Martedì, 05 Novembre 2024
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Con tutto il cuore: Salemme racconta la bontà e la cattiveria umana

Recensione dello spettacolo Con tutto il cuore in scena al Teatro Sistina dal 30 gennaio al 24 febbraio 2019

 

Ci  apre le porte della sua abitazione Ottavio Camaldoli, pacifico professore di lettere antiche di un liceo e protagonista della commedia “Con tutto il Cuore”, scritta, diretta ed interpretata da Vincenzo Salemme. Rientrato dopo una lunga convalescenza in ospedale per un trapianto al cuore, Ottavio riceve un'accoglienza sottotono. I mobili sono scomparsi e manca anche il calore dei suoi cari che, consideratolo da sempre un debole, sono troppo presi dalle loro vite per occuparsene. Eppure, l'indole mite e pacifica del protagonista si trova a fronteggiare quel lato oscuro che esiste anche nell'uomo più mite.

Ottavio è ignaro che il suo cuore sia stato in precedenza del famigerato Antonio Carannante, un mafioso ucciso per un regolamento di conti, e che a breve riceverà la visita dei parenti del defunto per imporgli di vendicare la sua morte.

L'onestà del protagonista, tuttavia, gli impedisce di macchiarsi di un tale reato anche se questo potrebbe riscattarlo agli occhi dei suoi cari, dimostrando di avere quella fermezza e quel coraggio di cui tutti lo ritengono privo.

Vincenzo Salemme torna a calcare i palchi teatrali con una nuova commedia e sceglie un teatro ed un pubblico esigente, quello del Sistina, per la prima della tappa romana.

Forte della comicità partenopea, Salemme gioca in scena con il linguaggio facendo leva sull'ignoranza degli altri personaggi che spalleggiano abilmente il protagonista senza riuscire ad oscurarlo. Eppure, si fa notare la “finta” badante Gelsomina (Vincenzo Borrino) che, nei momenti di maggiore tensione, tira fuori la sua veracità esprimendosi in un'incomprensibile flessione dialettale che lascia sbigottiti gli altri protagonisti e suscita risate di gusto in platea.

Sebbene al maestro napoletano debbano essere riconosciute qualità innate come la sua grande poliedricità e riuscire a stare su un palco per ben due ore senza alcun intervallo, la commedia in alcuni momenti risulta forzata. A volte si avverte la sensazione di esagerare troppo la battuta quasi a voler a tutti i costi suscitare le risate nel pubblico che, puntuali, sono arrivate.

Reduce dal grande successo della sua precedente commedia Una festa esagerata, il regista partenopeo affida anche questa volta ad un uomo qualunque il suo messaggio: ovvero quanto sia difficile preservare l'onestà e quanto, invece, sia allettante la cattiveria largamente condivisa dalla società odierna.

Con tutto il cuore porta lo spettatore ad interrogarsi se dietro ad ogni persona, anche la più mite, si possa nascondere la parte più malvagia. Infatti, sono le occasioni, che la vita pone, a costringere l'uomo a prendere delle scelte, dalle quali si riesce a comprendere la natura più profonda dell'essere umano.

 

Carmen De Sena

1 febbraio 2019

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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