Recensione dello spettacolo L'accendino magico in scena dal 18 al 30 aprile 2017 al Teatro Sette
Una commedia leggera, fatta di continui botte e risposte, rocambolesca, intelligente, magica.
Come l'accendino che dà il titolo a questo divertente spettacolo di Claudio Gregori, in arte Greg, e Riccardo Graziosi. Sì, perché la «chiave» della storia sta tutta in questo fantomatico accendino dotato di poteri magici preservati nei secoli.
Ci troviamo in una villetta sul mare con due coppie di coniugi intenti a trascorrere alcuni momenti di relax in piacevole compagnia: Alex (Greg) e Vania (Vania Della Bidia) e Riccardo (Riccardo Graziosi) e Claudia (Claudia Campagnola).
A dar inizio alla commedia è l'invidia di Vania per la lussuosa villetta di proprietà di Claudia e Riccardo, sentimento che si rafforza nel momento in cui i due coniugi mostrano loro l'album del viaggio di nozze che li ritrae in un magnifico posto medievale dove hanno visitato una suggestiva abbazia, all'interno della quale Riccardo rubò un accendino ad uno dei monaci. Sembrerebbe infatti che quest'accendino abbia dei poteri magici in quanto funge da "passaporta" da una dimensione ad un'altra, un po' come le passaporte usate nella saga di Harry Potter, solo con effetti un po' più sorprendenti e inusuali perché chiunque utilizzi l'accendino ha il potere di mutare la propria condizione così come quella degli altri. È per questo che quando Alex ne dispone per la prima volta scopre, con sua grande sorpresa, di essere un esperto giocatore di tennis e di aver promesso a Riccardo che gli avrebbe insegnato a giocare.
Le cose però si complicano quando l'accendino inizia a passare di mano in mano, così quando è Riccardo ad utilizzarlo i ruoli si invertono: Riccardo diventa il marito di Vania e Alex il marito di Claudia. Poi è la volta di Vania: una volta acceso di nuovo l'accendino si scopre che Alex e Claudia sono fratello e sorella, Vania è nubile e Riccardo è gay ed innamorato di Lallo (Lallo Circosta).
Ma le cose non finiscono qui. Man mano che si passa da una dimensione ad un'altra, e man mano che i protagonisti si scambiano l'accendino, questi cambieranno più volte il proprio status sociale, quindi da gente di un certo livello sociale subiranno una metamorfosi che li trasformerà in gente gretta e volgare, in uomini di malaffare che gestiscono traffici poco puliti, da servi diventeranno padroni, le loro compagne si trasformeranno da mogli ad amanti, da assistenti sociali a serial killer, da prostitute russe a vecchie rimbambite. E tutto questo succederà ogni volta che azioneranno l'accendino magico. Dovranno poi fare i conti con un ladro, un maggiordomo, un boss, un manager e un medico (tutti interpretati da Lallo Circosta) e col monaco derubato (Roberto Fazioli) che torna dal passato, o meglio, dall'altra dimensione per riappropriarsi di quel che gli era stato tolto. Il patto è che Alex e Riccardo gli ridaranno presto l'accendino, non prima però che abbiano trovato la loro giusta dimensione e che li soddisfi entrambi. Non hanno messo in conto, purtroppo, che quando si fa abuso di una cosa spesso le cose sfuggono di mano, divenendo inevitabilmente vittima delle circostanze...
L'accendino magico è una divertentissima e sagace commedia che il pubblico apprezza sin da subito perché ha il potere di far ridere e riflettere con molta leggerezza e ironia. Lo spettacolo non ammorba, è sempre vivo, teso, curioso, pronto a sorprendere con innumerevoli colpi di scena (e di battute). Lo si apprezza perché è una commedia che si rifà alla sua originaria versione così come ideata dagli autori del teatro classico, ripresa poi dalle commedie eduardiane, il cui scopo è quello di aizzare la riflessione nello spettatore facendolo divertire e senza mai stancarlo.
Col tempo lo scopo della commedia è andato a sfumare sempre più, assumendo più i contorni di una rappresentazione fine a se stessa, portata avanti sul palcoscenico col solo intento di far ridere la gente senza spingerla oltre, esattamente il contrario di quanto avviene col testo di Claudio Greg Gregori e Riccardo Graziosi. Senza trascurare che la presenza in scena di Greg costituisce già di per sé una garanzia di riuscita dello spettacolo, avallata ancor più dalla bravura degli altri cinque attori ivi presenti e dall'intero lavoro della compagnia, che ha saputo accrescere ancor più lo stragrande successo de L'accendino magico.
Costanza Carla Iannacone
28 aprile 2017