Recensione dello spettacolo Divorzio al peperoncino di Annamaria Plini, adattamento di Lella Perrone per la regia di Margarita Smirnova, in scena dal 26 al 31 marzo 2019 al Teatro Petrolini
In amore le cose non sempre sono semplici, soprattutto quando nel matrimonio di una giovane coppia, c'è di mezzo una suocera a dir poco ingombrante e invadente! Il testo di Annamaria Plini più che parlarci d'amore, inscena in realtà una possibilità mancata, quella di un incontro vero e autentico tra Marco e Giulia, giovani, belli e innamorati ma impossibilitati a vivere pienamente la loro relazione dall'impedimento della suocera Sofia.
Madre e figlia costituiscono una diade al femminile in cui sembra che l'uomo sia un elemento di disturbo, le due donne non si separano mai, neanche dopo il matrimonio di Giulia con Marco, professione pittore, in cui Sofia è onnipresente sia abitando in casa con loro, sia condizionando completamente il comportamento della figlia all'interno della relazione matrimoniale. Nel contempo Giulia sceglie di perpetuare la dipendenza dalla figura materna senza darsi l'opportunità di addentrarsi nel sentimento per il marito e l'occasione di lasciarsi travolgere dalla passione amorosa. Giulia, donna vezzosa e capricciosa, infatti si tiene sulla superficie delle emozioni e dei sentimenti e si lascia distrarre anche da Filippo, amico del marito. Nonostante i suoi sentimenti, Marco inevitabilmente scoppierà, non sopportando più l'aggressività verbale di Sofia, con cui i dialoghi sono sempre al vetriolo, visto che l'ingombrante suocera inizia a lamentare la mancanza di soldi da parte di Marco. A questo punto il divorzio sarà inevitabile… ma nuovi scenari stanno per schiudersi per i due. Se questa volta Marco troverà davvero l'amore, Giulia continuerà a non scindersi dalla madre che le procurerà un nuovo ricco marito, Alberto, ma questa volta ottantenne. Inutile dire che la vita di Marco e Giulia s'intreccerà di nuovo per una serie di eventi tragicomici, visto che i loro recenti partner sono legati a loro volta. Alla fine però ognuno troverà la sua giusta collocazione e Giulia riuscirà finalmente a seguire i suoi veri sentimenti senza le pressioni materne.
La drammaturgia di Annamaria Plini si snoda attorno ad una serie di situazioni comiche e paradossali in cui la presenza della suocera è l'elemento preponderante. Riprendendo uno dei temi cari alla commedia tradizionale, il conflitto tra genero/nuora e suocera presenta intrecci di relazioni di cui Sofia tira le fila in qualità di mente diabolica che crea intrighi di cui tutti restano vittime. La leggerezza è l'elemento principale del testo e l'obiettivo, ben raggiunto, è divertire senza eccessive pretese. Lella Perrone veste i panni di Sofia interpretando perfettamente il suo ruolo. Altro personaggio ben caratterizzato che spicca per la sua bizzarìa è Alberto (Gianfranco Nobilio), l'arzillo marito ottantenne di Giulia che non riesce a stare in intimità con la giovane moglie, diventando esilarante agli occhi di un pubblico in sala divertito e partecipe. Più impostate, quindi meno convincenti, le interpretazioni di Federico Giovannoli che presta il volto a Marco, di Vito Garofalo, Filippo l'amico di Marco, di Dario de Vecchis, lo zio di Marco e di Maria Pia Cardinali nei panni di Camilla, nuova fiamma di Marco. Per citare alcuni esempi, facciamo riferimento ai momenti in cui Marco dipinge i suoi in una posa evidentemente forzata e poco credibile; oppure alla mancanza di naturalezza e scioltezza fisica dello zio di Marco. Anche Maria Pia Cardinali, manca di entrare nel suo ruolo che porta addosso come una maschera senza viverlo appieno. Decisamente più adeguata la recitazione di Caterina Boccardi (Giulia) allo stesso disinvolta, vivace ed elegante.
La regia di Margarita Smirnova ricalca quindi la leggerezza e l’intenzione di spensieratezza avvertibile nel testo, dirigendo un prodotto nel complesso fruibile da un vasto pubblico. La cura della scenografia e dei costumi risulta dettagliata e variegata, e contribuisce a restituire ulteriore brio alla commedia.
Mena Zarrelli
30 marzo 2019