Martedì, 05 Novembre 2024
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Il gioco di Natale: il circolo vizioso delle veritá mancate e delle anime senzatetto

Recensione dello spettacolo “Il gioco di Natale” diretto da Emiliano Morana in scena al Teatro Trastevere dal 18 al 23 Dicembre 2018 

 

Emiliano Morana ha affrontato con leggerezza e comicità un tema delicato e vicino al vissuto di tutte le famiglie in questi giorni di festa.

La commedia si apre su un soggiorno addobbato per il Natale e i sei attori immobili nella scena finale della storia, come ci viene spiegato da una voce fuori campo. Da qui si parte per ripercorrere la successione degli eventi che hanno caratterizzato la serata di un veglione natalizio in famiglia. Dunque, il tempo del racconto è circolare come  il Natale che ciclicamente ogni anno costringe tutti a confrontarsi con conti in sospeso e storie familiari che aspettano la loro risoluzione in un continuo andirivieni tra presente e passato. Un circolo vizioso dal quale si può uscire solo grazie alla verità e al perdono.

Una voce fuori campo e le luci di scena focalizzate a momenti alterni sugli attori ci aiutano a ricostruire le vicende e ad entrare nell’ intimità dei personaggi rendendo fluido e fruibile l’ intreccio dei sentimenti e delle storie delle tre coppie di protagonisti.

Tre sorelle e i rispettivi compagni si ritrovano riuniti per il veglione di natale nella casa di famiglia.

Piero (chef) e Sonia (insegnante di violino) fanno da premurosi padroni di casa, Veronica (medico chirurgo) e Luigi (brigadiere dei carabinieri) sono molto attenti agli addobbi, ci tengono a dare

 un’ immagine vincente e di successo e non perdono occasione per rimarcare le mancanze degli altri, Celeste (fotografa in carriera) e il suo ex marito Claudio (agente immobiliare disoccupato) non si vedono da tempo e scoprono troppo tardi di essere stati invitati entrambi alla serata.

Durante la prima parte dello spettacolo gli spettatori scoprono e intuiscono i segreti di ogni personaggio nascosti dietro le loro tranquille routine quotidiane, problemi economici, di lavoro, salute, amore e dissapori mai guariti, tanto che si comincia a prospettare la vendita della casa familiare.

Nella seconda parte dello spettacolo la cena è finita e le coppie annoiate decidono di rispolverare un vecchio gioco da tavola ritrovato in casa. I partecipanti invocano i guardiani dei quattro punti cardinali (punti chiave della vita: lavoro, famiglia, libertà personale, ideali) e secondo le regole del gioco dovranno rispondere ad alcune domande pescate tra le carte da gioco  sui temi dell’ amore, del lavoro, denaro o altro, dicendo la verità o “un’ anima al di fuori del gioco lascerà il suo involucro”, il gioco non può essere interrotto o “un’ anima all’ interno del gioco lascerà il suo involucro”. 

Dopo le prime bugie, alcune morti sospette costringono tutti a mettersi a nudo rivelandosi agli altri. Ma le morti fuori dal gioco sono solo una coincidenza, le vere vite interrotte  sono quelle dei personaggi stessi prima che il gioco delle verità avesse inizio.

Alcune verità allontanano mentre altre avvicinano, in ogni caso liberano le anime come quella di Claudio che solo ora confessa a Celeste di averle perdonato l’ uccisione accidentale della madre per un farmaco di troppo. Non è un caso che Claudio sia l’ unica anima a interrompere il gioco e lasciare per un attimo la scena.

Gli attori hanno divertito il pubblico con ironia e comicità, creando un’ atmosfera di intimità nella quale lo spettatore può riconoscere quei momenti di imbarazzo e frustrazione per niente rari durante i momenti di convivialità forzata con parenti o conoscenti che non si sarebbero mai voluti vedere.

Eppure  “il gioco di Natale” fa ai giocatori il migliore degli auguri “che ognuno trovi in queste carte la propria casa” perché senza amore e concordia tra familiari nessuna abitazione può dirsi casa. 

Aprirsi all’ altro correndo il rischio di essere vulnerabili, come succede a Claudio, ci apre

 all’ accoglienza e ci fa sentire accettati in un luogo che possiamo finalmente chiamare casa, ma perché questo avvenga, tutti i partecipanti devono giocare onestamente e superare i propri limiti accettando le fragilità proprie e altrui, concedendo e ricevendo il perdono, ma soprattutto rinunciando all’ immagine edulcorata di una vita all’ insegna del successo a tutti i costi.

 

Anna Valentina Pappacena

23 dicembre 2018

 

 

 IL GIOCO DI NATALE

In scena al Teatro Trastevere

dal 18 al 23 dicembre 2018

Diretto da Emiliano Morana

Con

Emiliano Morana

Giulia Fiume

Luisa Belviso

Diego Migeni

Carlotta Sfolgori

Danilo R.Giannini

 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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