Mercoledì, 06 Novembre 2024
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Trend, al teatro Belli è la volta di God of chaos di Phil Porter: profonda analisi della civiltà digitale

Recensione dello spettacolo GOD OF CHAOS in scena al Teatro Belli dal 21 al 23 ottobre 2019 – Trend nuove frontiere della scena britannica XVIII edizione a cura di Rodolfo di Giammarco

 

Con il secondo spettacolo di Trend entriamo nel vivo della rassegna approfondendo un tema scottante: la civiltà digitale. In particolar modo, God of chaos di Phil Porter mette in rilievo l’urgente e dibattuta questione inerente ai contenuti pubblicati sui social network.

La scena di Francesco Bonomo è essenziale, ma riserva irruzioni che mettono a dura prova gli spettatori: un ufficio anonimo con tre postazioni di lavoro e, in alto, un telo proiettore incombe pronto a ghigliottinare i tre protagonisti. I tre, alternandosi, occupano le postazioni di controllo: messaggi di testo, immagini e video. Ebbene sì, svolgono il ruolo di moderatori di contenuti per un noto social. 

Stan (Daniel Dwerryhouse), un quarantenne che vive ancora con la madre, lavora nella sezione moderatori nella vana speranza di fare carriera come programmatore ed è infatuato di Rosa (Agnese Fois) la collega cinica e polemica.  Becky (Noemi Medas), convinta che il web sia stato complice del suicidio del fratello, decide di diventare moderatrice per salvare il mondo da internet. L’inizio decisamente tenue è quasi subito rovesciato dalla sostanza incalzante del testo. Daniel Dwerryhouse è impeccabile nei panni dell’uomo modesto e sprovveduto. Sarà durissima per Stan e Becky tenere testa alla caparbia e sobillatrice Rosa (Agnese Fois si destreggia bene nell’assai spinoso ruolo). La goffa e ingenua Becky (la suggestionabile e timorosa al punto giusto Noemi Medas) dopo aver visto un video in cui un ragazzo viene torturato, deciderà di andare a cercarlo per salvarlo. Adam (interpretato da Dwerryhouse che sostituisce Michael Habibi Ndiaye assente per motivi di salute) in realtà non è una vittima, lui stesso crea contenuti estremi e falsi per ottenere visualizzazioni. Mentre i tre protagonisti duellano a colpi di morale, senso del dovere, provocazioni e sfrontatezze, scorrono video deepfake agghiaccianti che atterriscono la platea. Se la spudorata Rosa, in pieno stile black humor, sarà capace di ridicolizzare sentimenti e minimizzare la gravità dei contenuti sul social, Stan continuerà a svolgere impassibile il suo lavoro e Becky verrà travolta dall’ansia e l’impotenza. È esilarante l’elencazione di regole concernenti la corretta censura che presta il fianco a interpretazioni d’equivoca morale.

Riconosciamo imperturbabilità, nichilismo, assoluzione insieme a sconcerto, compassione e violenza. Con acuto e, molto spesso, irriverente umorismo Porter costringe lo spettatore a porsi una serie di interrogativi estremi: la censura rende davvero il mondo un posto migliore? Le pulsioni liberate sui social possono restare arginate al mondo virtuale senza sconfinare nel reale? È possibile attribuire a tale fenomeno un’esperienza salvifica? Internet è davvero il male o in verità il male è insito nell’individuo?

La platea subisce un fortissimo contraccolpo. Poter lascia un segno indelebile, quasi corrosivo e in molti momenti molesto; mostra tutte le sfaccettature probabili, tutte le plausibili reazioni emotive, tutte le varianti d’azione senza mai cadere nella trappola del giudizio morale. Per un testo così eloquente e mordace, il regista Bonomo predilige una regia misurata, eppure nel complesso la pièce risulta lievemente acerba. Considerando una scrittura tanto dinamica e arguta, forse affinando ritmo e reciprocità, rafforzando il sottotesto, God of chaos consoliderebbe le sue promettenti peculiarità.

 

 

 

Caterina Matera

23 ottobre 2019

 

Informazioni

GOD OF CHAOS

di Phil Porter

con Daniel Dwerryhouse, Agnese Fois, Noemi Medas e Michael Habibi Ndiaye

regia Francesco Bonomo

produzione Sardegna Teatro, Bonomo/Dwerryhouse

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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