Sabato, 23 Novembre 2024
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Festival InDivenire: Passando la notte sott’acqua

Recensione dello Spettacolo Passando la notte sott’acqua in scena al Teatro Spazio Diamante l’8 ottobre 2019 

 

Il regista Stefano Patti e l’autore Lorenzo De Liberato tornano nuovamente in scena con Passando la notte sott’acqua, spettacolo in gara al Festival InDivenire, un progetto curato da Alessandro Longobardi per la Direzione Artistica di Giampiero Cicciò.

La radio in sottofondo… stridono le interferenze e raggelano ancor più l’interno buio dell’appartamento. Il suono si fa sempre più chiaro. La voce dello speaker Billy la bestia risuona calda, sinistra. È notte fonda e una giovane donna insonne (Giorgia Ferrara) ascolta il suo programma radiofonico abituale. È sfinita, non dorme da tempo. Forse, il modo sadico e sprezzante di Billy la conforta.

Un’intuizione che non tradisce, lo scopriremo presto. L’eccesso di premura da parte della madre e della compagna (entrambe interpretate da Federica Valloni) la paralizza. La giovane cerca invano di sovvertire questo eccesso di tenerezza misto a sorveglianza, ma loro sono più forti, determinate. Nessun dubbio le perseguita, nessuna titubanza. La sua insonnia diviene un problema collettivo, così come il suo lavoro e il suo stato di salute. Tutto ciò che la riguarda è costantemente indagato e sotto osservazione. La protagonista, in principio vittima di relazioni apparentemente soffocanti, si trasformerà in carnefice.

Gli eventi che seguiranno acquisteranno un tenore estremamente drammatico e non basterà Billy la bestia a smorzare l’atmosfera irrespirabile che impregnerà la scena. Tant’è che la velenosa voce dello speaker insidierà, con i suoi intrecci sconnessi, la psiche della protagonista rimanendo sospesa nell’etere, indecifrabile. È netta la differenza di densità tra i salaci monologhi della voce fuori campo e i dialoghi decisamente esaustivi. Probabilmente un contrasto voluto che disorienta lo spettatore e rende ponderosa la fruizione. L’asfissia, l’oppressione, il soffocamento s’insidiano. Il titolo lo preannuncia. L’insonnia demolisce tutto, lentamente. 

La scrittura di Lorenzo De Liberato è immediata, riconoscibile. Forse, estremamente esplicita tanto da non lasciare dubbi in merito al sentire della sua protagonista. Così se da un lato l’ovvietà nei dialoghi rende sovrabbondante il testo che in effetti domina, dall’altro calibra il tiro restituendo buona dose d’ambiguità alla protagonista. Il suo destino, infatti, resta sospeso e lascia ampio margine d’interpretazione allo spettatore. Sarebbe stato interessante, pertanto, intensificare il disegno luci che, in diversi momenti determinanti, ha saputo restituire simbolicamente l’interiorità del personaggio. E forse se l’epilogo (il confronto tra la protagonista e la psichiatra) fosse stato anticipato, avrebbe conferito maggior essenza alla cesura che chiude la scena madre suggellando efficacemente la messinscena senza scalfirne il carattere sfuggente.

La pièce di Patti/De Liberato racconta d’insonnia, della frustrazione e della disperazione che ne deriva; percorrendo una traiettoria prevedibile determina imperturbabilità nello spettatore che non prova compassione, piuttosto scruta. Passando la notte sott’acqua offre uno sguardo scontato e nevrotico di vita ordinaria, ma prossimo …  E questo è indubbiamente il suo valore.   

 

 

 

Caterina Matera

10 ottobre 2019

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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