inarrestabile, per cui la recitazione delle due protagoniste è chiamata ad assurgere a vette altissime di intensità, che le due attrici sanno sostenere con naturalezza, trasmettendo al pubblico la stessa vibrante emozione.

Commozione? Certo. Turbamento? Sì, senz'altro. Ma nella bocca dello spettatore rimane una insopprimibile dolcezza, come quella dei dolcetti onnipresenti durante la rappresentazione. Inutilmente Marina Confalone staglia la sua maschera tragica davanti alla quarta parete; il nostro cuore è definitivamente entrato nella porta che Jessica ha chiuso per l'ultima volta dietro di sé.

 

Valter Chiappa

18 febbraio 2024

 

informazioni

dal 15 al 25 Febbraio 2024

Teatro Sala Umberto

BUONANOTTE, MAMMA

di: Marsha Norman

con: Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio

regia: Francesco Tavassi

 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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