Venerdì, 18 Ottobre 2024
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Edoardo De Angelis e Nicola Cossar parlano del ‘dolore del mondo’

Recensione di Il dolore del mondo - Le canzoni di Edoardo De Angelis incontrano la poesia di Giuseppe Ungaretti, ad Udine il 3 agosto 2023

 

L’associazione A.C.CulturArti, con il contributo del Comune di Udine, sta proponendo, per la rassegna “Canzoni e poesie contro le guerre", diversi appuntamenti di grande ricercatezza,  volutamente di nicchia, senza essere né snob, né autoreferenziali.

Proposte coraggiose, chiamate a scontrarsi con le bizze e l’inclemenza di una estate meteorologicamente imprevedibile.

Il 3 agosto, in Corte Morpurgo, scorcio udinese fra i più suggestivi, è stata la volta  di "Il dolore del mondo" - Le canzoni di Edoardo De Angelis incontrano la poesia di Giuseppe Ungaretti.
Si è trattato di una serata ricca di spunti di riflessione, un viaggio a due voci, che in realtà sono state tre, con al centro Giuseppe Ungaretti ed i suoi scritti.

La struttura è semplice: Nicola Cossar , giornalista, fa il suo mestiere: racconta alcuni momenti della vita del poeta . Non si finge un attore, non cavalca gli effetti facili che tanto piacciono ad alcuni suoi colleghi, non cerca inflessioni iperboliche, ma procede con discrezione, misuratissimo, attento di essere sempre al servizio della Poesia e della Storia e mai lui il protagonista della scena.

Garbo ed efficacia si incontrano e permettono di costruire la struttura narrativa, nella quale poesia e musica si intrecciano, in una staffetta introspettiva di grande impatto, anche grazie alle commoventi canzoni di  De Angelis, cantautore raffinato, che distilla dal suo vasto repertorio  alcuni brani, coraggiosamente liberi da stereotipi formali e mai  scontati che, pur parlando apparentemente d’altro, sono ebbri delle atmosfere poetiche ungarettiane, respirate e calate in contesti contemporanei.

De Angelis e Cossar si  muovono con la misura ed il riguardo sincero che è dovuto ad un grande della letteratura. Lo declinano, attualizzano, spiegano, interpretano, ma senza mai scavalcarlo, sempre volutamente un passo dietro al Maestro.

Anche questa è Poesia, ancora più autentica se pensiamo al rumoroso ed inconsistente bailamme che popola il nostro tempo.

“Il porto sepolto”, la prima raccolta di poesie di Ungaretti, venne pubblicata nel 1916 dallo Stabilimento Tipografico Friulano di Udine, proprio mentre  il poeta combatteva sul Carso. 

Una registrazione della voce del Maestro apre la serata.

Nella  nudità scabra del palcoscenico,  il Poeta parla di ‘Il  porto sepolto’ e dischiude le porte al racconto, evocazione più che rievocazione, della pubblicazione dei versi, dovuta alla caparbietà del ‘tenente Serra’, piuttosto che alla convinzione del poeta .

Cossar legge prima ‘Il porto sepolto’ e poi ‘Commiato’, dedicato proprio ad Ettore Serra, curatore anche della seconda edizione della raccolta, questa volta addirittura con  la prefazione di Mussolini, che certamente non aveva letto i versi.

A questo punto interviene De Angelis, con l’appropriatissima ‘La Stella di Davide’, racconto di un guerriero anomalo, metafora complessa, fra violenza e sogno, fra realtà ed irrazionale.

Il suo canto, delicato e coinvolgente, forte di un colore di grande suggestione, un centro caldo , ricco di sfumature e con una zona alta dai toni fortemente drammatici, riesce a conquistare immediatamente gli animi del numeroso pubblico presente che ripagano ogni esibizione con applausi convinti.

Cossar riprende la parola per raccontare della presa di coscienza di Ungaretti, che da interventista, attraverso l’esperienza diretta della guerra, passa a posizioni differenti, nelle quali, dice lui stesso,  ‘… non c'è traccia d'odio per il nemico, né per nessuno: c'è la presa di coscienza della condizione umana, della fraternità degli uomini nella sofferenza, dell'estrema precarietà della loro condizione” e passa la parola al Poeta che recita ‘Veglia (attaccato alla vita)’, in una assenza  gravida di voglia di esserci.

In ‘WATERLOO’ , De Angelis racconta di guerra e dello stupore di Napoleone davanti alla sconfitta, che guarda incredulo  i suoi sogni andare a pezzi, senza riuscire a capire cosa sia successo.

