Domenica, 24 Novembre 2024
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Delirio a due al teatro Trastevere di Roma: quando nel teatro dell’assurdo il comico, spesso, è solo il tragico visto di spalle

Recensione dello spettacolo Delirio a due, di Eugène Ionesco in scena al Teatro Trastevere dal 19 al 24 ottobre 2021

 

Considerata una sua opera minore, questa pièce teatrale del drammaturgo francese, di origini rumene, resta un piccolo capolavoro del Teatro dell’assurdo. Protagonista dell’atto unico è una coppia impegnata nel più classico degli esercizi coniugali: la lite. Il pretesto è futile, anzi ridicolo. Lei sostiene che non c’è nessuna differenza tra la lumaca e la tartaruga. Lui non è d’accordo, e perciò urla, inveisce, usa gli argomenti più strampalati pur di dimostrare che lei ha torto. La diatriba è senza via d’uscita e, nel corso di un dialogo serrato che rapidamente raggiunge le vette del nonsense, si allarga fino a mettere in discussione il futuro della loro convivenza. Nel frattempo, fuori, scoppia una guerra di cui lo spettatore ignora le ragioni, e un bombardamento aereo rischia di radere al suolo la città. Mentre la casa crolla e le mine del conflitto realmente entrano nel loro vissuto, entrambi continuano imperterriti ad azzuffarsi rinfacciandosi occasioni perdute e sogni svaniti, incuranti dell’apocalisse che si scatena fuori dalle mura domestiche. Nella vacuità del dialogo riaffiora un passato rifiutato che, nel ricordo, appare migliore di una realtà inconsistente.

Il linguaggio esplode, si distrugge, nella sua impossibilità di contenere appieno i significati. I due protagonisti, Lei, Valentina Morini, isterica sognatrice, Lui Fabio Galadini, che ha curato anche la regia, pacato, ma snervato, riescono ad interpretare i ruoli con vivacità, bravi a materializzare i conflitti e le inquietudini della nostra epoca: loro non hanno nomi, quello che dicono i protagonisti resta del tutto in superficie, sono freddi e controllati, in quanto i personaggi non hanno semplicemente niente da dirsi e le battute si accumulano una dietro l’altra per associazioni del tutto casuali. Emergono i deliri esistenziali della scrittura di Ionesco, caratterizzati da ritmi verbali e tic divertenti, che si svolgono in parallelo, si sfiorano e a volte si sovrappongono. Ad un tratto, la fine del conflitto, una calma apparente: la paura di uscire di casa nasconde il desiderio di allontanarsi, ma non lo faranno mai. Lei afferma rivolgendosi a Lui: Giusto. È scoppiata la pace. Hanno dichiarato la pace. Che ne sarà di noi? Che cosa ci aspetta?.

Lo spettacolo ha una scenografia stringata e la messa in scena è affidata a pochi espedienti molto efficaci: la finestra che si apre e si chiude, modulando la dinamica del suono delle bombe, lo schermo che trasmette immagini cruente di guerra, le bambole senza testa precipitate nel loro salotto, “le ghigliottinate della pace finale” ad indicare come la guerra e la pace abbiano un denominatore comune: la ferocia. Aiutati dalla regia che ha reso il testo asciutto, lo spettacolo ha nella sostanza più che nella forma il suo messaggio: recitano gli oggetti, si concretizzano i simboli. La parola è completata dal gesto, dal gioco teatrale, che nel momento in cui non è più sufficiente, si sostituiscono ad essa. Per lo spettatore l’immedesimazione risulta impossibile e l’effetto del testo è volutamente di costante straniamento. La scelta del teatro di aprire la stagione è coraggiosa, ma il pubblico è rimasto incollato agli attori e al loro dialogo serrato. Scommessa vinta.  

 

Alessandra Perrone Fodaro

25 ottobre 2021

 

Informazioni

Teatro Trastevere

Delirio a due di Eugène Ionesco

Regia Fabio Galadini

Con Fabio Galadini – Lui

Valentina Morini – Lei

In scena dal 19 al 24 ottobre 2021

 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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