Recensione del Corto teatrale Il provino, secondo appuntamento della rassegna Corti da legare in scena al Teatro Nuovo Orione il 30 gennaio 2019
Giunge alla seconda edizione la rassegna teatrale Corti da legare in cui l’omonima associazione in collaborazione con il Nuovo Teatro Orione dà vita ad una serie appuntamenti sulle varie sfaccettature del disagio psicologico al fine di promuovere consapevolezza sul benessere e la salute della psiche. Le serate prevedono la messa in scena di un corto teatrale su uno di questi temi e questa è la volta de Il provino in cui si parla dell’ansia e del panico. La drammaturgia è a cura di Claudio Romano Politi e la regia di Carlo Oldani.
Per rendere immediato il senso dell’ansia e dal panico, l’autore ricorre a scene con significato metaforico in cui la protagonista, un’aspirante attrice che poi si rivelerà altro, si trova ad un provino al cospetto di un regista burbero e saccente che la umilierà stroncandole certezze e aspirazioni professionali, fino ad arrivare a minacciarla con una pistola dopo averla costretta a denudarsi. L’autore utilizza questa situazione estrema come allegoria di quello che può provare il soggetto in preda al panico, ma la drammaturgia pone l’accento sulla differenza tra la realtà rappresentata in scena e la realtà personale di chi vive ansia e panico dove manca l’apparente assenza di stimoli ambientali che possono giustificare l’insorgere di un attacco di panico, laddove il panico trova la sua definizione nella “paura di aver paura” .
Efficace la drammaturgia, che rende perfettamente le condizione di stress e di ansia presenti in scena. Scenografia e costumi sobri ed essenziale. Qualche criticità si evidenzia nella recitazione di Igor Petrotti e Nika Perrone un po’ debole in qualche passaggio in cui i ruoli appaiono stereotipati e l’interpretazione poco convincente, o troppo urlata nel caso del regista o poco immedesimata nel caso dell’aspirante attrice. Ciononostante non è stato inficiato il risultato finale, lo scopo divulgativo della pièce è stato raggiunto. Il pubblico in sala è rimasto quindi visibilmente colpito dalla rappresentazione e poco dopo ha partecipato attivamente al dibattito seguito in sala.
La seconda parte della serata è infatti dedicata alla presenza di esperti del settore che hanno dato delucidazioni in materia di psicologia, spiegando i meccanismi del disagio psicologico che portano a difficoltà derivate dall’ansia e dal panico. Ha colpito molto la competenza dalla dott.ssa Sorino e dei suoi ospiti, che hanno risposto con estrema semplicità e chiarezza alle molteplici domande del pubblico. Molta parte è stata dedicata a sviscerare le dinamiche che caratterizzano l’ansia sociale, molto diffusa e anche complessa da sostenere per chi la sente e curare per i terapeuti. Si sentiva tra il pubblico il bisogno di capire e di sapere di più per imparare a gestire meglio queste problematiche per se stessi e per gli altri. Iniziativa quindi più che apprezzabile in cui il teatro e la psicologia s’incontrano e il teatro diventa uno strumento di informazione e conoscenza e di aiuto.
Mena Zarrelli
2 febbraio 2019