Recensione dello Spettacolo Juliette in scena il 16 novembre 2019 al Polo Multidisciplinare Spazio Rossellini
Quando la sperimentazione artistica aderisce alla performance nella sua totalità ci troviamo dinanzi a esperienze sensoriali, poliedriche. È il caso di Juliette. La ricerca di Twain trascende danza e scrittura. È palpabile sia nella visione registica e coreografica di Loredana Parrella come nella scrittura di Aleksandros Memetaj.
La produzione, liberamente tratta da Romeo e Giulietta di Shakespeare, stravolge il celebre epilogo. Giulietta si evolve in Juliette. La giovane Capuleti non muore. Al suo risveglio, stretta al corpo ancora caldo di Romeo, sceglie di vivere.
Loredana Parrella dirige dieci danzatori-attori: Gianluca Formica, Maeva Curco Llovera, Yoris Petrillo, Caroline Loiseau, Luca Zanni, Elisa Melis, Giulia Cenni, Aleksandros Memetaj, Maria Stella Pitarresi, Marco Pergallini.
Un lavoro coeso sin dalla sua ideazione, infatti Yoris Petrillo è assistente alla coreografia, Gianluca Formica cura i costumi e Aleksandros Memetaj è in scena nel ruolo nevralgico di Frate Lorenzo.
Proprio lui, Frate Lorenzo, muove caos e mutevolezza tendendo il cordiglio. La fune che apre la scena con sonori colpi di frusta è il confine tra vita e morte, l’emblema del limbo che presto animerà i corpi dei danzatori ancora inermi, riversi al suolo. Non a caso nero è il colore vestito dal frate e dal suo alter ego, complementari ai più nivei Romeo e Juliette. Nelle sfumature di mezzo riconosciamo Montecchi e Capuleti, la Nutrice, Mercuzio. Sono tutti in bilico, nessuno è mai intimamente assolto o immutabilmente estinto. Una distesa lattea domina, lo spazio scenico interamente bianco amplifica la consequenzialità delle nuance scelte per i costumi. È un divenire intimamente connesso, un viaggio corporeo e sonoro. La coreografia di Loredana Parella trascende la dialettica fra contraction e release e restituisce un moto atavico, radicato e meticolosamente connesso al linguaggio teatrale. È una drammaturgia complessa, eterogenea. Sono corpi narranti sospinti da fiati profondi, sincroni, scagliati. Ciascuno nel suo ruolo ben definito, eppure esistenze di una sola sostanza. Si, perché i performers sono intrinsecamente in relazione con i loro personaggi. È sensibile nelle evoluzioni affusolate e talvolta schive di Juliette, entità tanto concreta quanto estranea a quel destino che si deve compiere e che vuole sovvertire. Juliette si rinnova combattente, si rivela straniera, francese. “Eh oui, j’ai grandi, alors je veux choisir. Je suis désolée, mais je ne regarderais pas en arrière, ce n’est pas là que je vais.”
È tangibile nelle movenze irriverenti e spregiudicate di Mercuzio che ben riconsegnano gli acrobatismi verbali del fool shakespeariano. Ma la performance di Twain è un corpo unico, euritmico fonde spasmi carnali a funamboliche scalate, a versi roventi. Duetti di catture impetuose, di amplessi feroci si mescolano a sintomatici tumulti corali.
La pièce conduce lo spettatore nel viaggio corporeo, battente di una più moderna Giulietta. Scava i corpi, estirpa il gesto insito e primordiale per ricongiungere tecnica e impulso, per riscattare la consapevolezza.
Caterina Matera
20 novembre 2019
Informazioni
JULIETTE
liberamente tratto da Romeo e Giulietta di W. Shakespeare
un progetto di Loredana Parrella
con Gianluca Formica, Maeva Curco Llovera, Yoris Petrillo, Caroline Loiseau, Luca Zanni, Elisa Melis, Giulia Cenni, Aleksandros Memetaj, Maria Stella Pitarresi, Marco Pergallini
regia e coreografia Loredana Parrella
testi Aleksandros Memetaj
progetto luci Gianni Melis
direttore tecnico Marco Guidi
assistente alla coreografia Yoris Petrillo
promozione e Media Marketing Theatron 2.0
produzione TWAIN - Centro di Produzione Danza
coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena
in collaborazione con Quartieri dell'Arte Festival Viterbo, ATCL Lazio, Festival Cortoindanza Cagliari, Vera Stasi/Progetti per la Scena, Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni, Festival OrizzontiVerticali/Fondazione Fabbrica Europa
in residenza Supercinema e Teatro Rivellino – Tuscania, T.OFF e Fucina Teatro – Cagliari
con il sostegno di Mibac, Regione Lazio e Comune di Tuscania