Sabato, 23 Novembre 2024
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La Fortuna con l'effe maiuscola al Teatro Petrolini: la felicità ha sempre un prezzo

Recensione dello spettacolo La Fortuna con l'effe maiuscola, di Eduardo De Filippo e Armando Curcio. Regia di Raffaele De Bartolomeis. In scena al Teatro Petrolini dal 24 al 27 Novembre - Dal 1 al 4 Dicembre 2022

 

Un tavolo e qualche sedia di legno, pareti scarne e poco più. Della dismessa fabbrica di ghiaccio  è rimasto solo il freddo, quasi a ricordare e rivendicare la veste originaria della dimora che attualmente ospita la famiglia Ruoppolo, composta da Giovanni (Raffaele De Bartolomeis), la moglie Cristina (Imma Priore) ed Erricuccio (Mario Sapia). Questi è il figlio adottivo della coppia, un carattere ostinato e bizzarro: all'apparenza non perfettamente presente mentalmente, ma con una spiccata maestria nel guadagnarsi da vivere con azioni moralmente rivedibili e, per tale ragione, mal tollerato dal padre adottivo. La famiglia versa in situazione di totale miseria e don Giovanni, di professione scrivano, è costretto ad arrangiarsi con lavori saltuari, affidandosi al buon cuore dei “datori" di turno. È il caso dell'avvocato Manzillo che, dopo averlo ricompensato per l'ottimo svolgimento del lavoro assegnatogli, gli propone inoltre, una ghiotta occasione per affrancarsi parzialmente dalla sua condizione miserevole. Il baroncino Sandrino di Torrepadula (Luca Di Cecilia), infatti, è innamoratissimo della figlia del marchese ed intenzionato a sposarla ma, essendo orfano, non incontra i favori del padre di lei che non saprebbe come giustificare in società la condizione del genero. La soluzione escogitata dall'avvocato, in accordo con il baroncino, è quella di far riconoscere, artefattamente, a don Giovanni la paternità del giovanotto in cambio di cinquantamilalire. In tal modo, il giovane avrebbe un padre naturale e la famiglia Ruoppolo un pò di “respiro” economico. In contemporanea, arriva dall'America la notizia della morte del sign. Federico, il fratello ricco di don Giovanni, che lascia un'eredità da capogiro che quest'ultimo ha diritto di percepire per intero. Ma a una condizione: non avere figli naturali poichè, in caso contrario, l'eredità passerebbe direttamente a loro. La questione verrebbe velocemente regolata dal notaio Bagnulo, colui che ha informato della morte di don Federico. L'entusiasmo di don Giovanni viene rapidamente smorzato non appena realizzato che, avendo poco prima accettato di millantarsi padre naturale del genero del marchese, perderà il diritto all'eredità, arricchendo ulteriormente il “figlio naturale”. Risolutoria sarà la saggezza della scelta finale di don Giovanni, ben consapevole che la felicità implica sempre, per paradosso, la sofferenza.   

Commedia in tre atti di Eduardo De Filippo e Armando Curcio, datata 1942, dove il chiaro scuro dell'esistenza umana emerge prepotentemente: ad una disarmante  agiatezza si contrappunta una incolpevole miseria. De Filippo e Curcio indagano gli abissi emotivi di chi, inseguendo invano il proprio riscatto, diviene vittima di se stesso e della propria ingenuità, inebriata, questa, da facili suggestioni. La risata e la malinconia si inseguono vicendevolmente fino a fondersi, evidenziando come la stessa esistenza umana è un paradosso di comicità e tragicità. L'umorismo di De Filippo nasce dalla amara constatazione della finitezza e difettosità della vita, come, parimenti, la stessa nota malinconica è il sottotesto dell'immediatezza della risata. La vita si muove per opposti come questa commedia ci insegna, che racconta forse la contrapposizione più paradossale: l’ imprescindibilità della sofferenza per raggiungere la felicità.  

Spettacolo decisamente riuscito, ben curato e complessivamente recitato in modo convincente. Decisive sono state le puntuali scelte registiche, ad opera di Raffaele De Bartolomeis, come quella di aver mantenuto la partitura originale replicandone anche i “dettagli”. Gli starnuti di don Giovanni causati dal freddo della casa, metafora della situazione disagiata della famiglia, sono un esempio. Apprezzabile, ancora, la scelta di De Bartolomeis di interpretare e caratterizzare il suo don Giovanni con differenti accenti rispetto a quelli “eduardiani". A tal proposito, a fronte di una ritmica efficacemente sostenuta, la recitazione è apparsa in alcuni passaggi oltremodo accelerata, denunciando l'assenza di quelle pause e modulazioni atte a sottolineare la densità delle parole del protagonista. Ben curato, efficacemente sostenuto e recitato da Mario Sapia il personaggio di Erricuccio, anche se forse richiamante troppo da vicino l'interpretazione  di Pietro De Vico nel 1959. La spontaneità interpretativa di Michela Scrocca rendono Concetta, la portinaia, una figura convincente. Credibili, per portamento corporeo e austerità recitativa, le figure dell' avvocato Manzilli (Matteo Lombardi) e del notaio Bagnulo (Nicola di Lernia).

Toccante e riuscita l'idea di affidare il passaggio finale alla voce di Eduardo, in un estratto della suddetta messa in scena del 1959, in cui il suo don Giovanni esprimeva il senso della felicità. 

Decisamente appropriato l'allestimento scenico, raffigurante l'interno di casa Cuoppolo. Con pochi elementi appropriatamente disposti, Riccardo Polimeni ha saputo far risuonare il contrasto tra il calore dei vissuti interiori e la glacialità dell'esterno. 

La sala ricolma ed entusiata del Teatro Petrolini in un giorno infrasettimanale racconta, senza ulteriori specifiche, la qualità complessiva del lavoro. 

 

Simone Marcari 

4 dicembre 2022

 

Informazioni

La fortuna con l'effe maiuscola, di Eduardo De Filippo e Armando Curcio

Con:

Raffaele De Bartolomeis, 

Luca Di Cecilia, Nicola Di Lernia,Cesare Felici, Massimiliano Ferretti, 

Gabriella Iovino,Matteo Lombardi, Giulia Morgani, Raffaele Palma,

Immacolata Priore, Giorgia Rumiz, Mario Sapia, Michela Scrocca.

Regia: Raffaele De Bartolomeis

Elementi scenici: Riccardo Polimeni

Musiche: Enrico Truffi

Luci e Fonica: Lelizar Gatti

 

 

 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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