Recensione di La damnation de Faust di Berlioz in scena alla Concert Hall Great Amber di Liepaja il 28 ottobre 2022
Questa breve recensione si riferisce ad uno spettacolo che non visto in teatro, ma seguito in leggere differita, grazie ad una specie di trasmissione ‘pirata’. Vantaggi della tecnologia.
Fatta la premessa che le opere vanno viste e soprattutto ascoltate in teatro, questo caso merita una eccezione , per l’entusiasmante risultato di questa sofisticata operazione teatrale e registica, che ha saputo essere moderna, simbolica, senza essere mai gratuita od eccessiva.
Parliamo di un coinvolgente allestimento di “La damnation de Faust” di Berlioz, spettacolo con il quale si sono chiusi i festeggiamenti per il centenario della “Liepāja Opera”.
Il teatro della città lettone, scelta come capitale europea della cultura per il 2027, ha messo in scena una suggestiva versione scenica, diretta con grande bravura dalla regista i Juana Ines Crespo Restepo, che riesce a realizzare uno spettacolo moderno ma non sfrontato, aiutata dagli splendidi costumi di Anna Heinrihsone, autrice anche delle efficaci scene, che rinunciavano ad inutili orpelli per consegnare all’azione un racconto scarno ed intenso, che il sapiente gioco di luci rendeva molto coinvolgente.
La Concert Hall Great Amber è una struttura modernissima, suggestiva e funzionale, che grazie alla struttura particolare del palcoscenico consente di sviluppare la narrazione su piani paralleli: nella parte bassa una scenografia ridotta all’essenziale accompagna i solisti nel racconto della vicenda, mentre nella zona alta il coro, formato addirittura da tre organici, rimane fisso, ieratico come fossimo in una tragedia greca e proponendo un grande impatto visivo.
La ‘Liepaja Opera’ nel 1922 era stata inaugurata dal ‘Faust’ di Gounod e quando si è trattato di celebrare il secolo trascorso, la direzione ha voluto guardare al passato ed al futuro allo stesso tempo: una citazione simbolica, ma anche una proposta musicale forte, quasi a dire che il futuro deve avere coscienza del passato, ma anche che questo non deve essere un vincolo troppo pressante.
Insomma una scelta quanto mai intensa e ragionata, supportata dalla resa musicale puntuale e brillante dell’orchestra, che ha nel Maestro Resnis un vero riferimento, una guida storica e dalla prestazione dell’enorme gruppo corale, che ha fornito una prova maiuscola.
Davanti ad uno spettacolo teatralmente intenso ed ad un dispiego così imponente delle masse, il rischio poteva venire dal lato vocale.
Così non è stato: i cantanti hanno offerto una prova maiuscola.
Corretto e gradevole il Brander di Pavlo Balakin; il mezzosoprano Anna Brull, che è una delle soliste dell’Opera di Graz, ha mostrato una sicura impostazione vocale, una presenza piacevole e sicura sul palcoscenico, doti che le hanno permesso di regalarci una credibile Marguerite; Tomas Essl, anch’egli proveniente dagli organici di Graz, è stato un riuscito Mefistofele, dotato di una voce musicale, non particolarmente scura, ma ben educata, con una buona tenuta sulle note alte .
Il vero centro della serata, però, è stato Mickael Spadaccini, un tenore che vanta una buona carriera internazionale, con alcune apparizioni anche sulle scene italiane.
Si tratta di un talento che sicuramento meriterebbe maggiore attenzione dalla critica, anche in considerazione dell’interessante crescita della sua voce, che in questi anni è andata maturando un suggestivo colore virile, acuti sicuri e squillanti ed una tavolozza di sfumature che lo stanno portando ad affrontare ruoli sempre più impegnativi, con una attenzione verso i titoli verdiani.
In questa occasione ha tratteggiato un Faust intenso e straziato, molto generoso scenicamente, mai stereotipato, che pare prendere per mano lo spettatore e condurlo ad attraversare il suo percorso di infelicità, a cercare nell’attimo finale quel senso di eterno e di assoluto che la musica regala.
Alla fine, applausi copiosi e meritati per tutti.
Gianluca Macovez
29 novembre 2022
informazioni
Liepaja, Concert Hall Great Amber
“La damnation de Faust”
composizione per soli, coro e orchestra di Hector Berlioz
musiche di Hector Berlioz
libretto di Almire Gandonnière, Hector Berlioz
Faust Mickael Spadaccini
Marguerite Anna Brull
Mephistopleles Thomas Essl
Brander Pavlo Balakin
BANIU
Liepāja Symphony Orchestra , Coro Accademico di Stato “Latvija” e il coro misto “INTIS” del Centro di Arte Popolare e Cultura Liepāj
Direttore Imants Resnis
Scene e Costumi: Anna Heinrihsone
Regia: Juana Ines Crespo Restepo
Liepaja, 28 ottobre 2022