Giovedì, 19 Settembre 2024
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PIERO SIDOTI RACCONTA L’AMORE

Recensione di  ‘Amore (fino a prova contraria)  all’Auditorium La Fratta di San Daniele del Friuli il 15 dicembre 2023

 

Piero Sidoti è un artista vero, uno di quelli che ha  una stella polare da seguire e che non l’abbandona.

La sua vita è costellata di premi importanti e compagni di  strada eccellenti. 

Basti  dire ‘Targa Tenco 2010’ come miglior opera prima, ‘Premio Gaber’ per lo spettacolo ‘Particelle’, ricordare la collaborazione con Lucio Dalla.

Ma Sidoti non si è mai fatto distrarre dal suo viaggio. Il successo può essere uno dei compagni del tragitto, ma non è condizione necessaria.

Irrinunciabili la libertà, la voglia di raccontare, il bisogno di essere veri ed incisivi.

Sicuramente in un altro contesto  il suo lavoro avrebbe raccolto consensi ancora maggiori; certamente le sue poliedriche attività meriterebbero più visibilità;  senza dubbio il suo nome dovrebbe essere popolare ben oltre alla cerchia di addetti ai lavori .

Ma a Sidoti di tutto questo non importa nulla. Da persona autenticamente ancorata a solidi valori, conscio dell’importanza di seminare sensazioni, va avanti per la sua strada e propone nella stagione dell’Ert : ‘Amore [fino a prova contraria]’, un intenso spettacolo di teatro canzone. Un’ora e mezza senza soste e senza respiro, accompagnato alle tastiere da  Fulvio Biguzzi Ferrari,  a raccontare la storia di due bambini , Sasso e Corda,  che percorrono un viaggio iniziatico, che li porterà a conoscersi, a non avere paura di essere se’ stessi, a volare liberi, a crescere mantenendo la parte fanciullesca, perché ‘ i bambini faranno la rivoluzione’.

Un testo articolato su più piani di lettura, ricco di metafore, di rimandi raffinati, che scava  negli animi del pubblico, che rimane incatenato, muto ed immobile per tutto lo spettacolo, per scoppiare in un applauso convinto e lunghissimo solo alla fine, quasi avesse camminato, volato, sognato, cercato assieme ai fanciulli.

Fra un brano e l’altro, le intense canzoni di Sidoti pastellano con delicatezza una tavolozza ampia di situazioni.

Notevole l’uso delle inflessioni: nella parte recitata ci sono le cadenze tipiche della parlata del territorio, a sottolineare come la storia sia figlia di quella terra, a  strappare ogni alibi: troppo facile pensare ad una vicenda astratta, letteraria. Sidoti lavora con i ragazzi, respira i loro discorsi, ascolta le aspettative, riconosce le ansie e raccoglie il profumo dei loro sogni.

Si sente tutto questo nel bel testo, assiema a tanto altro.

Nella parte musicale, la dizione si fa ineccepibile, le parole suonano chiarissime , ogni frase è scolpita, va al cuore id chi ascolta.

Ben quindici i brani proposti.

Il primo,‘With my love’,  permette, giocando sapientemente con l’ottava più bassa, di accarezzare la platea, specchiando l’intensità del testo nella bellezza dei suoni.  I primi brani raccontano l’inizio del viaggio dei bambini, che giocano nei giardinetti pubblici, luogo che conoscono e nel quale si sentono protetti. ‘Un posto’ descrive anche questo, sussurrando con malia di come esista ‘ un posto sulla luna’ dove la paura perde consistenza e se ne va’.

Un posto così va  cercato, trovato, vissuto e così i due iniziano un peregrinare, che all’inizio fa loro conoscere un artista di strada, una sorta di voglia di poesia nella quotidianità, che bene viene evocata da‘ Arind’a stu core’, cantata con una voce sporca di vita , che  pare accarezzare le emozioni.

Una musica ‘vecchia’ per raccontare vite nuove, mescolando l’co lontano di Strauss con i sogni di Chagall, nel suggestivo ‘Valzer per Sasso e Corda’, che precede il delicato e profondo ‘Triste’.

La capacità di Sidoti di cambiare registro rimanendo credibile e senza mai perdere di vista il ritmo serrato della narrazione è stupefacente.

Come spiazzano, nel crescendo emozionale, sia ‘Ninna Nanna’, brano struggente e raffinato, con un gioco di cambi d’ottava di luminosa intensità ; che ‘Cosmico’, composizione dagli eco sudamericani, che coniuga sogni e malanconie.

I ragazzi fanno fatica a riconoscere la strada. Forse hanno semplicemente paura di non saperla riconoscere.

‘Insicura’ stigmatizza come l’imperfezione debba diventare motore di crescita, non difetto che marchia.

‘Di te’ è un brano evocativo, che permette al cantautore di scolpire le parole, accarezzarne il significato, seminarlo con coraggio fra il pubblico.

‘Topomaschio di metallo’ assume i toni del racconto epico, sfuggendone la tracotante egoreferenzialità; mentre ‘Mi devi volere bene’  è una poesia d’amore, intensa e stupefacente, che celebra il trionfo dell’essere unici e tratteggia passaggi   letterari  di grande presa. Basta ricordare  ‘ Ti amo perché il tuo  amore dà senso anche a me’.

‘E’ soltanto la fine del mondo’ è una suggestiva ballata, giocata sulle note  basse ambrate di una voce che si  rivela un caleidoscopio di sfumature, ma alla quale Sivotti nega quei passaggi ad effetto  tipici di un certo cantautorato, preferendo i cambi repentini dal canto alla recitazione, senza soffermarsi su note trattenute e pause furbescamente costruite.   Al centro sempre e solo la narrazione, non la celebrazione dell’interprete.

‘Rainy day’è una sorta di accorata supplica , delicatamente sussurrata, rivolta ad una pioggia metaforica, che lavi il mondo da criticità e paure. Una pioggia che renda limpido il cielo, che ci permetta di volare realmente. Momento di struggente narrazione , che prepara la platea a  ‘Controvento’, un rincorrersi di immagini poetiche, rese con una tavolozza vocale ebbra di infinite sfumature, a  descrivere i colori smorzati dell’esistenza, in una sorta di autunno interiore  che porta il protagonista a cantare  ‘ho voglia di vento, che porti via il tormento’. Come  accadrà con le note di ‘Il lieto fine’, la magnifica conclusione del percorso iniziatico che ci porta alla consapevolezza che già dall’inizio del viaggio  ‘avevamo la soluzione ma non eravamo pronti’. 

Come si diceva ampi consensi da un pubblico entusiasta che ha acclamato i due interpreti, con entusiasmo verso Sidoti, che ha accolto le acclamazioni con un certo imbarazzo, che ha sottolineato ancora di più il suo essere autenticamente artista

 

Gianluca Macovez

19 dicembre 2023

 

informazioni

San Daniele del Friuli, Auditorium alla Fratta, 15 dicembre 2023

AMORE [ FINO A PROVA CONTRARIA]

Di e con PIERO Sidoti

Alle tastiere  FULVIO BIGUZZI FERRARI

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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