Recensione dello spettacolo ‘Gagmen’ in scena al Teatro Olimpico dal 18 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019
“Far piangere è meno difficile che far ridere” diceva Peppino De Filippo ed effettivamente per un attore è più semplice trovare motivi o spunti per apparire triste in scena e far commuovere il pubblico piuttosto che elaborare pensieri che gli permettano di scatenare nel suo pubblico scroscianti risate di pancia. Per fortuna questo non sembra valere per Lillo e Greg che sono tornati a distanza di un anno al Teatro Olimpico di Roma per offrire ai loro affezionati spettatori uno spettacolo che fa crepare dalle risate dall’inizio alla fine.
Diversamente dal precedente che era strutturato a po’ di film con tanto di trama alla James Bond per prendere in giro il filone delle spy-story, questo ‘Gagmen’ prende ispirazione dagli stessi Lillo e Greg riportando in auge vecchie glorie del duo che, strizzando l’occhiolino al più amato e noto filone cinematografico dei supereroi fumettistico, sembra voler presentare la coppia come i supereroi della risata in grado con la loro comicità di far ridere di pancia anche il più serio degli spettatori.
Strutturato sotto forma di sketches comici tratti non solo dal repertorio teatrale della coppia ma anche da quello televisivo e radiofonico come ‘Che, l'hai visto?’ o ‘Normal man', lo spettacolo permette al pubblico di mettere da parte i propri problemi per tuffarsi in due ore di spensieratezza e leggerezza in cui a farla da padrone è la sagace ilarità del duo e delle loro battute intervallati dagli apprezzatissimi siparietti musicali del maestro Attilio di Giovanni che, con molta bravura, ha saputo presentare la stessa canzonetta pseudo sanremese in versione pop, reggae, operistica, latinoamericana, disco dance e rap, dimostrando come anche un testo di poco conto possa cambiare spessore a seconda della musica utilizzata.
All'interno di questo varietà, la cui forma ricorda un po' il vecchio Carosello, si consumano le gag del duo umoristico spalleggiato sul palco da Vania Della Bidia e Marco Fiorini che si confermano ancora una volta ottimi comprimari, la cui presenza è decisiva per riuscire a far ridere il pubblico a crepa pelle. Sì perché per tutta la durata dello spettacolo la platea non smette di ridere e a volte anche per gli stessi Lillo e Greg risulta difficile trattenersi: sarà anche per questo che i due possono effettivamente essere definiti come i supereroi della comicità perché, bisogna dirlo, non è da tutti saper intrattenere un pubblico vario e variegato facendolo ridere di gusto.
L’umorismo della coppia risulta vincente perché è intelligente, fatto di gag divertenti ma che intendono lanciare e lasciare nello spettatore più di un messaggio: i temi affrontati negli sketches variano dal tradimento al lavoro, dall’eroismo al bisogno di trascendenza, in un alternarsi di realtà e finzione in cui i diversi personaggi sul palco si scambiano i ruoli, che appaiono così liquidi, quasi indefiniti e precari. Queste pillole di comicità si caratterizzano per l'umorismo colto e sagace e per la sobrietà della rappresentazione cui basta una scenografia essenziale ma dirompente quale quella di Andrea Simonetti, che rende palesemente omaggio ai fumetti, per stregare il pubblico.
Lillo e Greg sono cosi tornati in grande stile sul palco di quel teatro, l'Olimpico, che gli stessi artisti hanno definito come la loro casa romana e in cui il pubblico li accoglie immancabilmente con uno scroscio di applausi del tutto meritati. Perché i due comici, che negli anni abbiamo imparato a conoscere, non smettono mai di meravigliare per creatività e genialità, rivelando un’insolita capacità di rinnovamento e riuscendo a rispolverare e presentare ‘reloaded' vecchi sketches. Dimostrazione di quanto abbiano ancora da dire e di come, grazie al loro talento e al loro carisma, riescano ancora a regalare al pubblico momenti unici di ilarità e di puro divertimento.
Diana Della Mura
22 dicembre 2018