Recensione dello spettacolo “La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza”, in scena al Teatro Cometa Off dal 2 al 20 Novembre 2022
Nella famiglia Speranza è proprio quest’ultima a non esserci.
Nella loro misera fattoria, la vita è scandita dal susseguirsi ciclico delle stagioni e dal ripetersi quotidiano dei medesimi grami compiti: raccogliere le uova depositate dall’unica gallina, mungere l'ultima vacca rimasta, dalle mammelle sempre più avvizzite e soprattutto spalare merda, merda ovunque. Nella famiglia Speranza non c'è una donna - la madre è andata via per sempre - e anche questo qualcosa dovrà pur dire.
Dennis (Federico Bizzarri) e Ciccio (Francesco Giordano), i due figli, vivono con un padre autoritario (Alberto Gandolfo), da cui sono soggiogati. Unica loro proprietà il corpo. Ma se Dennis, sottomesso al paterno dettame della quotidiana sopravvivenza, ne appaga semplicemente i bisogni primari, complice l'unica pecora della fattoria, per Ciccio la stazza – nomen omen - elefantiaca è una prigione, che rinchiude senza via di uscita un animo delicato.
Non c’è spazio per i sogni nella fattoria degli Speranza.
Dennis ama la bella Lisetta, ma, con i moniti del padre nelle orecchie, non riesce a rivolgerle parola. Ciccio invece coltiva un sogno tanto improbabile quanto fantastico: diventare un ballerino classico. E, a differenza del fratello, prova a fuggire per inseguirlo. Ma a prevalere è sempre e solo la dura legge di necessità: è meglio vivere infelici, che morire felici. I sogni sono leggeri e il destino di Ciccio è pesante ed opprimente come il suo corpo. Lui, insieme ai suoi sogni, non potrà che andare a fondo.
Il testo di Alberto Fumagalli parte da un'idea forte, materializzata in maniera quasi iconica nella gigantesca figura del protagonista, vestita da un tutù rosa grottescamente vezzoso. La scrittura ha dei veri e propri colpi di genio. Il buffo linguaggio utilizzato dai protagonisti, che deforma la parole senza attingere banalmente al logoro stereotipo del dialetto, è pura invenzione, la quale, divertendo, rende efficacemente l'idea di un mondo arcaico e isolato. Le bislacche preghiere e le strampalate filastrocche recitate coralmente sono momenti assolutamente esilaranti. Non di meno l'arco narrativo è di corto respiro e il dramma annunciato nel titolo, sebbene costantemente sotteso sotto il profluvio di parole e comicità, fa fatica ad emergere.
Ottima la prova degli attori. Francesco Giordano, che sembra inevitabilmente destinato a predominare per il ruolo da protagonista e per l'indimenticabile costume di scena, è in realtà un primus inter pares, non per suo demerito, ma per bravura dei compagni di scena. Anche Federico Bizzarri, al pari di Giordano, svolge un intenso lavoro con il corpo, valorizzando naturalmente le caratteristiche a lui peculiari, prestanza ed atleticità. Alberto Gandolfo sostiene il tempo di un ritmo serratissimo, cui tutti si adeguano. In realtà, ad essere ricordata non è la performance del singolo, ma l’equilibrio dell’impasto. I tre interpreti, così come i loro personaggi, costituiscono di fatto un’entità indivisibile.
Durante la rappresentazione di “La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza” ci si diverte molto, si ammira la bravura, si applaude giustamente e convintamente, dimentichi però del dramma cui si è appena assistito. Per lo sfortunato Ciccio forse è l’ultima sconfitta.
Valter Chiappa
3 novembre 2022
informazioni
Dal 02 Novembre al 20 Novembre 2022
ore 21:00 (domenica ore 17:30)
TEATRO COMETA OFF
LA DIFFICILISSIMA STORIA DELLA VITA DI CICCIO SPERANZA
di Alberto Fumagalli
regia: Ludovica D’Auria e Alberto Fumagalli
con: Francesco Giordano, Alberto Gandolfo, Federico Bizzarri