Recensione dello spettacolo Lady Macbeth - Scene da un matrimonio andato in scena al Teatro Brancaccino dal 17 al 20 ottobre 2019
“Oh, a storm is threat'ning
My very life today
If I don't get some shelter
Oh yeah, I'm gonna fade away”
(Gimme Shelter, The Rolling Stones, 1969)
Si dice, negli ambienti, che quello tra Macbeth e consorte sia l'unico matrimonio davvero funzionante in Shakespeare. Eppure a sentire voci di corridoio non è proprio così. Infatti stavolta, a quanto pare, siamo giunti alla resa dei conti. Su un palco minimale, la scenografia ridotta all'osso, all'interno di un anello di sale immerso in un'atmosfera marina dalle fredde sfumature blu, Lady Macbeth avanza, su un sottofondo di bossa nova, pronta a raccontarci, senza alcuna pietà per il quasi Re di Scozia e per se stessa, l'altra faccia della loro vita coniugale. Scopriamo così, dietro il suo essere sempre in primo piano nella parte di donna fatale e senza cervello, un'ambizione sfrenata che, di volta in volta, la porta a pungolare, spingere e anche castrare un Macbeth in realtà senza alcuna aspirazione; un miles gloriosus meschino e codardo rilegato, dalle sue stesse attitudini di maschio dominante ma impotente, a fare da specchio alla fame e alla sete di una moglie - dea che conosce alla perfezione il suo ruolo e sa sfruttare a pieno ogni sua potenzialità.
La Regina mancata, gelida e controllata, come un entomologo alle prese con i suoi insetti, analizza l'uomo e la donna e i rapporti che li legano in una dimensione atemporale che prescinde dalla sua, dalla nostra e da tutte le Storie. Maria Alberto Navello porta in scena una donna carica di inquietudini e sensualità, amareggiata da un uomo che lei stessa aveva posto su un piedistallo per poi scoprire che, a lungo andare, tutte le aspettative che si era creata sarebbero drammaticamente naufragate contro la dura scogliera della realtà.
Un monologo ben scritto e ben interpretato dove momenti di narrazione, autoanalisi e riflessione si alternano a dialoghi con un pubblico che non può altro che ascoltare, consapevole che il suo ruolo è quello di testimone muto e non di potenziale interlocutore.
Al di là degli stereotipi drammaturgici, teatrali, artistici e cinematografici quella che emerge è una Lady Macbeth forte ma carica di umanità; una donna che, prima che sia troppo tardi, invoca aiuto e chiede rifugio prima che, ancora una volta, cali il sipario e ogni sogno si dissolva e scompaia.
Fabio Montemurro
23 ottobre 2019