Recensione dello spettacolo Miss Marple. Giochi di prestigio in scena al Teatro Ambra Jovinelli fino al 23 dicembre 2018
Eccola là, Miss Jane Marple. Avvolta nel suo trench chiaro, mentre chiacchiera con l’amica d’infanzia Ruth e organizza il suo prossimo viaggio a Stonygates. Poche battute bastano per farsi un’idea del caratterino della detective più famosa nata dalla penna di Agatha Christie e ora, per la prima volta in Italia, sul palcoscenico di un teatro.
“Un personaggio molto diverso dalla placida vecchina di campagna, come siamo soliti vederla”, scrive Pierpaolo Sepe nelle sue note di regia. La Marple di Maria Amelia Monti “assomiglia molto di più a quella dei primi romanzi della Christie: più dispettosa, rustica e imprevedibile, ma sempre dotata di quella logica affilata che le permette di arrivare al cuore delle vicende”.
È schietta e di una sincerità disarmante, tanto da non nascondere neppure all’amica Caroline lo stupore nel vederla in un’ex fabbrica di ferro, cupa, fredda e tutta da ristrutturare. Ha la simpatia e l’arguzia di una donna moderna (chi direbbe mai che siamo a fine anni Quaranta?). Non ha paura dei giudizi e non teme il confronto, neppure con chi è molto diverso da lei: non è un caso che sia l’unica con cui tutti gli inquilini riescono a comunicare.
Attenta osservatrice dell’animo umano, trova, ancora una volta, il bandolo della matassa e smaschera il trucco che, come in un gioco di prestigio ben riuscito, si nasconde dietro il duplice assassinio di cui è involontaria testimone.
“Stavo considerando tutta la faccenda da un punto di vista totalmente diverso. Stavo pensando a questo luogo come se si trattasse di un teatro: niente è reale, tutto è artificiale!”.
Non è la prima volta che la Christie sceglie la finzione teatrale per sciogliere il mistero nei suoi romanzi, ma qui, in Giochi di prestigio, più che in altri, sembra gridare che il mondo è tutto un palcoscenico in cui niente è come appare.
E, se la traduzione e l’adattamento dei testi di Edoardo Erba nulla tolgono alle parole della scrittrice inglese, la suggestiva scenografia di Luigi Ferrigno, i giochi di luce di Cesare Accetta, le musiche di Francesco Forni e l’impianto registico di Sepe segnano in modo netto il momento in cui anche il pubblico scopre l’inganno. Proprio grazie all’aiuto del palcoscenico e della finzione teatrale. Guidati da Miss Marple, Caroline, Edgard, Lewis, Gina, Walter, Mildred e Alex tornano ad essere per un momento Sabrina Scuccimarra, Stefano Guerrieri, Roberto Citran, Giulia De Luca, Marco Celli, Laura Serena e Sebastiano Bottari e, insieme, riavvolgono il nastro per mostrare a tutti come sono andati i fatti, veramente.
Un lavoro di squadra impeccabile, che convince e mantiene viva l’attenzione per l’intera durata dello spettacolo. Una Miss Marple che conquista e piace dal primo momento, tanto che ci si aspetterebbe di vederla, in queste vesti, in un altro capitolo della saga. Un teatro gremito e una folla appagata. Applausi.
Concetta Prencipe
16 dicembre 2018