Questa  forse è la grande differenza fra l’arroganza dei potenti, muscolari e monolitici, incapaci di guardare la verità e la  delicatezza dei poeti, capaci di volare, vestiti solo della purezza dei loro sentimenti, sempre spietatamente autentici.

Cossar spiega la vita in  trincea di Ungaretti, racconta della fucilazione dei soldati della brigata Catanzaro, colpevoli di voler riposare un momento prima di andare a morire al fronte, per una Patria che non potevano sentire loro, per un confine che non capivano.

A questo punto ricompare la voce di  Ungaretti, che  recita ‘Fratelli’, con intensa partecipazione, pugnalandoci con un suono  graffiato, una cercata sottolineatura delle allitterazioni, che riesce ad far sentire il suono delle guerra, in ogni tempo troppo vicina.

Lo rincalza Cossar  , che sembra quasi parlare di sé, anche grazie al racconto in prima persona della salita sul San Michele, con  ‘Sono una Creatura’. 

Gli rispondono ancora le parole del  Poeta, quasi un  assenso grato,  con ‘San Martino del Carso’  ( è il mio cuore il paese più straziato).

De Angelis  propone uno dei suoi brani più conosciuti: ‘Brutta storia’, racconto  drammatico, dal quale emerge dirompente la forza assassina dell’indifferenza, dell’ipocrisia, della volontà di non voler capire.

La voce  sguaina sfumature intense nel  centro, pieno ed accattivante e pastella toni intensi, quasi taglienti, in quelle più alte, che graffiano  l’animo di chi ascolta, che riesce ad essere commosso ed indignato al tempo stesso.

Con un buon gioco  teatrale, il racconto si sposta di trenta anni.

Il tema rimane  “Il Dolore” : per la  perdita del fratello, per la morte del figlio, per il bombardamento di Roma, per la gratuità della violenza, che infierisce perfino sui già morti del Verano.

Cossar legge  con  forza: ‘Non gridate più’, che non suona come una resa, ma piuttosto come l’ennesimo richiamo alla necessità di una autentica presa di coscienza.

Fra le ultime composizioni di Ungaretti c’è ‘Per i morti della Resistenza’, strabiliante chiusura  che sembra dare un senso al tanto dolore subito, letta dal giornalista con  coinvolgente convinzione.

De Angelis commuove offrendo il pathos  di ‘Un’altra medicina’, dedicata a tutti i rivoluzionari, coraggiosi  e coerenti, che vivono e muoiono per salvare il mondo. Eroi immortali, il cui sacrificio  macchia per sempre il lindore finto delle dittature che  feriscono il mondo, denunciandone il vero volto.

Malinconia e coraggio  duettano, raccontano con struggente delicatezza il dolore di una umanità che può essere salvata solo con l’amore e con il coraggio del sacrificio.

Cossar ritorna con l’ultima poesia della scaletta: una citazione fuori dalla produzione ungarettiana: ‘Anthem’ (Inno) di Cohen, sull’ineluttabilità dei conflitti, raffinato preludio alla delicatissima ‘Un dolore più gentile’, un po’ preghiera, un po’ audace dialogo con sé stesso, un po’ riflessione offerta al mondo,  che De Angelis sa porgere con garbo e  misura. 

Nessun moralismo, nessuna esibizione per cercare  il facile applauso, ma il valore  di   parole che accarezzano l’anima nella speranza di risvegliare i cuori.

Lo spettacolo si chiude con un altro brano musicale: il coinvolgente ‘Il dolore del mondo’, narrazione epica, durissima, spietata e vera; il racconto dello strazio per invitare a non girarsi mai dall’altra parte, per non permettere alla violenza di albergare nei nostri cuori, come baluardo estremo per resistere alla logica della cattiveria, della vendetta, del qualunquismo.

Dopo  un amplissimo  e meritato applauso, i due protagonisti, ricordati Pietro Pergolese, Enzo Pezzali, Sergio Endrigo, Carlo Lizzani ed il loro amore per  Ungaretti, cedono ancora una volta il testimone al Poeta, protagonista trasparente ma presente, che ci accomiata con le parole cariche di trasporto di ‘I Fiumi’, la più poetica chiusura per una serata che è stata Poesia essa stessa.

 

Gianluca Macovez

5 agosto 2023

 

informazioni

"Il dolore del mondo"

Edoardo De Angelis: voce e chitarra

Nicola Cossar: narrazione

 

UDINE, Corte di Palazzo Morpurgo, 3 agosto 2023

evento inserito nella rassegna "Canzoni e poesie contro le guerre", organizzata dall'Associazione Culturale CulturArti (A.C.CulturArti) con il contributo del Comune di Udine ed in collaborazione con il Festival "Frattempi/3: Il Tempo di Ri-Nascere", finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli.

 

 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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