Recensione dello Spettacolo Lunga giornata verso la notte di Eugene O’Neill in scena al Teatro Vascello dall’8 al 13 gennaio
Il regista e attore Arturo Cirillo, dopo aver messo in scena le opere di Tennessee Williams e Edward Albee, prosegue il percorso nell’ambito della drammaturgia americana con Eugene O’Neill. Lunga giornata verso la notte (dramma autobiografico andato in scena postumo nel 1956 e premiato con il premio Pulitzer nel 1957) è ambientato nel Connecticut del 1912 e i Tyrone sono i suoi protagonisti: James, padre avaro e alcolizzato di James Jr. e Edmund, vede unicamente sé stesso e il suo passato di attore; James Jr. ha seguito le orme del padre senza successo, è un artista fallito che sperpera quel poco denaro che possiede in whisky e prostitute; il secondogenito gravemente malato è un mancato scrittore; ancor più grave, la moglie Mary soffre di artrosi e ansia che placa con l’abuso di morfina.
Sarà una lunga giornata, un crescendo morboso traboccante rimpianti sussurrati, rancori velenosi e livori mal celati, che al calar del sole sfocerà in un confronto furente e funesto.
La tenuta estiva dei Tyrone è un covo oscuro in cui non è soltanto della bottiglia il fondo che sviscerano i protagonisti. Essi ingannano sé stessi e mentono gli uni agli altri, celano le proprie dipendenze e i desideri; si ritraggono ripudiandosi, si disarmano vicendevolmente, si amano e si confortano.
Droga, alcol e teatro delineano il microcosmo di questa famiglia disfunzionale. Tant’è che la scena di Dario Gessati fonde l’arredo di un salotto - in cui fa da padrone una bottiglia di whisky che rimbalza tra le mani dei protagonisti maschili- a quattro camerini teatrali, emblema dell’isolamento e dell’illusione di cui sono vittime i personaggi, gravati poi dall’abbigliamento terreo e scialbo (curato da Mario Lagattola).
Sono quattro validi interpreti a riempire la scena, ad affiancare Arturo Cirillo (James padre) ci sono la struggente Milvia Marigliano (Mary), Rosario Lisma (James Jr.) e Riccardo Buffonini (Edmund).
La regia di Cirillo punta tutto sui dialoghi e i suoi personaggi nervosi: i gesti affaticati e nevrotici di Buffonini puntualissimi dispiegano frustrazione e avvilimento. Così come gli accenti acuti e irriverenti di Lisma ben sostengono l’ebbrezza e la lascivia di James Jr... e ancora l’impeccabile Arturo Cirillo nelle vesti del padre egoista e avaro, e la smarrita Marigliano tremolante e inquieta.
La dimensione caliginosa del sogno dominata da incubi e allucinazioni conserva tutta la sua intensità, svela quanto il sogno americano della famiglia Tyrone sia illusorio e ingannevole.
Il regista mitiga la ridondanza di O’Neill riducendo i quattro atti originali a un tempo unico e smorzando il tono enfatico della scrittura. È scrupoloso l’equilibrio tra la messinscena naturalistica e i dialoghi corposi. Arturo Cirillo, ben sostenuto dai tre valenti attori, riesce a valorizzare la forza dei dialoghi senza cadere nell’eccesso di sentimentalismo che caratterizza l’opera e Il pubblico lo conferma con numerosi applausi.
Caterina Matera
11 Gennaio 2018
Informazioni
LUNGA GIORNATA VERSO LA NOTTE
di Eugene O’ Neill
traduzione Bruno Fonzi
regia Arturo Cirillo
con Milvia Marigliano- Arturo Cirillo -Rosario Lisma -Riccardo Buffonini
scene Dario Gessati
costumi Tommaso Lagattolla
luci Mario Loprevite
assistente alla regia Mario Scandale
assistente scene Maddalena Moretti
assistente costumi Donato Di Donna
spettacolo selezionato nell'ambito di NEXT edizione 2017-18 promosso da Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo
un ringraziamento per la collaborazione a Lucia Rho
produzione Tieffe Teatro Milano