Recensione dello spettacolo Lisistrata, tournee nei teatri dell Ert - Ente teatrale regionale del Friuli Venezia Giulia dal 29 novembre al 4 dicembre 2022
Convincente edizione della farsa di Aristofane con Amanda Sandrelli grande protagonista.
Lisistrata di Aristofane, nella rilettura di Ugo Chiti, è fra i titoli dell’ articolata stagione dell’Ert Friuli Venezia Giulia.
Non è facile proporre un titolo così datato, con riferimenti che ormai solo qualche studioso può cogliere, con una narrazione che potrebbe facilmente scivolare nel volgare, fra falli esposti e riferimenti sessuali espliciti.
Il regista toscano interviene sulla farsa con eleganza, rispettando il senso del testo, riducendo lo spettacolo ad un atto unico di un’ora e mezza, riuscendo a raccontare tutto, ma utilizzando un linguaggio che consenta di riscrivere senza snaturare, limando le parole, giocando con il suono, individuando asperità eleganti, doppi sensi comprensibili, indugiando su regionalismi colloquiali mai forzati, riuscendo a trasportare il racconto in una dimensione atemporale, fra pepli e divise militari da recente dittatura, con qualche momento metateatrale che serve a stemperare il crescendo della vicenda, che scorre a ritmi serrati ma mai esasperati.
Siamo ad Atene, durante la Guerra del Peloponneso, ma capiamo perfettamente che il discorso va benissimo anche per qualunque altro conflitto. Con l’amarezza della consapevolezza che il trascorrere dei secoli non ha insegnato nulla all’umanità.
I falli maschili diventano manganelli, metafora del maschilismo violento che ammorba il nostro tempo, la tracotanza delle giacche si fa simbolo del bisogno di apparire e così via in un gioco di rimandi che offre una chiave di lettura elegante e raffinata del lavoro registico di Chiti, capace ancora una volta di cucire i personaggi addosso ad ognuno degli interpreti, esaltandone la fisicità, le capacità interpretative, la mimica, regalando ad ognuno una straordinaria naturalezza che avvince da subito il pubblico.
La scena, ideata da Sergio Mariotti ed illuminata con bravura da Marco Messeri, è efficace e funzionale.
Le porte dell’Acropoli di Atene, generiche quel tanto che basta per non cadere nel tranello della maniera, consentono di articolare l’azione con brio e di non sottoporre il pubblico a rallentamenti narrativi per i cambi.
Giuliana Colzi, una delle interpreti, firma gli efficaci costumi, perfettamente rispondenti alle richieste della narrazione ed in grado di offrire pennellate importanti alla definizione dei personaggi.
Le musiche di Vanni Cassori supportano la riuscita complessiva e regalano momenti di suggestione.
Ma una farsa regge per molta parte sulle bravura degli attori, sui loro tempi comici, sulla chiarezza della recitazione, sulla capacità di coinvolgimento.
La compagnia dell’Arca Azzurra è da sempre una sicurezza a tale riguardo, ed anche in anche in questa occasione regala una magnifica pagina teatrale.
Tutti gli interpreti sono all’altezza della situazione ed è un piacere sentire un simile affiatamento, come colpisce la scelta di rinunciare ai microfoni: finalmente un teatro coraggiosamente autentico, con la soddisfazione di sentire il vero suono della voce, che proviene dall’interprete e non da una cassa.
Una prova di grande professionalità, che piace leggere come il giusto tributo al teatro greco di Aristofane.
I personaggi in scena dovrebbero essere quattordici, che vengono affrontati dai nove attori della compagnia.
Andrea Costagli e Dimitri Frosali si avventurano nei ruoli maschili: sono due vecchi ateniesi, che di volta in volta danno voce al coro ed ai personaggi minori, dimostrando una brillante elasticità ed un garbato senso della misura, che consente loro di forzare le caratterizzazioni senza mai eccedere, garbati anche quando il testo è triviale o concettualmente sgradevole.
Massimo Salvianti è un credibile commissario ed un caricaturale ambasciatore ateniese, arrogante e maschilista in un ruolo, pavido ed ormai in preda ai sensi nell’altro.
Gabriele Giaffreda, fra gli altri ruoli, interpreta con abilità la parte di Cinesia, il marito aitante e violento di Mirrina, che nonostante la tracotanza che dimostra ,viene messo in ridicolo. La parte è interpretata con ironia ed eleganza, sia quando prova a reclamare di essere appagato sessualmente che quando è chiamato ad esibire per qualche istante il suo corpo scultoreo.
Fortissima l’impronta data dalle interpreti femminili.
Cleonice è la brava Giuliana Colzi, figura autorevole ed a tratti persino ieratica, che sa regalare sorrisi e doppi sensi senza perdere eleganza.
Mirrina, giovane fragile ed un po’ svampita, viene portata in scena con ironia da Elisa Proietti, che sfoggia un bel repertorio mimico espressivo, che racconta con disincanto la differenza fra parole e pensieri reali.
Lucia Socci riveste con efficacia sia il ruolo di una delle compagne di Lisistrata che di una vecchia che costella la narrazione con le sue apparizioni.
Si tratta di caratterizzazioni molto diverse, anche dal punto di vista fisico , che la brava attrice affronta senza difficoltà, offrendo alcuni istanti struggenti di malinconico rimpianto del passato.
Lucianna De Falco è una divertentissima ‘spartana’ partenopea, che offre siparietti ironici e divertenti ma mai bozzettistici e perfettamente inseriti nella vicenda farsesca di Aristofane.
Arriviamo quindi a Lisistrata. Un ruolo importante, complesso, che Amanda Sandrelli interpreta con grande senso della misura, calandosi perfettamente nel personaggio, riuscendo ad essere credibile anche grazie alla scelta di rinunciare a quegli atteggiamenti da ‘tragicienne’ capopopolo che ricordiamo in alcune sue colleghe.
Usa sapientemente il corpo e la voce, cercando colori e sfumature , offrendoci una una donna vera, attenta, delicata, che capisce che per far vincere la pace bisogna rinunciare ad ogni violenza, anche verbale. Non urla, non sbraita. Ascolta, accoglie.
L’unica cosa che pretende è il rispetto, non per solo per sé ma per tutto il mondo femminile.
Riesce a convincere delle sue ragioni non alzando la voce ma sorridendo, non combattendo ma voltando le spalle. Quando i maschilisti arroganti gridano, lei sussurra con fermezza.
Quando pretendono, lei spiega pazientemente.
La Sandrelli ha saputo pastellare con delicatezza la parte, una protagonista assoluta che ha lasciato a tutti spazio e che ha fatto del gioco di squadra il suo punto di forza.
Alla fine, alla replica vista alla Fratta a San Daniele del Friuli, tanti applausi convinti per tutti ed ovazioni meritate per la generosa protagonista.
Gianluca Macovez
2 dicembre 2022
informazioni
Auditorium Alla Fratta, San Daniele del Friuli, 1 dicembre 2022
Lisistrata
di Aristofane
libero adattamento e regia
Ugo Chiti
con
Amanda Sandrelli
Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti
e con Lucianna De Falco nel ruolo di “Spartana”
scene
Sergio Mariotti
costumi
Giuliana Colzi
luci
Marco Messeri
musiche
Vanni Cassori