Recensione di ‘Cats’ di Lloyd in scena al Rossetti di Trieste l’11 febbraio 2024
‘Cats’ è una pietra miliare del musical internazionale ed il Teatro Sistina ha potuto riprendere il titolo ambientandolo a Roma.
Un riconoscimento all’impegno ed alla affidabilità di una realtà fra più importanti a livello nazionale, che può vantare allestimenti prestigiosi come ‘Mamma Mia’, ‘Jesus Christ Superstar’, ‘Rugantino’.
Spettacoli sontuosi, da sold out, curatissimi in ogni aspetto, con interpreti brillanti e di grande spessore.
Diciamo subito che tutti i cantanti-attori-ballerini di ‘Cats’ superano alla grande la prova: bravissimi tecnicamente, sicuri nel canto, preparati ed affiatati nella recitazione, credibili nei costumi di Cecilia Betona e sicuri nelle coreografie dalle movenze autenticamente feline, firmate da Billy Mitchell.
Funzionale l’apporto allo spettacolo dell’orchestra dal vivo, diretta da Emanuele Friello.
Certo l’amplificazione risultava strabordante e non esaltava finezze esecutive e passaggi eleganti della partitura.
Ma va detto che la cifra di tutto l’allestimento è apparsa più celebrativa del titolo che introspettiva.
Anche lo spostamento della vicenda a Roma, non ha portato chissà quali salti di qualità: una piacevole scena, firmata da Teresa Caruso e bene illuminata da Umile Vainieri, ci mostra insieme il Colosseo, una panchina storta, la Bocca della Verità, qualche rovina, via Ripetta. Insomma un concentrato di luoghi comuni, che fanno pensare più all’idea che possono avere i turisti giapponesi della Città Eterna che a quella romanità autentica, che certo non arriva citando Totò e Proietti e che avrebbe motivato il cambio di ambientazione.
Il nodo forse è proprio quello della scelta registica. Massimo Romeo Piparo fa un grandissimo lavoro coordinando con bravura gli interpreti. Riesce ad organizzare uno spettacolo che scorre ricco di situazioni, con trovate efficaci, movimenti attenti, una magnifica interazione fra palco e sala.
Tutto funziona ed in effetti alla fine è un tripudio di applausi per tutti.
Solo che in questa smania di essere all’altezza della situazione, abbiamo avuto la sensazione che si sia persa la poesia. Che non è mancanza da poco, visto che il testo parte dai versi di T.S. Eliot.
Tanti colori, tanto rumore, tanto movimento, tutte le note richieste dalla partitura, acuti ad effetto, salti mirabolanti.
Ma Grizabella, interpretata dalla brava Chiara Canzian, che sostituiva Malika Ayane (che nonostante fosse stata annunciata dal teatro come protagonista aveva dato la disponibilità solo per le recite di Milano e Roma), risulta personaggio di poco spessore. Arriva spaesata, vestita come una gattara, più che come una felina caduta in disgrazia, ritorna in scena solo quando deve cantare qualcosa, di fatto risulta quasi un’ospite nella vicenda. Non si approfondiscono i motivi della diffidenza del gruppo verso di lei, né le si da’ lo spazio necessario perché il pubblico possa capire il suo dispiacere. Si potrebbe dire che il testo c’era già, ma come si sono aggiunti tanti aneddoti ininfluenti e citazioni di nomi del mondo dello spettacolo, si poteva trovare lo spazio per una mezza frase che desse consistenza alla parte, oppure uno spazio in scena per far sentire il senso di rimpianto per il gruppo dei gatti.
Almeno alla fine, una volta che Old Deuteronomy, il sornione e tonante Fabrizio Corucci, la sceglie per una nuova vita, sarebbe stato il caso che fosse rimasta a festeggiare e che fosse lei stessa festeggiata.
Invece la scena finale è del grande gruppo dei mici, ben capitanato dal sicuro ed atletico Fabrizio Angelini, che si conferma una colonna del teatro musicale italiano.
Lo spettacolo offre ai tantissimi interpreti le occasioni per mettere in risalto preziosi talenti. Giorgio Adamo è un aitante Gatto Rock Tugger, fasciatissimo in un costume che ne fa il sex symbol dichiarato della colonia felina; Sergio Giacomelli , dalla carriera internazionale prestigiosa, è un interessante Munkustrap; Jacopo Pelliccia si divide con bravura in ben tre parti, offrendo una serie di divertenti caratterizzazioni; Gabriele Aulisio, che nonostante la giovane età vanta già un curriculum internazionale di grande rilievo, è piacevole sia come Bill Bailey che nella parte di Carbuckety; l’autorevole gatto Alonzo è portato in scena dal bravo Simone Giovannini ; l’edizione italiana recupera giustamente il ruolo di Quaxo, grazie alla bella prova di Gianluca Pilla.
