Recensione dello spettacolo Quel che resta, di Daniele Trombetti e Daniele Locci. Regia di Daniele Trombetti In scena al Teatro Lo Spazio dal 20 al 30 Ottobre 2022
A volte il passato non si chiude come vorremmo e i suoi spifferi riecheggiano nel presente a reclamare una degna sepoltura e ad offrirci, chissà per quale dinamica karmica, una seconda possibilità. Tre ex compagni di scuola, Linda ( Francesca Bellucci), Enrico ( Daniele Locci) e Silvano ( Daniele Trombetti), ai tempi inseparabili amici, si ritrovano a condividere a distanza di anni l'esperienza di un lungo viaggio in macchina per onorare la volontà e la memoria di Antonello (Federico Capponi), un loro amico prematuramente deceduto, anch'egli compagno di avventure ai tempi della scuola. La destinazione è il nord Europa e l'idea è di spargere le ceneri del loro amico nel lago di Stettino, il posto in cui ha sempre sognato di andare, affascinato dall'aurora boreale. Purtroppo la relazione dei tre nel presente risente di ciò che è avvenuto nel passato di cui Silvano porta ancora le cicatrici. Egli infatti, dopo otto anni di fidanzamento, è stato lasciato da Linda che, fidanzatasi poi con Enrico, ha fatto scivolare Silvano in un buco nero caratterizzato da depressione, psicofarmaci e rancore mai elaborato verso la nuova coppia. Il percorso in automobile, già accidentato da numerosi inconvenienti, diviene quindi ancor più scomodo e precario dall’imbarazzo della coppia causato dai repentini ed impulsivi cambiamenti d'umore di Silvano.
Ma il viaggio è lungo e quello dentro se stessi ancor più disagevole. Ma proprio nel momento di maggior smarrimento la vita offre una resurrezione. L'incontro inaspettato con Manuela (Beatrice de Luigi) regala a Silvano il proprio riscatto e la preziosa capacità di guardare oltre.
Pièce decisamente gradevole e ben interpretata sia sotto il registro recitativo che in quello espressivo, dove la movimentazione del corpo restituisce peso e tridimensionalità alla parola connotandola di nuove sfumature cromatiche caratterizzate da spontaneità e naturalezza. La drammaturgia, ricca di spunti prevalentemente divertenti con riverberi anche a carattere sociale, pur trasferendo in alcuni passaggi la sensazione del già visto, riesce tuttavia a trovare una propria rotondità attraverso riusciti interventi registici. Questi, a cura dello stesso Daniele Trombetti, si sostanziano in inserti musicali, coreografici e soluzioni a matrice cinematografica. A tal proposito, particolarmente apprezzato è stato l'utilizzo di numerosi flashback a cui è stato affidato il compito di esplicitare gli antefatti, permettendo al personaggio Antonello di entrare in scena a più riprese e “raccontarsi”. L'utilizzo anche del palco collaterale a quello centrale ha contribuito ad impreziosire la partitura drammaturgica sviluppandola contemporaneamente in due ambienti diversificati. Ben curati i tratti caratteriali dei cinque personaggi la cui diversità testimonia come le differenze siano occasione di autentico incontro e non di distacco. Si è avvertita, tuttavia, la mancanza di una modulazione del registro espressivo e caratteriale di ciascun personaggio, che avrebbe reso questi più credibile, senza denaturarlo, distogliendolo dal pericoloso burrone della prevedibilità. Il disegno luci di Matteo Antonucci ha efficacemente dialogato con le tonalità emotive della narrazione, mentre l’accuratezza dei costumi ( Elena Fiorenza) e la versatilità dell’ allestimento scenografico ( Abrama Scenografie) hanno contribuito a inspessire la buona fattura dello spettacolo.
Sold out al Teatro Lo Spazio per la prima stagionale, con il pubblico decisamente in visibilio e mai pago di applaudire, quasi un volersi riappropriare prepotentemente di quel gesto rimasto compresso e inespresso per troppo tempo e dove la qualità dello spettacolo ha offerto il miglior pretesto per farlo.
Simone Marcari
23 ottobre 2022
Informazioni
Quel che resta, di Daniele Trombetti e Daniele Locci
Con:
Francesca Bellucci,
Daniele Trombetti,
Daniele Locci,
Beatrice de Luigi
Federico Capponi
Regia di Daniele Trombetti
Scenografie: Abrama Scenografie
Costumi: Elena Fiorenza
Disegno luci: Matteo Antonucci