Pierpaolo Scida è un divertente Mistoffelees, gatto prestigiatore affiancato dall’assistente Cassandra, la comunicativa Gaia Soprano ; i fratelli Coricopat e Tantomille sono interpretati con misura e simpatia da Michele Balzano ed Elga Martino; Rossella Lubrino è una carismatica Rumpleteazer, affiancata dal Mungojerrie del brillante Simone Ragozzino.
Il malvagio Macavity è interpretato con ironia e grande padronanza del palcoscenico da Simone Nocerino.
Il gruppo delle gatte, tutte molto ammiccanti, è capitanato da Bombalurina e Demeter, le sensuali ed atletiche Giorgia Cino e Viviana Salvo; Francesca Iannì è una carismatica Syllabub: divertente l’Etcetera di Cristina La Gioia .
Il ruolo di Jemina mette in risalto le doti, coreutiche e vocali, di Alessandra Somma.
Divertenti e decisamente in parte Mario De Marzo, George sicuro; Monika Lepistö che interpreta con bravura Victoria ma è anche assistente coreografa di questo spettacolo; Martina Peruzzi, deliziosa sia come Gatta Cucciola che come Jennyanydots; appropriata Rossana Vassallo come Electra e piacevolissima Natalia Scarpolini nella parte di Jellylorum.
Quindi tutti bravi, tutto bello.
Solo che alla fine, come già anticipato, si usciva con la consapevolezza di aver assistito ad una esibizione più spettacolare che poetica, nella quale gli spunti di riflessione erano imbavagliati dall’autoreferenzialità.
Uno spettacolo opulento, qualche volta rumoroso, sempre ricco, che mostrava quanto capaci erano gli interpreti .
Una storia di gatti, non di sentimenti, divertente ma quasi mai coinvolgente.
Piacevole intrattenimento, nel quale la storia appare, di fatto, subordinata allo spettacolo, che comunque è piaciuto molto al numerosissimo pubblico, con una forte componente di giovanissimi.
Gianluca Macovez
15 febbraio 2024
informazioni
Teatro Rossetti, Trieste 11 febbraio 2014
CATS
musiche di Andrew Lloyd Webber
tratto dal libro di T.S. Eliot “Old Possum’s book of practical cats”
regia e adattamento italiano Massimo Romeo Piparo
Coreografie Billy Mitchell
Direzione musicale Emanuele Friello
Scene Teresa Caruso
Costumi Cecilia Betona
Disegno luci Umile Vainieri
Direttore d’ orchestra Emanuele Friello
Tastiera 1 Stefano Lenci
Tastiera 3/Ass. Direttore Federico Zylka
Basso Guerino Rondolone
Reed 1 Marco Severa
Tastiera 2/Ass. Programmazione Enrico Scopa
Chitarra Andrea Inglese
Batteria Vincenzo Tacci
Reed 2 Giuseppe Russo
Chiara Canzian Grizabella
Fabrizio Angelini Gas/Gus
Fabrizio Corucci Gatto Filosofo/Old Deuteronomy
Giorgio Adamo Gatto Rock Tugger/Rum Tum Tugger
Sergio Giacomelli Munkustrap
Jacopo Pelliccia Gatto Giò/BustopherJones Frecciarossa/Skimbleshanks
Gabriele Aulisio Bill Bailey/Carbuckety
Simone Giovannini Alonzo
Rossella Lubrino Rumpleteazer
Gianluca Pilla Quaxo
Pierpaolo Scida Mistoffelees
Michele Balzano Coricopat
Francesca Iannì Syllabub
Elga Martino Tantomile
Simone Ragozzino Mungojerrie
Alessandra Somma Jemina
Giorgia Cino Bombalurina
Cristina La Gioia Etcetera
Simone Nocerino Macavity/Admetus
Viviana Salvo Demeter
Gaia Soprano Cassandra
Mario De Marzo George
Monika Lepistö Victoria
Martina Peruzzi Gatta Cucciola/Jennyanydots
Natalia Scarpolini Jellylorum
Rossana Vassallo Electra